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Il Giubileo della speranza

Massimo Aquili

San Pietro come Lourdes, l’Anno Santo dell’opzione per i poveri e gli emarginati, del pellegrinaggio ai luoghi della sofferenza per “lucrare” l’indulgenza, vivrà uno dei momenti più intesi e coinvolgenti l’11 febbraio, con il Giubileo degli ammalati e degli operatori sanitari. Alla Celebrazione eucaristica presieduta dal Santo Padre la mattina in Piazza San Pietro, insieme a 7mila volontari-assistenti parteciperanno 4200 ammalati, di cui la metà su carrozzina. A dieci di loro, il Papa impartirà il Sacramento dell’Unzione degli infermi. La celebrazione avrà una risonanza mondiale, in tempo reale. Schermi giganti saranno installati nei maggiori santuari mariani dei cinque Continenti, collegati via satellite con San Pietro: Washington negli Stati Uniti e Città del Messico;  Sydney in Australia; Harissa, in Libano; Cezstokowa in Polonia, oltre ad un gemellaggio speciale con il Santuario di Lourdes in Francia. Altra suggestione romana il pomeriggio alle 18, una fiaccolata con i malati partirà da Castel Sant’Angelo, percorrendo via della Conciliazione, per piazza San Pietro, dove si terrà una “Festa di suoni e di luci”. Promosso dal Pontificio Consiglio per la pastorale della salute, l’organizzazione affidata all’Unitalsi, il “Giubileo degli ammalati e degli operatori sanitari” prevede una prima fase di studio sul tema “l’identità cattolica degli operatori sanitari di fronte alle sfide del terzo millennio”. “Il medico  cattolico - spiega l’arcivescovo Javier Lozano Barragan, Presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale della salute -  non si identifica soltanto in Ippocrate, egli è il Buon Samaritano. Ciò significa prendersi carico del paziente in senso globale, tenendo presente che la salute è un concetto dinamico, è una tensione verso l’armonia fisica, psichica, sociale e spirituale”. Per ogni Paese verranno a Roma il responsabile della pastorale della salute, un ammalato e a un assistente sanitario (un medico, un infermiere o un volontario). Chiude la fase di studio e apre la tappa liturgica che avrà il suo culmine nella celebrazione in Piazza San Pietro, la Veglia che avrà luogo il pomeriggio del 10 febbraio nella Basilica di San Paolo fuori le Roma, presieduta dal Mons. Lozano Barragan. Il 12 febbraio, invece, ci sarà la visita degli ammalati alle basiliche e la Via Crucis al Colosseo. La sera alle 21 nell’Aula Paolo VI la “Festa della gioia e della speranza”, dove artisti di fama internazionale, tra cui alcuni portatori di handicap daranno testimonianza del dolore vinto dalla speranza cristiana.

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