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Centro e culmine del Giubileo

+ Cesare Nosiglia

Il Congresso Eucaristico Internazio-nale rappresenta il cuore del Giubileo definito dal Papa “anno intensamente eucaristico” e dunque orientato a rinvigorire la fede nella viva presenza dei Signore, il Dio con noi, il “Salvatore che incarnandosi nel grembo di Maria, venti secoli fa, continua a offrirsi all’umanità come sorgente di  vita divina” ( TMA 55) Il tema dei Congresso, “Gesù Cristo unico Salvatore del mondo, pane di vita nuova”, collega strettamente il contenuto portante del Giubileo (Cristo ieri, oggi e sempre) con il segno sacramentale del corpo e sangue del Signore, dato per tutti in remissione dei peccati. La vita nuova che scaturisce dall’Eucaristia è la vita divina che essa dona a chiunque si ciba di questo pane, è la vita in pienezza, è la vita eterna : “se uno mangia di questo pane, vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo “(Gv 6, 51), Il Congresso vuole dunque essere un evento missionario che intende proclamare con forza e visibilità di fronte a tutti la centralità dell’Eucaristia per la vita del mondo. La missione della Chiesa e di ogni credente trova infatti nell’Eucaristia la sua fonte perenne e la sua realizzazione più efficace e piena. La missione non è solo “un dopo”, una conseguenza che scaturisce dall’Eucaristia, ma una realtà che si radica nel mondo, proprio attraverso l’Eucaristia. L’Eucaristia rappresenta, dunque, l’evento missionario fondamentale: “ogni volta che mangiamo di questo pane e beviamo di questo calice, noi annunciamo la morte del Signore finchè Egli venga “(1 Cor. 11,26). Il Congresso diventa così anche momento di verifica giubilare, a partire dall’Eucaristia, per una reale conversione dell’essere della Chiesa e dell’evangelizzazione nel mondo. Questo investe evidentemente - e in primo luogo - la realtà di vita eucaristica che ogni comunità ecclesiale è chiamata a testimoniare e ad annunciare (“Celebrare ciò che si vive e vivere ciò che si celebra”). La settimana dei Congresso (18-25 giugno) è stata impostata a modo di itinerario spirituale particolarmente attento a questa caratterizzazione giubilare dell’evento, sia sul piano della conversione e della fede in Cristo, che su quello dell’annuncio e della missione. Ogni giornata è contrassegnata da una dinamica di tipo “responsoriale”: ascolto della Parola e rendimento di grazie nella celebrazione, che si traduce in concreti segni di carità e di missione. Amo definire questa settimana un fecondo corso di Esercizi spirituali al popolo, sull’Eucaristia, nutrito: • dalla riflessione catechistica che scandisce il cammino della settimana attorno a una serie di tematiche portanti che via via approfondiscono il mistero dell’Eucaristia nei suoi vari contenuti dottrinali ecclesiali, pastorali, culturali. Le catechesi pubbliche saranno svolte nella Basilica di San Giovanni in Laterano e vedranno il contributo di eminenti Cardinali dei cinque continenti; ad esse seguiranno una serie di testimonianze svolte da personalità laicali, impegnate nei campi della vita ecclesiale e sociale del nostro tempo; • dall’esperienza viva del mistero celebrato che ogni giorno rappresenterà il momento assembleare più intenso e partecipato da tutto il popolo di Dio. La celebrazione sarà accompagnata da una permanente preghiera di adorazione eucaristica, diurna e notturna svolta, durante la settimana, nelle parrocchie e particolarmente nelle chiese del Centro storico della città; • dai gesti pubblici di testimonianze della fede nell’Eucaristia (come sarà la grande processione del Corpus Domini di giovedi 22) e di carità, il “segno” concreto dell’Eucaristia vissuta nella comunione ecclesiale e nel servizio ai poveri (in particolare sarà inaugurato martedi 20 il  “segno” della carità, promosso dalla Caritas diocesana di Roma e che resterà a memoria del Congresso, si tratta di un poliambulatorio attrezzato presso la Stazione Termini e rivolto a quanti, poveri, extracomunitari, barboni, sono nella necessità e nel bisogno urgente di interventi sanitari); • da una particolare visita nelle case e negli ospedali, ai malati e agli anziani da parte dei ministri straordinari, diaconi e sacerdoti, ripetuta più volte durante il Congresso, per coinvolgere questi fratelli sofferenti e farli sentire partecipi in prima persona all’evento; • dall’ospitalità offerta ai Vescovi e ai loro pellegrini nelle parrocchie di Roma per momenti celebrativi e incontri fraterni ( il programma lo prevede in particolare nei due giorni di martedi 20 e di venerdi 23). Il soggetto protagonista e partecipe di ogni momento dei Congresso è sempre l’intero popolo di Dio. Non sono previste infatti celebrazioni per categorie particolari. Questa è del resto la specificità del Congresso, che vuole essere l’evento giubilare in cui meglio si esprimono l’unità e la comunione ecclesiale, attorno al sacramento che fa la Chiesa e la costituisce “popolo adunato nell’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. E’ questo il significato della Statio Orbis del 25 giugno, culmine del Congresso del Popolo di Dio.

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