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  Dalla parte degli ultimi

Massimo Tarantino

L’attenzione alla vita degli ultimi “viene ad essere collegata all’Eucaristia come vita del cristiano. Ecco perché inauguriamo il nuovo polo sanitario in occasione del Congresso Eucari-stico. E’ molto stretto il rapporto tra Eucaristia e povertà, e la ristrutturazione di questo luogo è un segno concreto di carità del Congresso”. Così Mons. Guerino Di Tora, direttore della Caritas diocesana di Roma, ha spiegato, nel corso della cerimonia d’inaugurazione martedì 20 giugno, la non casuale coincidenza con il Congresso Eucaristico del compimento dell’opera di ampliamento e ristrutturazione del Poliambulatorio Caritas a Via Marsala, nelle vicinanze della Stazione Termini. Mons. Di Tora ha voluto anche ricordare che il Poliambulatorio nacque nel 1983 “per volontà di Don Luigi Di Liegro, e grazie alla disponibilità di medici volontari”. La sua funzione è sempre stata quella di assistere immigrati e italiani spesso senza fissa dimora, esclusi o ai margini del servizio sanitario nazionale, “fornendo contemporaneamente un servizio medico e un servizio alla persona”, come ha puntualizzato il direttore della Caritas. In questi anni sono state assistite più di sessantamila persone. E la ristrutturazione ha portato, grazie anche al contributo delle offerte dei fedeli, alla realizzazione di quattro ambulatori medici, una medicheria, un dispensario farmaceutico, un centro raccolta farmaci, un centro di ascolto e orientamento sanitario, un centro di documentazione e di formazione specifica. I nuovi locali sono stati benedetti dal Cardinale Vicario Camillo Ruini, presente alla cerimonia con il Cardinale Roger Etchegaray, Presidente del Comi-tato Centrale del Grande Giubileo, il vicegerente di Roma, Mons. Cesare Nosiglia, e il delegato per la pastorale sanitaria, Mons. Armando Brambilla. Prima di procedere alla benedizione, anche il Cardinale Ruini ha messo in risalto il collegamento tra Eucaristia e carità, definendolo “legame intrinseco e indissolubile”. Parlando poi del nuovo Poliambulatorio, il Vicario ha affermato che l’ampliamento della struttura rende necessario “un servizio sempre più qualificato”, in modo che tutti i cittadini romani, anche quelli non “coperti” dalla normale assistenza sanitaria, “possano fruire delle cure indispensabili”.
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