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Camminate senza sosta sui passi della speranza

Card. Roger Etchegaray

Oggi, come ormai da oltre quindici anni, i giovani di tutto il mondo si danno appuntamento attorno al Santo Padre per raccogliere dai loro coetanei di ieri la fiaccola della speranza e consegnarla, sempre accesa, nelle mani di quanti verranno dopo di loro. Un  appuntamento più solenne, rispetto ai precedenti, perché si tiene a cavallo di un millennio, nella città che vide duemila anni fa, il martirio degli Apostoli e la nascita della Chiesa. Ancora una volta è il Papa che vi chiama, cari giovani, e al Papa voi rispondete con slancio. Il tema scelto da Giovanni Paolo II per il vostro Giubileo richiama direttamente le radici della nostra fede: “Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1,14). Il Grande Giubileo del Duemila, che ormai da otto mesi rinnova la vita della Chiesa e di ognuno di noi, viene a ricordarci che, duemila anni fa, Cristo si è fatto compagno di strada dell’uomo, e che da allora non lo ha più abbandonato. Spetta a noi, spetta a voi giovani, ricordare alle donne e agli uomini del terzo millennio questa verità che si farà carne e sangue del loro rinnovamento. “ In Gesù, nato a Betlemme, Dio sposa la condizione umana e si rende accessibile, facendo alleanza con l’uomo. Alla vigilia del nuovo millennio, vi rinnovo di cuore l’invito pressante a spalancare le porte a Cristo”: con queste parole il Santo Padre vi ha invitato a venire a Roma da ogni parte del mondo, e la festa che tutti insieme ci apprestiamo a celebrare accanto alle tombe degli Apostoli, porta innanzitutto il segno di un planetario grazie all’unico Salvatore del mondo, ieri, oggi e sempre. Di questa festa siamo tutti parte, e noi, voi giovani, più di ogni altro perché sarete nelle giornate romane che vi apprestate a vivere, i primi destinatari dell’appello del Santo Padre: “Cari giovani, abbiate la santa ambizione di essere santi, come Egli è santo!” Il futuro del mondo e della Chiesa appartiene a voi, e a voi toccherà in prima persona costruirlo nei cinque continenti  dai quali provenite. Per farlo nel modo migliore non cessate di rivolgervi a Cristo, di interrogarlo, di chiedergli luce per illuminare il vostri cammino. Continuate poi  a percorrere le strade del mondo, forti dei vincoli di solidarietà che stringerete nelle vostre giornate romane, attingendo sempre da Cristo energia per proseguire con l’entusiasmo e la fiducia che caratterizza la vostra età. Sapendo che quel Gesù che vi ispira “è lo stesso ieri, oggi e sempre”

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