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LÂEucaristia segno di unità della Chiesa
ÂUn segno della fede, della carità e della comunione delle Chiese del mondo, presenti a Roma con le loro delegazioni e impegnate ovunque nella promozione della pastorale eucaristicaÂ. Il Cardinale Edouard Gagnon, Presidente del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali definisce così la grande Assemblea plenaria sui cammini preparatori dei cinque continenti che ha aperto i lavori del 47° Congresso Eucaristico Internazionale lunedì 19 giugno, nella Basilica di San Giovanni in Laterano. Il primo appuntamento di confronto tra le migliaia di delegati presenti (sacerdoti, religiosi e religiose, ma anche laici, molti dei quali donne) presenta unÂampia panoramica su come le varie componenti della Chiesa universale si sono preparate al Congresso e sul valore dellÂEucaristia nelle diverse situazioni di ogni diocesi.
America
Speranza dei poveri, fondamento della Chiesa
LÂAmerica è il continente dove la preparazione del Congresso ha avuto la maggiore risonanza, nel ricco Nord come nei paesi del Centro e del Sud. ÂLa Chiesa fa, cioè celebra, lÂEucaristia e lÂEucaristia fa, cioè costituisce, la ChiesaÂ
le nostre Chiese fanno lÂEucaristia e sono costituite in profondità da essaÂ, dice lÂArcivescovo di San Salvador di Bahia (Brasile) e Vicepresidente della Conferenza Episcopale Latinoamericana Mons. Agnelo Geraldo Majella, ricordando i tanti Congressi Eucaristici internazionali, nazionali e diocesani che si tengono da un secolo in America, e la diffusione della pietà eucaristica tra le popolazioni del Sud. ÂLÂEucaristia qui si connette intimamente allÂurgenza di vita e di salvezza dei poveri. Essa indica la speranza di Dio, nonostante il fallimento di tutte le provvidenze umane: disoccupazione, fame, endemie, epidemieÂ
che assalgono il nostro continente. Il povero resiste perché sente di avere al suo fianco Dio. Cristo Signore è dunque acclamato come colui che viene perché tutti noi abbiamo la vita e lÂabbiamo in abbondanza!Â
Africa
Un patto di salvezza per il Regno di Dio
Anche lÂAfrica è travagliata da gravi problemi sociali, primi fra tutti quelli prodotti dal tribalismo, richiamati da Mons. Peter K. Sarpong, vescovo di Kusamani (Ghana) e Presidente dellÂAssociazione delle Conferenze Episcopali dellÂAfrica Occidentale anglofona. ÂÈ in connessione con le orrende conseguenze dellÂetnocentrismo che lÂEucaristia diventa la salvezza dellÂAfrica. Molte società africane conoscono il Âpatto di sangueÂ. Una persona che contrae un patto di sangue con unÂaltra stringe con questa un legame più intimo di quello dei suoi stessi genitori o parenti e farà di tutto per il suo compagno di sangue, fino al sacrificio della vita per lui. Per gli Africani, la descrizione dellÂEucaristia come un patto del Nuovo Testamento vuol dire perciò qualcosa di importante e comprensibileÂ
noi capiamo il significato del sangue e del versamento del sangueÂ. Ugualmente importante, nelle culture africane, è il pasto in comune Âquindi la comune celebrazione dellÂEucaristia rappresenta il segno potente, lÂanticipazione rituale e la preparazione sacramentale del momento in cui siederemo alla tavola di Gesù nel suo RegnoÂ
nel quale saremo uniti da un patto di sangue e mangeremo dalla stessa tavola come fratelli e sorelleÂ.
Asia
Sorgente di rinnovamento
ÂIn Asia ringraziamo Dio perché non soltanto abbiamo indizi di un generale apprezzamento per lÂEucaristia, ma chiare espressioni di un vivo desiderio dei suoi effetti che trasformano la società e le vite di quanti vi credono annuncia lÂArcivescovo di Tuguegarao (Filippine) Mons. Diosdado A. Talamayan, responsabile del Comitato Permanente per il Congresso Eucaristico Internazionale della Conferenza episcopale filippina. ÂNella loro lotta per la dignità e la rivendicazione dei loro diritti, i popoli dellÂAsia traggono forza e ispirazione dallÂEucaristiaÂ
essi sanno che, per quanto possano essere divergenti le culture, i loro fratelli e le loro sorelle siedono alla stessa mensa, condividendo lo stesso pane e lo stesso vino. Benché fedeli alle loro tradizioni ed orgogliosi della loro ricca eredità culturale, pregano per lÂunità dellÂunico Corpo di Cristo che si manifesta nellÂunità dellÂunica famiglia riunita attorno alla tavola del SignoreÂ.
Europa
Cardine della libertà
LÂArcivescovo di Kaunas (Lituania) Mons. Sigitas Tamkevicius da voce allÂesperienza dei popoli europei a lungo privati della libertà ed ora tentati dalle sirene del consumismo: ÂLa Provvidenza di Dio ha permesso che noi, insieme con milioni di cattolici dellÂUnione Sovietica e dei paesi dellÂEuropa dellÂEst vivessimo la dolorosa persecuzione della fedeÂ
In quei tempi di grandi difficoltà quando non potevamo sperare nessun aiuto da altri, Gesù Eucaristia si è fatto la roccia sulla quale molti si sono appoggiati durante i giorni delle prove più difficiliÂ
Mentre oggi i fedeli ed i sacerdoti che vivono in libertà, senza sperimentare più le prove serie della vita, sovente si abituano allÂEucarestia e cominciano a non sentire più questa vita vivificante, nascosta nel Pane celesteÂ
Ecco perché per molti cattolici lituani gli anni della persecuzione non sono stati degli anni di abbandono da parte di Dio ma un dono del nostro Padre del CieloÂ.
Oceania
Anima dellÂevangelizzazione
Infine, il continente più giovane, lÂOceania, da cui proviene Mons. Barry F. Collins, vescovo di Wilcannia-Forbes (Australia): ÂLa storia della Chiesa cattolica in Australia è centrata sulla celebrazione dellÂEucaristiaÂ
sembra che, nel nostro paese, nessuna messa fu celebrata finché non vi giunse (deportato come quasi tutti gli abitanti) il primo sacerdote cattolico, Padre DixonÂ
Quando costui fu rimandato in patria, nel 1817, egli lasciò il Santissimo Sacramento nella sua pisside in casa di un cattolico, dove restò per circa due anni, fino allÂarrivo di un prete franceseÂ
In questo modo, la fede dei primi australiani, per trentÂanni privi di sacerdoti, fu sostenuta e incoraggiata dalla preghiera privataÂ, diffondendosi fino agli angoli più remoti della nazione.
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