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 Â“Non esiste una mèta più grande di questa”

Paolo Romano

Un lungo viaggio dalla lontana isola di S.Domingo, fino a S. Pietro per prendere parte di persona alla XV Giornata Mondiale della Gioventù. In 800 hanno lasciato le loro case caraibiche per stringersi intorno al Papa, come testimonia Robert Diaz: "E' un'emozione indescrivibile, è la nostra prima volta a Roma e coincide con un evento che merita di rimanere nella storia, non è solo un appuntamento di fede". Sul valore dell'esperienza si sofferma anche Josè Espinal che accompagna decine di ragazzi dei salesiani locali: "Alcuni sono giovani che vengono dalla dura esperienza della strada. Per loro ha un significato immenso essere qui". Da un'altra isola altrettanto remota dell'Africa, proviene il malgascio Raphael Andriamaheta: "Per noi del Madagascar è stato uno sforzo non indifferente arrivare sin qui, ma ne è valsa decisamente la pena. Molti preferiscono per comodità seguire questi eventi in televisione, ma esserci è tutta un'altra cosa".  Dalla cattolicissima Irlanda proviene Aithne Jessica Garlitz che insieme al suo gruppo ha appena terminato un momento di preghiera in Via della Conciliazione: "Noi giovani irlandesi vediamo nel Papa un modello di riferimento. Per questo la Giornata Mondiale della gioventù la sentiamo anche come un'occasione per mostrargli il nostro affetto". Moltissimi anche i polacchi. A raccontare la sua esperienza è Katiuscia Merza: "Ho visto il mio Papa, ho incontrato tanti coetanei di tutto il mondo che credono in Cristo come me, porterò in patria un ricordo indelebile". Gabriela ed Eva Petrikova sono due sorelle slovacche. Per loro è un grande privilegio partecipare alla Giornata Mondiale dei giovani, proprio nell'anno del Giubileo: "Così abbiamo potuto passare attraverso la Porta Santa di S. Pietro". Migliaia anche i francesi, molti di loro hanno già partecipato all'ultimo grande raduno di Parigi: "Non volevo mancare a questo appuntamento - spiega Clarence Grondin di Bordeaux - credo che lo si possa definire come il più grande pellegrinaggio dei giovani che la storia abbia registrato". Francese è anche Janette che sulla sua sedia a rotelle è accompagnata da  un'amica: "L'organizzazione è stata ottima e come disabile non ho incontrato grosse difficoltà ringrazio il Signore che mi ha consentito di vivere queste giornate".
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