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Roma città ospitale

David Murgia

Il Giubileo come accoglienza, come ospitalità. I giovani partecipanti alla Giornata Mondiale della Gioventù sono stati accolti nelle famiglie, nelle comunità parrocchiali, negli istituti religiosi. Ma anche nei grandi spazi, nelle università, nelle scuole statali, nelle caserme. Una accoglienza ‘semplice’ che, grazie ad una organizzazione che ha coinvolto giovani, comunità parrocchiali e diocesane, ha alloggiato i giovani che sono giunti a Roma già dal 14 agosto. Nelle strutture pubbliche sono ospitati 500mila giovani, in quelle degli enti cattolici 15mila, mentre 11mila alloggiano nelle università. Nei grandi spazi ci sono 45mila posti a cui si aggiungono gli altri 15mila nelle tendopoli. Il Commercity, un enorme centro commerciale sulla via Portuense, ospita 8mila giovani. La piccola ‘cittadella’ è a disposizione dei giovani della Conferenza Episcopale Spagnola che durante la Giornata Mondiale saranno impegnati a seguire pellegrinaggi, catechesi, celebrazioni eucaristiche e che si ritroveranno insieme ai giovani di tutto il mondo a Tor Vergata il 19 e il 20 agosto per la veglia e la Celebrazione Eucaristica presieduta da Giovanni Paolo II. Altri grandi spazi attrezzati sono il Centro Agro Alimentare sulla Tiburtina e quello allestito presso la sede del Consiglio Regionale del Lazio, in Via della Pisana, dove cento tendoni ospitano mille giovani polacchi. L’area completamente dotata di servizi igienici, di corrente elettrica, è stata anche recentemente disinfestata per via dei numerosi insetti. Poco distante un enorme spazio, ad uso del Corpo Forestale dello Stato, è a disposizione dei partecipanti per la prima colazione e per le numerose catechesi. Ma l’ ‘operazione accoglienza’ si estende anche alle parrocchie della diocesi e alle famiglie. Un coordinamento che le segreterie territoriali, di area, di zona e parrocchiali hanno agevolato. Dopo la distribuzione in tutte le comunità diocesane di un milione di copie della lettera del Cardinale Camillo Ruini con cui veniva chiesto alle famiglie di “spalancare” le porte delle proprie case per dare ospitalità ai giovani pellegrini, a centinaia hanno aderito all’invito permettendo a migliaia di giovani, provenienti da ogni continente, di trovare posto nelle abitazioni di Roma e in quelle delle diocesi limitrofe. Le comunità parrocchiali hanno risposto in modo generoso. Nella chiesa di Ognissanti sulla Via Tuscolana, per esempio, la comunità parrocchiale offre ospitalità a più di 2mila partecipanti, così come la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme ha trovato sistemazione ad oltre 2.500 giovani.
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