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La centralità della conversione
Albert Vanhoye
Pubblichiamo una sintesi, a nostra cura, della meditazione su ÂGiubileo e conversione tenuta da Padre Vanhoye martedì 15 nella Chiesa di Santo Spirito in Sassia
. Come afferma la Bolla di Indizione ÂIncarnationis MysteriumÂ, il Giubileo è una celebrazione  che fa sentire in maniera più intensa lÂinvito di Gesù alla conversione (n. 2,11). LÂAnno santo è per sua natura un momento di richiamo alla conversione. Già nellÂAntico Testamento, lÂistituzione dei giubilei corrispondeva a un certo dinamismo di conversione; per i cristiani, questo dinamismo si accentua e assume degli aspetti nuovi. La conversione è veramente il momento centrale del giubileo.
E significativo che lÂannuncio del giubileo, nellÂAntico Testamento, avveniva nel giorno del Kippour, il giorno del Grande Perdono: ÂAl decimo giorno del settimo mese, farai squillare le trombe dellÂacclamazione; nel giorno dellÂespiazione farete squillare la tromba per tutto il paese; dichiarerete santo tutto il cinquantesimo anno (Lv 25, 9-10). Nel seguito del testo, il verbo ebraico caratteristico della conversione, shub, viene impiegato a più riprese. Questo verbo esprime lÂidea del ritorno. Nel caso del giubileo, designa il ritorno a una situazione di perfetta giustizia sociale: ÂOgnuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia (Lv 25,109. LÂAntico Testamento, in effetti, non accetta una situazione di disuguaglianza sociale, in cui i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. I profeti hanno tuonato contro gli accaparratori, che Âsono avidi di campi li usurpano, di case e se le prendono (Mt 2,2), Âaggiungono casa a casa, campo a campo, finché non vi sia più spazio (Is 5,8). Il giubileo cristiano non trascura questo aspetto della conversione. La Bolla dÂindizione ci invita espressamente ad Âaprire i nostri occhi alle necessità di quelli che vivono la povertà e lÂemarginazione. Essa denuncia lÂesistenza di forme di schiavitù nuove e più subdole di quelle dei tempi passati, richiama il problema dellÂindebitamento arrivato allÂestremo dei paesi del Terzo Mondo e invita a Âcreare una cultura di solidarietà e di cooperazione internazionali, nella quale tutti - specialmente i paesi ricchi e il settore privato - assumano le loro responsabilità per un modello dÂeconomia a servizio di ogni personaÂ. Presente nelle prospettive del giubileo cristiano, la cura di una più grande giustizia sociale non è tuttavia il tema più importante, perché il giubileo cristiano è prima di tutto un richiamo a una relazione personale più profonda con i Cristo e attraverso di lui con Dio. E a questo genere di conversione che cÂinvita il giubileo, perché la sua celebrazione è on rapporto diretto con la persona del Cristo, giacché si tratta di celebrare lÂanniversario bimillenario della nascita del Salvatore. Come afferma la prima frase della Bolla di Indizione, ÂCon lo sguardo fisso al mistero dellÂIncarnazione del Figlio di Dio, la Chiesa si appresta a varcare la soglia del terzo millennioÂ. Ci rivolgeremo sempre meglio verso il Cristo Gesù, Figlio di Dio e fratello degli uomini, tale è la conversione alla quale il giubileo ci invita in maniera pressante. Tutti gli altri aspetti della conversione cristiana dipendono da questo, che è veramente centrale e fondamentale. Il Grande Giubileo deve essere per ciascuno di noi lÂoccasione di rivivificare la nostra conversione fondamentale, perché è prima di tutto un richiamo pressante del dono di Dio che ci è stato fatto nella persona del Cristo e che ci è costantemente offerto. Per i cristiani, che per dei gravi errori, si sono allontanati da Cristo e da Dio, il giubileo cerca di facilitare il più possibile il ritorno alla piena comunione. Rende più attuale il richiamo di San Paolo: ÂNoi vi supplichiamo nel nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio (2 Cor 5,20). A tutti, il giubileo indirizza un invito a ritornare sempre di più verso il Signore, in un movimento di conversione fiduciosa e generosa, sorgente dÂamore e di gioia. |