Jubilee 2000 Search
back
riga

Cile: la Porta Santa dentro le mura

+ Francisco José Cox

In Cile i detenuti sono circa 25 mila in 105 carceri giudiziarie nel Paese. La metà dei quali in attesa di giudizio. Il 70% ha meno di 35 anni. I minori di 18 anni si trovano in luoghi di detenzione ad hoc, che non vengono definiti carceri. Il Paese conta 15 milioni di abitanti. La percentuale di detenuti è quindi elevata. Forte la preoccupazione per l’aumento della delinquenza, soprattutto tra i giovani e per la gravità di certi delitti. A fronte della costruzione di nuove carceri, oggi le cattive condizioni di vita dei reclusi rendono impossibile una vera riabilitazione. Le carceri sembrano in queste situazioni molto più scuole di delinquenza che luoghi di riabilitazione. In questo contesto la Pastorale Penitenziaria ha preparato il Giubileo nelle carceri: il Cappellano  generale e  i vari cappellani regionali e locali, che si prendono cura dei detenuti, insieme ad un numeroso gruppo di laici, hanno invitato i carcerati a celebrare il Giubileo, facendosi pellegrini verso la Porta Santa, che non è quella Porta che introduce alla libertà civile, ma alla libertà interiore, alla libertà del pentimento, del perdono di Dio, della pace interiore, da cui può nascere l’autentica riabilitazione. Con diverse iniziative, nel corso dell’anno, si è offerta ai detenuti la possibilità di accostarsi alla Porta, Gesù Cristo, attraverso il Sacramento della Riconciliazione e dell’Eucarestia che rende tutti parte della Chiesa, suo Corpo e Popolo. I carcerati sperano che questa liberazione si esprima sia con gesti della società che portino ad alleviare la loro condanna e, in qualche forma, a  ridurla, come ha indicato il Santo Padre a tutti i governi del mondo, sia nel segno del Giubileo, il più desiderato dai detenuti, nonostante per molti di loro permanga ancora nascosto nel loro profondo il sentimento di redenzione e perdono che il Signore offre.
top