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Duecento poveri a pranzo con il Papa

David Murgia

Saranno duecento i “barboni” che giovedì 15 pranzeranno insieme a Giovanni Paolo II. Una iniziativa che mette il sigillo ad un Giubileo all’insegna della solidarietà e della carità e che giunge come “coronamento” del progetto “La Carità del Papa per il Giubileo”, “nato – come fece notare Mons. Crescenzio Sepe - dal cuore stesso del Santo Padre”. I senza fissa dimora pranzeranno nell’atrio dell’Aula Paolo VI. Ogni tavolo sarà occupato da 10 persone, fra i quali un prelato vaticano. Alcuni barboni siederanno allo stesso tavolo del Santo Padre. Saranno i seminaristi del Pontificio Seminario Romano Maggiore a servire il pranzo, mentre è prevista la presenza di un cantante per animare la mensa. La scelta dei partecipanti è stata fatta in base alla frequenza con cui i poveri hanno usufruito delle mense cittadine. L’iniziativa è stata organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio, in collaborazione con la Caritas diocesana e con la Casa Dono di Maria. Il pranzo con il Papa sarà il momento culminante di una giornata interamente dedicata agli ultimi.  Infatti i senza fissa dimora varcheranno prima del pranzo la Porta Santa della Basilica Vaticana. Il progetto “La Carità del Papa per il Giubileo” ha avuto inizio con l’apertura della mensa per i poveri in Via Pfeiffer. La mensa, nei pressi della Basilica vaticana, operativa dal 7 febbraio, distribuisce quotidianamente ai bisognosi 200 pasti gratuiti. E’ aperta tutti i giorni dalle 12 alle 14. Da marzo sono state aperte anche le altre tre mense nei paraggi delle tre Basiliche Patriarcali (San Giovanni, San Paolo, Santa Maria Maggiore) che seguono lo stesso orario. In totale vengono distribuiti 500 pasti al giorno. Il progetto rientra tra le attività del Comitato Centrale del Grande Giubileo che meglio testimoniano la natura spirituale dell’Anno Santo. E’ stato reso possibile grazie alla collaborazione del Circolo San Pietro. Il Circolo cura l’organizzazione, e il pastificio Rana fornisce i tortellini che sono il piatto principale del pasto riservato ai poveri. Per ritirare il pasto è necessario esibire un buono, che è giornaliero, e che può essere ritirato nelle immediate vicinanze della mensa, direttamente dalle mani dei volontari del Circolo di San Pietro. Durante l’udienza ai soci del Circolo San Pietro, avvenuta qualche giorno fa, il Santo Padre ha espresso vivo apprezzamento “per aver accolto l’invito a collaborare al progetto” e “per la testimonianza di amore alla Sede Apostolica e di solidale attività caritativa nei confronti dei fratelli più bisognosi nella nostra Città”. Secondo una recente indagine effettuata dalla Comunità di Sant’Egidio, nella Capitale i senza fissa dimora sono 1468, in gran parte stranieri.

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