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A piedi fino a San Pietro
David Murgia
Calzari, concia de Santiago (conchiglia) e un bordon lungo 2 metri. Vestito così, come un pellegrino medievale, si è presentato Ovidio Campo, 37 anni, lavoratore autonomo, un Âromeo che ha attraversato 2500 km a piedi per arrivare a Roma e Âguadagnare il GiubileoÂ. E un pellegrino spagnolo, oriundo di Burgos, che ha voluto ripercorrere lÂantico Cammino di Santiago de Campostela, itinerario millenario che ha la sua origine nellÂVIII secolo, e arrivare in Piazza San Pietro. Tre mesi di cammino, 30 km al giorno, tra dure difficoltà, lottando contro il freddo dei Pirenei e contro il caldo delle afose regioni spagnole, facendo i conti ora con la solitudine, ora con lo sconforto. E partito da solo, lo scorso 4 aprile, da Santiago de Campostela, munito oltre che di calzari, di bastone e della conchiglia, simbolo del pellegrino, di un piccolo zaino dal peso di 10 kg, ed è arrivato nella Città Eterna la mattina del 4 luglio. Solo qualche spicciolo in tasca, consapevole della generosità che da sempre contraddistingue e nutre il popolo spagnolo, francese e italiano nei confronti dei pellegrini. ÂPer dormire e mangiare  racconta Ovidio Ânon ho avuto problemi. Dormivo a terra, nei monasteri, sulla spiaggia, e talvolta anche nella canonica del parroco. Da noi cÂè ancora per così dire la Âcultura del pellegrinoÂ. Il percorso è stato studiato in maniera particolareggiata ed è stato suddiviso in tante piccole tappe che hanno permesso ad Ovidio di rinfrancarsi, di studiare le carte geografiche, ma soprattutto di raccontare la propria esperienza, di testimoniare la propria fede. Fede ereditata da una famiglia numerosa (5 figli), molto religiosa (un figlio è sacerdote dellÂOpus Dei), di gente che lavora e vive in modo dignitoso. ÂHo potuto fare un pellegrinaggio come questo  commenta  perché ho la salute e ho avuto il tempo per farlo. Amo camminare e questo Anno Santo è stata lÂoccasione per vivere il Giubileo da autentico pellegrinoÂ. Prima tappa Leòn, poi Pamplona, Pau, Toulouse e finalmente Genova da dove ha continuato verso Roma percorrendo la Via Francigena, antica strada divenuta ai tempi di Bonifacio VIII la principale arteria di traffico terrestre della penisola. LÂultima tappa prima di Roma è stata Viterbo. ÂIl momento più brutto è stato in Francia  racconta Ovidio con un po di commozione  quando pensavo di essermi perso tra le vaste campagne francesi. Il momento più bello, quando ho intravisto la Cupola di San PietroÂ. Una volta giunto a Roma, Ovidio si è recato immediatamente nella Basilica di San Pietro, ha varcato la Porta Santa, ha sostato in preghiera davanti alla tomba dellÂApostolo. Poi ha preso parte allÂudienza del Santo Padre. E rimasto a Roma qualche giorno. Infine ha raccolto le sue cose ed è tornato a casa. In aereo questa volta.
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