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UFFICIO DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE DEL SOMMO PONTEFICE 

VIAGGIO APOSTOLICO NELLA REPUBBLICA SLOVACCA

Repubblica Slovacca, 11-14 settembre 2003 

 

INTRODUZIONE       

 

I. La sollecitudine pastorale di Giovanni Paolo II  

La terza visita apostolica del Santo Padre Giovanni Paolo II nella Repubblica Slovacca, che ha luogo dall’11 al 14 settembre 2003, è un ulteriore segno della sollecitudine pastorale del Successore di Pietro per tutte e ciascuna delle Chiese particolari sparse nelle diverse parti del mondo, un esercizio concreto del ministero petrino come servizio di amore per tutto il gregge del Signore in favore della unità e della universalità della Chiesa. 

Negli ultimi decenni la Chiesa che è in Slovacchia ha potuto sperimentare da vicino la paterna sollecitudine del Vescovo di Roma per ridare slancio alla vita di una comunità cattolica fortemente provata dalla persecuzione sotto i regimi totalitari, ma felicemente risvegliata ad una nuova era di libertà e di coscienza nazionale. In questo modo la Chiesa slovacca ha potuto, con una rinnovata esperienza di comunione con il Successore di Pietro e con le altre Chiese in Europa e nel mondo, riprendere e approfondire il suo secolare cammino di fede e di comunione. Essa ha avuto sempre nei fratelli di Tessalonica, i Santi Cirillo e Metodio, compatroni di Europa, il suo punto di riferimento in una ininterrotta tradizione di vita cristiana, durante le alterne vicende della sua storia, fino ai nostri giorni. 

L’azione pastorale del Santo Padre per la Slovacchia e per gli slovacchi, ha avuto negli ultimi anni una importanza particolare per la fede e la vita quotidiana di questa nazione. Il Santo Padre Giovanni Paolo II, infatti, ha nominato i due Cardinali slovacchi viventi e tutti i Vescovi attuali della Slovacchia. Nell’anno 1995 ha eretto l’Arcidiocesi di Košice e la sua provincia ecclesiastica; nell’anno 1997 ha eretto altresì l’Esarcato apostolico di Košice per i fedeli cattolici di rito bizantino; nell’anno 1980 ha creato in Canada la Diocesi slovacca di rito bizantino dei Santi Cirillo e Metodio e, infine, ha elevato parecchie chiese al grado di Basilica (Ľutina, Levoča, Staré Hory, Rajecká Lesná a Bardejov). 

Ancora più forte è stato l’influsso che il Papa ha avuto con i suoi viaggi pastorali. 

 

II. I precedenti viaggi apostolici 

La prima visita del Santo Padre in Cecoslovacchia nell’anno 1990 

Nella visita di due giorni che il Santo Padre ha compiuto nell’aprile del 1990 in Boemia, Moravia e Slovacchia, i cattolici hanno sentito la sua presenza come un vero miracolo. Il Santo Padre ha sostato solo a Bratislava dove ha celebrato la Santa Messa.  Nell’omelia il Santo Padre ha detto tra l’altro: Come non ricordare il ruolo che hanno avuto i pellegrinaggi in questi ultimi anni? Gli echi hanno valicato i confini. Ha sottolineato inoltre il grande amore degli slovacchi per il Vescovo di Roma: Carissimi Fratelli e Sorelle, cari Slovacchi, il Papa sa quanto gli volete bene. Ma anche il Papa vi assicura di volervi tanto bene! Ha espresso infine la convinzione che il duplice amore degli slovacchi per la Vergine Maria e per il Successore di Pietro costituisce la preziosa eredità dei Santi apostoli Cirillo e Metodio. 

Quando il Santo Padre Giovanni Paolo II ha pronunciato il discorso di congedo all’aeroporto di Vajnory, a Bratislava, ha detto: Sono tante le cose che ci uniscono, che ci obbligano a stare, a vivere, a lavorare insieme… In questo spirito saluto tutti. Non è, spero, un “addio” ma un “arrivederci”!

 

La seconda visita del Santo Padre nell’anno 1995 

Dopo il viaggio del 1990, durante alcune udienze concesse dal Santo Padre a Roma, si udivano spesso i fedeli slovacchi gridare: “Il Santo Padre a Levoča!”. A seguito di questo desiderio popolare, si è cominciato a pensare, da parte della Conferenza Episcopale e della Santa Sede, alla possibilità di una seconda visita del Papa. La visita venne incentrata su un evento principale: la canonizzazione dei tre Santi Martiri di Košice. Quindi si stabilì il programma del viaggio apostolico: venerdì 30 giugno: Bratislava, Nitra; sabato 1 luglio: Šaštín, Bratislava; domenica 2 luglio: Košice, Prešov; lunedì 3 luglio: Levoča.

Subito dopo l’arrivo all’aeroporto di Bratislava, il Santo Padre ha indicato lo scopo principale del suo viaggio in Slovacchia: Carissimi slovacchi! Sono ben noti i dolorosi effetti dei duri anni del regime totalitario, che nel passato hanno provocato una vera e propria devastazione in campo sia sociale e culturale che in quello politico e religioso. Oggi vengo a voi, come pellegrino di Cristo, per incoraggiarvi a percorrere il cammino che avete intrapreso… vengo specialmente per confermare i miei fratelli nella fede…

Il Santo Padre ha voluto dimostrare la sua gratitudine alla fine della visita affermando: Il mio pellegrinaggio in Slovacchia si conclude. Vi ringrazio per la testimonianza di fede che mi avete dato. La porto nel cuore a Roma. Ringrazio i vescovi, i religiosi, tutti i credenti. Che Dio vi ricompensi!

Quando il 5 luglio, dopo il ritorno a Roma, nell’udienza generale il Papa ha parlato della sua visita in Slovacchia, ha ricordato che quella Chiesa, durante gli anni duri del periodo comunista, aveva sofferto molte persecuzioni. Di nuovo è ritornato a ricordare i nomi dei vescovi, dei sacerdoti e dei laici imprigionati e torturati, provenienti da tutte le diocesi ed ha aggiunto: Se ci domandiamo da dove gli slovacchi abbiano attinto la forza nel periodo della persecuzione, la risposta la troviamo, in modo particolare, visitando i santuari mariani…. Da questi santuari mariani, quali Šaštín e Levoča, questa forza si è irradiata verso i fedeli, le famiglie, le parrocchie, verso tutta la Slovacchia.

Nel novembre del 1996, in occasione del cinquantesimo anniversario dell'ordinazione sacerdotale del Papa Giovanni Paolo II e nel primo anniversario del suo secondo viaggio in Slovacchia, ha avuto luogo il pellegrinaggio nazionale a Roma per ringraziare il Signore per il dono della comunione con la Sede di Pietro. L’Arcivescovo Alojz Tkáč ha detto tra l'altro al Santo Padre: Vivamente mi ricordo di tutte e due le visite pastorali del Santo Padre in Slovacchia. Risuonano ancora nell’anima di tutti le sue parole: Non abbiate paura!... Il Santo Padre in quella occasione ribadiva ancora: La Slovacchia è chiamata ad offrire all’Europa soprattutto il dono della sua fede in Cristo e della sua fedeltà alla Vergine Maria. 

 

III. La terza visita pastorale del Santo Padre Giovanni Paolo II 

Prima del Natale del 2002, la Slovacchia ha accolto con grande gioia la lieta notizia della probabile terza visita del Santo Padre Giovanni Paolo II. Tale visita si svolge ora felicemente nei giorni 11-14 settembre 2003. Secondo la volontà del Santo Padre ed il desiderio unanime dei vescovi slovacchi, il pellegrinaggio apostolico raggiunge le diocesi che il Papa non ha ancora visitato. 

Il viaggio apostolico comprende la visita alle diocesi di Banská Bystrica il 12 settembre, di Rožnava il 13 settembre e di Bratislava-Trnava il 14 dello stesso mese. In tutti e tre i luoghi è prevista la celebrazione dell’Eucaristia che a Bratislava include anche il Rito della Beatificazione. 

La terza visita del Santo Padre in Slovacchia si apre l’11 settembre con una sosta di preghiera nella Cattedrale di Trnava. 

Le celebrazioni liturgiche costituiscono i momenti più importanti della visita apostolica: i fedeli sono confermati nella fede dal Successore di Pietro e ai credenti è offerta la possibilità di una vera comunione con Cristo e con i fratelli. Tale comunione si realizza in modo pieno nella celebrazione eucaristica.         

Per le celebrazioni previste, l’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha preparato un «Messale» ad uso del Santo Padre e dei concelebranti. Le liturgie nella loro quasi totalità sono celebrate in slovacco, con alcuni elementi in altre lingue legate alla presenza di fedeli appartenenti a particolari aree linguistiche. Testi e riti sono accompagnati dalle rubriche in latino. Le preghiere eucaristiche sono riportate sia in slovacco che in lingua latina. Il «Messale» è stampato dalla Tipografia Vaticana. All’elaborazione dei testi hanno collaborato i responsabili per la liturgia delle singole Chiese locali in Slovacchia.

 

12 settembre – Memoria del Nome di Maria – Banská Bystrica.  

Sul territorio della diocesi i fedeli cattolici vivono accanto ad altri fratelli cristiani delle comunità ecclesiali protestanti. 

Viene celebrata la Messa del Santissimo Nome della Beata Vergine Maria. Con questa celebrazione la Chiesa locale unita insieme con il suo Vescovo dà inizio solennemente al Sinodo diocesano. Il Sinodo vuole costituire un momento forte di rafforzamento della fede e di comunione della Chiesa particolare che ha molto sofferto durante il periodo dell’ideologia comunista.

 

13 settembre - Memoria di San Giovanni Crisostomo – Rožnava 

Sul territorio della diocesi vive una numerosa comunità ungherese e vi sono anche cristiani riformati. Dalla visita apostolica si attende un nuovo stimolo per i credenti. La Santa Messa è celebrata in onore di San Giovanni Crisostomo. Il Santo dottore della Chiesa è molto venerato ed è considerato ponte fra Oriente e Occidente.

 

14 settembre – Festa dell’Esaltazione della Santa Croce – Bratislava – Petržalka 

La tappa più significativa del viaggio apostolico è costituita dalla visita a Bratislava capitale della Slovacchia. Durante la celebrazione della Santa Messa nella domenica che coincide con l’Esaltazione della Santa Croce, festa del Signore, il Santo Padre proclama beati due figli della Nazione slovacca: il Vescovo Vasiľ Hopko e la religiosa Suor Zdenka Cecilia Schelingová, testimoni della fede del secolo XX.      

Vasiľ Hopko (1904-1976), Vescovo greco - cattolico, è stato ausiliare a Prešov. Ha ricevuto l‘ordinazione sacerdotale il 3 febbraio del 1929 a Prešov. In seguito è stato nominato amministratore della parrocchia Pakostov; più tardi ha amministrato la parrocchia dei greco-cattolici a Praha. Dal 1936 al 1941 è stato direttore spirituale del seminario sacerdotale e professore di teologia pastorale e morale alla Scuola superiore per i seminaristi a Prešov. È stato ordinato Vescovo il giorno 11 maggio 1947.

Nel febbraio 1950 il regime comunista decise la soppressione della Chiesa greco - cattolica in Cecoslovacchia, e venne ordinato l’isolamento forzato dei due Vescovi greco-cattolici. Il Servo di Dio Vasiľ Hopko venne costretto agli arresti domiciliari; più tardi venne internato e incarcerato per quasi 15 anni. Da quel momento incomincia la sua „via crucis“. A causa della sua precaria salute venne liberato nel 1964.

Dopo il ristabilimento della Chiesa greco-cattolica nell'anno 1968, svolse la funzione di Vescovo ordinario, non venne però mai pienamente riabilitato. Il Vescovo Hopko, come anche il Vescovo Gojdič beatificato da Giovanni Paolo II, sono rimasti fedeli alla loro Chiesa, tanto duramente provata, ai loro sacerdoti e ai fedeli. Hanno così conservato l’unità della comunione con il Santo Padre e con la Sede di Roma. I resti mortali del Vescovo Hopko sono conservati nella cripta della Cattedrale di San Giovanni Battista a Prešov. 

Zdenka Cecilia Schelingová (1916-1955) decise di consacrarsi a Cristo nella Congregazione delle Suore della Misericordia della Santa Croce. Ha esercitato il suo ufficio come infermiera nell’ospedale statale a Bratislava. Nel febbraio del 1952 ha partecipato a preparare la fuga di sei sacerdoti cattolici ingiustamente imprigionati. Il tentativo di fuga non ebbe successo e Suor Zdenka venne rinchiusa in prigione. A causa di gravi problemi di salute che le concedevano solo poche settimane di vita venne liberata il 16 aprile 1955. Morì, infatti, il 31 luglio dello stesso anno. Ha sopportato con pazienza eroica tutte le sofferenze, con la disponibilità di morire per il Signore Dio e per il bene della Chiesa, e senza il minimo odio verso coloro che le avevano fatto del male. Il corpo della Serva di Dio è sepolto a Podunajské Biskupice. 

         

IV. Verso il futuro con speranza 

Il Santo Padre Giovanni Paolo II nel suo ministero di guidare la Chiesa e confermarla nella fede ha manifestato ai cattolici e alla nazione slovacca, fin dall‘inizio del suo Pontificato, ma soprattutto nei suoi viaggi apostolici, affetto e vicinanza.

Il Santo Padre ha dato prova di comprendere in modo straordinario le caratteristiche, le vicende di questo popolo e le sue ricchezze spirituali, senza ignorare i pericoli ai quali è ancora sottoposta al presente la fede dei cattolici.

Già durante il regime totalitario, in tante udienze, il Santo Padre, sia in Piazza San Pietro, sia nell'Aula Paolo VI, ha pubblicamente lodato l’amore degli slovacchi verso la Madre di Dio; essa è stata il loro sostegno durante i secoli, ha aiutato generazioni di cattolici a sostenere le prove del passato e del presente, ogni volta che era in pericolo l’esistenza della nazione e la stessa fede cattolica. 

Oggi, in una diversa situazione politica e sociale della nazione e della Chiesa, di nuovo, con il suo terzo viaggio apostolico, Giovanni Paolo II si rende vicino a tutti gli slovacchi con lo stesso affetto di Pastore della Chiesa universale e incoraggia tutti alla perseveranza della fede e alla chiamata universale alla santità sull’esempio dei due nuovi beati.

Da questa visita apostolica si attende da parte di tutta la Chiesa slovacca un rinnovato slancio spirituale per una crescita nella fede e un rinnovamento della vita personale, comunitaria e sociale, non solo per i singoli, ma per le famiglie, per i giovani e per tutto il popolo. Sarà in tal modo più facile entrare in un ricco rapporto ecclesiale e sociale aperto alla dimensione più larga del Continente europeo, al quale la nazione slovacca con la sua tradizione culturale e religiosa può offrire un contributo specifico. 

Il Santo Padre ripete alla Chiesa che è in Slovacchia le parole profetiche e programmatiche con le quali ha aperto il terzo millennio dell’era cristiana: „Duc in altum“ (Lc 5,4). Sono parole di speranza che invitano ad una fedeltà rinnovata a Cristo, sotto la guida e la protezione della Beata Vergine Maria.

          

+ PIERO MARINI
Vescovo titolare di Martirano
Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie

       

 

  

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