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Il Convegno Internazionale sullÂattuazione del Concilio Ecumenico Vaticano II
Tre giorni di lavoro, 240 partecipanti tra teologi e esperti, cinque relazioni fondamentali, circa 50 comunicazioni divise per nove gruppi di lavoro, uno spazio giornaliero Âriservato al dibattito in aula. E in cifre il Convegno sullÂAttuazione del Concilio Ecumenico Vaticano II, che si è tenuto dal 25 al 27 febbraio nellÂAula Nuova del Sinodo in Vaticano, promosso dal Comitato Centrale del Grande Giubileo dellÂAnno 2000. LÂanalisi della Âricezione del Vaticano II è stata unÂaltra tappa di quella riflessione che il Santo Padre ha chiesto nella Lettera apostolica Tertio Millennio Adveniente, nellÂambito dellÂesame di coscienza giubilare. E che il Papa, al ritorno dal Sinai, ha concluso domenica con lÂUdienza ai partecipanti, rammaricaricandosi per non aver potuto assistere ai lavori, ma dando le consegne per il terzo millennio: ÂUna nuova stagione si apre dinanzi ai nostri occhi: è il tempo dellÂapprofondimento degli insegnamenti conciliari, il tempo della raccolta di quanto i Padri conciliari seminarono e la generazione di questi anni ha accudito e attesoÂ. LÂanalisi della Âricezione ha avuto come cardini le quattro Costituzioni conciliari e ha riguardato soprattutto il periodo che va dal Sinodo dei Vescovi del 1985, indetto proprio per la scadenza ventennale del Concilio, e i giorni nostri. LÂappello dei teologi è quello di tornare alle fonti, allÂinsegnamento originale del Concilio. La riflessione ha quindi riguardato la concezione della Chiesa come communio, che comprende quella di Popolo di Dio e di Famiglia; lÂunione tra Tradizione e Scritture nellÂannuncio della Rivelazione come pure lo slancio spirituale che deve guidare lÂesegesi dei testi; le luci e le ombre della riforma liturgica di fronte al secolarismo e alla desacralizzazione della società; il rapporto tra Chiesa universale e Chiesa particolare; come ripulire dai malintesi lÂecclesiologia di comunione; la sempre insufficiente riflessione su Dio.
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