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UFFICIO DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE
DEL SOMMO PONTEFICE

NOTA
PER LE CELEBRAZIONI LITURGICHE
DEL TEMPO DI NATALE
(2009-2010)

 

Il tempo di Natale nella liturgia della Chiesa

Le celebrazioni liturgiche del tempo di Natale, a cominciare dalla Messa della Notte, conducono i fedeli alla contemplazione del mistero dell’Incarnazione, il mistero della nostra salvezza. La Chiesa, in questo tempo, contempla il volto di Colui che è l’unico salvatore del mondo.

Di fronte al mistero dell’Incarnazione tutto deve concorrere a suscitare stupore e meraviglia. Non può non destare meraviglia, infatti, l’evento del Figlio di Dio che si fa bambino per noi e per la nostra salvezza. Lì si rende presente il volto autentico e inedito di Dio e, di conseguenza, la verità sulla vita e il destino dell’uomo. Lì si rende presente la bellezza del mistero del Signore e del suo Amore ricco di infinita misericordia. Egli è il Dio con noi.

Non si tratta solo di un fatto del passato, ma di un fatto che oggi ancora si rende presente e vivo nella celebrazione liturgica. C’è una parola chiave per capire questo. È la parola “oggi”, che ritorna tante volte durante le celebrazioni del tempo natalizio. Gesù Cristo è il Vivente, oggi Egli a tutti viene incontro perché coloro che lo cercano lo possano trovare.

Per questo il Natale è caratterizzato dalla gioia: nel Natale l’uomo scopre il disegno eterno di Dio che illumina la sua vita personale e collettiva, così come il senso della storia, rivelandosi Amore che colma in modo sovrabbondante le attese di ogni cuore e di ogni popolo.

La Celebrazione dell’Epifania mette in risalto proprio questa apertura universale del mistero dell’Incarnazione attraverso la figura dei Magi.

Le celebrazioni liturgiche hanno la capacità di trasmettere questa lieta notizia attraverso le parole, i gesti, i silenzi, i segni, la musica, il canto, il rito nel suo complesso.

Ciò che è importante è che il rito risplenda luminoso e, dunque, capace di esprimere ciò che contiene. Non si tratta di fare cose nuove, ma di fare in modo nuovo quanto la Chiesa ci invita a compiere nel rito. Qui sta il grande compito di ogni liturgia esemplarmente celebrata e davvero vissuta.

Se ciò accade si ha davvero la partecipazione attiva di tutti, perché tutti non soltanto prendono parte alla celebrazione, ma ne restano profondamente e spiritualmente coinvolti, così da entrare nell’azione di Cristo e della Chiesa e averne una crescita in santità, una trasformazione della vita.

 

Annotazioni generali

- Quest’anno, la scultura lignea policroma raffigurante la Vergine in trono con il Bambino benedicente, è stata collocata accanto all’altare della confessione già a partire dai Primi Vespri di Avvento e vi rimarrà fino all’Epifania, a sottolineare come sia il tempo di Avvento che il tempo natalizio siano tempi liturgici anche mariani. La Vergine Santa non distoglie dal mistero del Figlio di Dio che si fa uomo, ma al contrario aiuta a comprenderlo nel significato più vero. Si ricorda che l’immagine lignea appartiene alla scuola Umbro-Laziale della prima metà del XIV secolo. Si trova in Vaticano dal 1967 ed è a carico dei Musei Vaticani dal 1978. La corona, fin dalle origini sul capo della Vergine, è andata perduta. La statua è cava, ragion per cui si presume che venisse portata in processione.

- Come è ormai consuetudine nelle liturgie papali, per ogni celebrazione liturgica si prevede un tempo di preparazione. A partire da 15-20 minuti prima dell’inizio del rito liturgico, la lettura di alcuni testi e l’esecuzione di alcuni brani musicali consentono di disporre l’animo dei presenti al clima di preghiera e di raccoglimento adatto alla Celebrazione Liturgica. I testi sono per lo più tratti dalle omelie tenute da Benedetto XVI durante lo scorso anno. E’ sempre prevista anche una preghiera di preparazione, scelta tra le numerose orazioni appartenenti alla ricca tradizione ecclesiale

- I libretti liturgici riportano, tra le rubriche, l’indicazione di un breve tempo di silenzio previsto dopo l’omelia del Santo Padre e dopo la distribuzione della Santa Comunione. Si tratta di brevi pause che aiutano il raccoglimento e la preghiera, soprattutto per assimilare il dono della Parola di Dio ascoltata e il dono dell’Eucaristia di cui ci si è nutriti.

- Le lingue scelte per le letture e per le intenzioni della preghiera dei fedeli intendono sottolineare la partecipazione alla Celebrazione Liturgica papale di persone provenienti da diversi paesi del mondo. Tutti ascoltano e pregano con la propria lingua, come d’altronde tutti ascoltano e pregano con la lingua latina, la lingua della Chiesa, in cui si ritrova l’unità e la cattolicità, pur nella diversità delle provenienze.

- In alcune celebrazioni liturgiche, per le quali non è prevista la concelebrazione, saranno presenti i Cardinali diaconi.

Essi, storicamente, hanno sempre garantito l’amministrazione della città di Roma e il servizio liturgico al Papa. Si potrebbe dire che ci troviamo di fronte a una tradizione storica e liturgica propria della vita e della liturgia papale.

Dal punto di vista degli abiti liturgici, poi, i Cardinali diaconi adoperano la dalmatica. Il fatto che i Cardinali adoperino la dalmatica quando servono il Pontefice e non concelebrano aiuta a manifestare esteriormente la loro funzione liturgica di servitori e collaboratori del Pontefice.

- Non vi sono particolari novità in merito alle vesti liturgiche, la cui scelta va sempre nel senso della continuità e del sano equilibrio tra passato e presente, variando gli stili adottati, e nel senso della nobile bellezza che si addice alla celebrazione dei misteri del Signore.

 

Note per le singole celebrazioni

La notte di Natale

Come già gli anni scorsi, è prevista una breve veglia di preghiera in preparazione alla Santa Messa della Notte.

La veglia, come già lo scorso anno, sarà arricchita dal canto della Kalenda, non più prevista all’interno della Celebrazione Eucaristica. La Kalenda, di conseguenza, sarà l’ultimo atto della veglia prima che si dia avvio alla processione d’inizio della Messa.

Questo spostamento è motivato dal desiderio di evitare che riti non previsti siano introdotti nella Celebrazione Eucaristica. Il martirologio romano prevede il canto della Kalenda nel giorno della vigilia di Natale alla conclusione delle Lodi o di un’ora minore della Liturgia delle Ore. In questo senso la collocazione della Kalenda al termine della veglia di preghiera sembra più rispondente alla sua natura.

Per lo stesso motivo, al canto del Gloria, dopo l’intonazione del Santo Padre, saranno suonate le campane con l’accompagnamento dell’organo, mentre l’omaggio floreale dei bambini avverrà al termine della Celebrazione Eucaristica, quando il Santo Padre si recherà davanti al presepio per la collocazione dell’immagine del Bambino Gesù. In quel momento alcuni bambini, in rappresentanza dei vari continenti, deporranno l’omaggio floreale davanti al Bambinello.

Come di consueto, accanto all’immagine di Gesù Bambino disposta sul piccolo trono davanti alla confessione, verrà collocato anche il libro dei Santi Vangeli a sottolineare il grande evento della notte di Natale: il Verbo di Dio si è fatto carne.

Con il Santo Padre concelebreranno i Signori Cardinali.

Il servizio liturgico sarà svolto dagli studenti dei Legionari di Cristo.

 

Benedizione Urbi et Orbi

Come l’anno scorso, il Santo Padre non indosserà il piviale ma la mozzetta con la stola trattandosi di una benedizione solenne che non comporta un particolare rito liturgico.

Assisteranno il Papa in abito corale, in qualità di Cardinali diaconi, il Cardinale Agostino Cacciavillan, Proto diacono, e il Cardinale Francesco Marchiano.

Svolgeranno servizio due studenti del collegio “Mater Ecclesiae”.

 

Maria SS. Madre di Dio ai Vespri

Al canto dei Vespri seguirà, anche quest’anno, l’esposizione del SS. Sacramento con il Canto del Te Deum di ringraziamento e la conseguente Benedizione eucaristica, a significare la centralità dell’adorazione nella vita della Chiesa e dei discepoli del Signore, e per accompagnare l’inizio del nuovo anno con la benedizione del Signore.

Il servizio liturgico sarà svolto dagli studenti della Congregazione “San Michele Arcangelo”.

 

Maria SS. Madre di Dio alla S. Messa

Le preghiere dei fedeli saranno ispirate al Messaggio del Santo Padre per la XLII Giornata Mondiale per la Pace sul tema: Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato”. Brani di questo Messaggio sono riportati all’inizio del libretto e verranno letti in preparazione alla Messa, insieme alla celebre preghiera alla Madonna, composta da San Bernardo, il “Memorare”.

Con il santo Padre concelebreranno il Card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, il Card. Raffaele Martino, Presidente Emerito del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, Mons. Fernando Filoni, Sostituto della Segreteria di Stato, Mons. Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati, e Mons. Mario Toso, Segretario del Pontifico Consiglio della Giustizia e della Pace.

Assisteranno il Santo Padre, in qualità di Cardinali diaconi, il Cardinale Franc Rodé e il Cardinale Raffaele Farina.

Parteciperanno alla presentazione dei doni e alla lettura delle intenzioni della preghiera dei fedeli alcuni bambini e adulti provenienti dal Libano. Si tratta della Santa Infanzia Missionaria del Libano.

Al termine della celebrazione, al canto di un’antifona mariana, il Santo Padre venererà l’immagine artistica della Madonna.

Il servizio liturgico sarà svolto dagli studenti del Seminario Sant Mark di Erie (USA).

Epifania

Il Santo Padre indosserà una pianeta, come già ha fatto in qualche altra celebrazione, a sottolineare ancora una volta la continuità tra passato e presente nella Celebrazione Liturgica, anche attraverso l’uso delle vesti liturgiche.

Assisteranno il Santo Padre, in qualità di Cardinali diaconi, il Cardinale Attilio Nicora e il Cardinale Paul Josef Cordes.

Durante la celebrazione eucaristica, appena dopo la proclamazione del Vangelo, è previsto il solenne “Annuncio della Pasqua”, cantato dal diacono. L’Epifania è una festa della redenzione, perché la pienezza dell’epifania, della manifestazione di Dio, si avrà negli eventi pasquali. In questo contesto, l’Epifania dei Magi appare come il primo atto di una sequenza di epifanie-manifestazioni che sono il tessuto dell’intera esistenza terrena di Cristo. Lui, luce del mondo, è la meta finale della storia, il punto di arrivo di un esodo, di un provvidenziale cammino di redenzione, che culmina nella sua morte e risurrezione. Per questo, nella solennità dell'Epifania, la liturgia prevede il cosiddetto Annuncio della Pasqua: l'anno liturgico, infatti, riassume l'intera parabola della storia della salvezza, al cui centro sta il Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto.

Il servizio liturgico sarà svolto dagli studenti del Collegio di “Propaganda fide”.

 

Battesimo del Signore

Quattordici bambini riceveranno domenica mattina il Battesimo dalle mani del Papa. Nella domenica in cui la liturgia ricorda il Battesimo di Gesù al fiume Giordano, Benedetto XVI amministrerà per la quarta volta nel suo Pontificato il primo sacramento della vita cristiana ai neonati e lo farà come di consueto nella stupenda cornice della Cappella Sistina. I quattordici piccoli sono tutti figli di dipendenti vaticani e saranno accompagnati, oltre che da genitori, padrini e madrine, anche da un piccolo gruppo di parenti. Un ruolo particolare, anzi, avranno nel corso della celebrazione i fratellini dei battezzandi: ad alcuni di loro spetterà, infatti, di portare all’altare i doni durante l’offertorio.

Il rito del Battesimo sarà inserito nella Messa che il Papa presiederà con al fianco due vescovi concelebranti che lo aiuteranno anche nei riti battesimali: Mons. Félix del Blanco Prieto, Elemosiniere di Sua Santità, e Mons. Beniamino Stella, Presidente della Pontificia Accademia Ecclesiastica.

Come è ormai consuetudine, anche quest’anno sarà utilizzato l’altare proprio della Cappella Sistina. Si celebrerà, dunque, all’altare antico per non alterare la bellezza e l’armonia di questo gioiello architettonico – come previsto dalla vigente normativa liturgica -, preservando la sua struttura dal punto di vista celebrativo. Ciò significa che in alcuni momenti il Papa, insieme ai fedeli, si rivolgerà verso il Crocifisso, sottolineando così il corretto orientamento della Celebrazione Eucaristica: l’orientamento al Signore.

Per il resto la celebrazione avrà il consueto svolgimento e verrà utilizzato il Messale ordinario. Benedetto XVI durante il rito del Battesimo attingerà l’acqua dall’artistico fonte in bronzo, realizzato qualche anno fa dallo scultore Toffetti. Il Pontefice, come di consueto, verserà l’acqua sulla testa dei piccoli utilizzando una conchiglia dorata. Il gesto ha un ricco significato. Infatti, dal punto di vista liturgico, la conchiglia rimanda al pellegrinaggio, simboleggiando il nuovo cammino che i battezzati iniziano una volta entrati a far parte della comunità dei credenti.

Durante la Messa avranno parte attiva anche i genitori, i padrini e le madrine. Oltre ai compiti loro assegnati dal rito del battesimo, alcuni di loro proclameranno le letture e invocheranno le preghiere dei fedeli intonate all’occasione liturgica. Inoltre riceveranno la Santa Comunione dal Santo Padre. Sarà, dunque, in un certo senso una festa della vita e della famiglia. La famiglia dei figli di Dio, stretti intorno al Papa, che come tutti gli altri vescovi celebra durante l’anno i sacramenti.

Il servizio liturgico sarà svolto dagli studenti del Pre Seminario Vaticano San Pio X.

    

   

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