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Roma capitale della solidarietà

Mons. Guerino di Tora, direttore Caritas diocesana di Roma

In quest’anno straordinario del 2000 Roma è stata sede di tanti avvenimenti importanti e lo sarà ancora fino alla chiusura del Giubileo. Tra questi avvenimenti assume una importanza del tutto particolare la Giornata mondiale della gioventù. I giovani sono il volto di quello che sarà il mondo di domani e stanno in maniera del tutto particolare a cuore a Giovanni Paolo II come a più riprese non ha mancato di ricordare. Non sappiamo quanti saranno quelli che verranno. Siamo però certi che saranno numerosi i partecipanti e che sarà una giornata assolutamente straordinaria per i significati che riveste. Vogliamo sperare che tutti i romani, praticanti o meno, guardino con simpatia a questa pacifica invasione che conferisce una nuova centralità alla nostra città, per il significato del messaggio cristiano e per il richiamo ai grandi valori umani e religiosi, così spesso trascurati nel mondo di oggi nella maniera di vivere e anche nella pratica educativa. Partendo da quest’ultimo aspetto mi permetto di rivolgermi personalmente a ciascun giovane partecipante con un invito del tutto particolare. Caro amico, forse sei già venuto altre volte a Roma. In questa occasione così solenne, la potrai riscoprire nella sua grandezza di centro del cattolicesimo e anche nella sua grandezza storica. Se vieni per la prima volta, il tuo contatto non poteva essere migliore. Potrai condividere con migliaia di altri coetanei di tutto il mondo il volto fresco della fede e potrai, attraverso la ricchezza delle testimonianze storiche, scoprire l’Incarnazione che il messaggio cristiano ha avuto nel corso dei secoli. Come direttore della Caritas diocesana, riprendo un messaggio tanto caro alla predicazione di Cristo e ti chiedo di andare alla scoperta anche di un’altra Roma della quale non si parla, nei manuali turistici e che però è molto più importante dei monumenti: è la città alternativa, quella fatta dai poveri e dagli emarginati, di chi non ha la possibilità di vivere dignitosamente come avviene per tanti romani e tanto meno di compiere un pellegrinaggio come hai fatto tu. Ti dico questo non per generare un ombra di tristezza alla gioia della tua presenza, ma per spingerti sempre più alla condivisione e all’impegno. Questo vale a livello di riflessione nel periodo in cui starai qui e varrà molto di più una volta ritornato in patria, dove parimenti non mancano i poveri e gli emarginati. E’ indubbio che, essendo l’amore essenzialmente solidarietà, il tuo Giubileo sarà più pieno e la tua gioia più profonda. Ti invito perciò a ripercorrere un cammino, che per noi operatori della Caritas, rappresenta la nostra missione. Vieni a visitare i luoghi dedicati a chi si trova in forme estreme di disagio, dove con le strutture che abbiamo organizzato e le persone che vi operano si cerca di dare innanzitutto un sollievo alla sofferenza del momento: un letto per dormire, un pasto caldo, le cure mediche e anche una famiglia a chi per varie ragioni, giovani o anziani, l’ha persa temporaneamente o per sempre.

La Caritas gestisce cinque mense in convenzione con il Comune di Roma. Due di esse, le più grandi, si trovano vicino alla stazione Termini, un posto facilmente raggiungibile da tutte le parti della città, con i bus o con la metropolitana: la Mensa diurna di Colle Oppio in via delle Sette Sale 30 (subito dopo la Basilica di S. Maria Maggiore) e la Mensa serale di Via Marsala 109 (la strada che fiancheggia la stazione Termini). Sempre vicino alla stazione Termini si trovano sia la struttura principale dell’area sanitaria che si occupa degli immigrati, dei nomadi e degli anziani indigenti, sia un centro di accoglienza residenziale per chi, come diceva Gesù, non sa più dove posare il capo: il poliambulatorio e l’ostello Don Luigi di Liegro, entrambi in via Marsala 109. Sarebbero numerosi anche gli altri centri (una quarantina) dedicati a chi soffre e ha bisogno di una assistenza amorevole, alcuni di loro di ridotte dimensioni, una sorta di casa famiglia per cercare di ricostruire un’esistenza la cui evoluzione armoniosa si è spezzata. Ho cercato di darti solo un’idea e qualche possibilità che la vera grandezza di una città, di una persona, di uno stile di vita, si consegue dedicando attenzione a chi è meno fortunato. Il Giubileo diventa così anche un’occasione di riscatto e il fatto che tu abbia voluto dedicare la tua attenzione a questi aspetti che noi adulti spesso trascuriamo è un grande motivo di speranza. Per qualsiasi altra informazione potrai sempre chiamare al numero 6988.6484. Ci rivedremo in quei giorni.

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