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Scossi dallo Spirito Santo

Card. R. Etchegaray

Voi sapete perchè siete qui. Sapete quello che dovete fare. Appena una parola, o piuttosto un accento che vorrei marcare, acuto o grave poco importa, un accento che permetta di riconoscerti meglio come volontario  in mezzo ai giovani! Questo accento avrà semplicemente lo scintillio del vostro sguardo. Uno sguardo ben aperto, uno sguardo “da bravo ragazzo” qualunque sia la tua età, lo sguardo di qualcuno che non si prende troppo sul serio nel servizio che è chiamato a fare, lo sguardo di qualcuno che non si meraviglia di niente ed è pronto a tutto, lo sguardo sereno di qualcuno minuziosamente programmato dai suoi capi, ma divinamente scosso dallo Spirito Santo maestro dell’imprevisto, lo sguardo di qualcuno che - qualunque sia la sua provenienza,- è felice di chiamarsi o di essere chiamato “buon samaritano”. Volontario delle G.M.G., rimane questo titolo che ti qualifica, che ti onora. Penso di poter cogliere un’altra parola vicina a questa e che brucia le tue labbra: “Volentieri!” Che sia la tua parola d’ordine. Qualsiasi cosa capiti , che tutto sia fatto “volentieri”, senza pieghe né ripiegamenti su te stesso! Volontario delle G.M.G., non dimenticare che, come tutti i giovani venuti a Roma, sei qui come pellegrino giubilare! Non aiutare solo gli altri a varcare bene la “porta santa” che conduce a Cristo o tutte le porte della fratellanza che conducono alla condivisione di ciò che ciascuno ha in sè di dubbio e di speranza, di ombre e di luci. Aiutati  tu stesso- con l’aiuto del cielo- ad essere un vero pellegrino. E per questo, non esitare a farti aiutare sia per la tua anima che per il tuo corpo! Infine, non vi sono in questi giorni a Roma solo volontari e giovani, ma tutti volontari e tutti giovani! Oso dire, io per primo. Avanti insieme, la mano nella mano, nella mano di Cristo, con quel Dio fatto uomo che dal Natale ha piantato la sua tenda in mezzo a noi. “Cristo, ieri, oggi e sempre!”

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