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Via Crucis - Secolo XX
Archivio Casa Generalizia S.V.D.- Roma

PRIMA STAZIONE
Gesù in agonia nell’Orto degli ulivi

V/. Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.
R/. Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.

Dal Vangelo secondo Marco. 14, 32-36

Giunsero ad un podere chiamato Getsèmani, e Gesù disse ai suoi discepoli: « Sedetevi qui, mentre io prego ». Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura ed angoscia. Disse loro: « La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate ». Poi, andato un po’ innanzi, cadde a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse da lui quell’ora. E diceva: « Abbà, Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu ».

MEDITAZIONE

Gesù sentiva paura, angoscia e tristezza fino a morire. Si scelse tre compagni, che però presto caddero addormentati, e cominciò a pregare, solo: « Passi da me quest’ora, allontana da me questo calice... Però, Padre, sia fatta la tua volontà ».

Era venuto nel mondo per fare la volontà del Padre, ma mai come in quel momento gustò la profondità dell’amarezza del peccato e si sentì smarrito.

Nella Lettera ai Cattolici in Cina, Benedetto XVI ricorda la visione nell’Apocalisse di San Giovanni che piange davanti al libro sigillato della storia umana, del « mysterium iniquitatis ». Solo l’Agnello immolato è capace di togliere quel sigillo.

In tante parti del mondo la Sposa di Cristo sta attraversando l’ora tenebrosa della persecuzione, come un tempo Ester, minacciata da Aman, come la « Donna » dell’Apocalisse minacciata dal drago. Vegliamo e accompagniamo la Sposa di Cristo nella preghiera.

PREGHIERA

Gesù, Dio onnipotente, che Ti sei fatto debolezza a causa dei nostri peccati, Ti sono familiari le grida dei perseguitati, che sono l’eco della tua agonia. Essi chiedono: Perché questa oppressione? Perché questa umiliazione? Perché questa prolungata schiavitù?

Tornano alla mente le parole del Salmo: « Svégliati, perché dormi Signore? Déstati! Non ci respingere per sempre! Perché nascondi il tuo volto, dimentichi la nostra miseria e oppressione? Poiché siamo prostrati nella polvere, il nostro corpo è steso a terra. Sorgi, vieni in nostro aiuto! » (Sal 43, 24-26).

No, Signore! Tu non hai usato questo Salmo nel Getsèmani, ma hai detto: « Sia fatta la tua volontà! ». Avresti potuto mobilitare dodici legioni di angeli, ma non l’hai fatto.

Signore, la sofferenza ci fa paura. Torna in noi la tentazione di aggrapparci ai mezzi facili di successo. Fa’ che non abbiamo paura della paura, ma confidiamo in Te.


Tutti:

Pater noster, qui es in cælis:
sanctificetur nomen tuum;
adveniat regnum tuum;
fiat voluntas tua, sicut in cælo, et in terra.
Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;
et dimitte nobis debita nostra,
sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;
et ne nos inducas in tentationem;
sed libera nos a malo.

Stabat mater dolorosa,
iuxta crucem lacrimosa,
dum pendebat Filius.


  


© Copyright 2008 - Libreria Editrice Vaticana

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