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VIA CRUCIS
FORMELLE (2009)
BENEDETTO PIETROGRANDE (MILANO, 1928 - )
CAPPELLA DEL CENTRO DEL MOVIMENTO DEI FOCOLARI
ROCCA DI PAPA (RM)

XI stazione

Gesù è inchiodato sulla croce

 

V. Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi.
R. Quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.

 

Dal Vangelo secondo Giovanni 19, 18-19

Lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei».

Giunti alla località detta “Calvario”, i soldati crocifiggono Gesù. Pilato fa scrivere: «Gesù il Nazareno, re dei Giudei», per deriderLo e umiliare i giudei. Ma, pur senza volerlo, questa scritta certifica una realtà: la regalità di Gesù, re di un Regno che non ha confini né di spazio, né di tempo.

Possiamo solo immaginare il dolore di Gesù durante la crocifissione, cruenta e dolorosissima. Si entra nel mistero: perché Dio, fattosi uomo per amore nostro, si lascia inchiodare su un legno e innalzare da terra tra spasimi atroci, fisici e spirituali?

Per amore. Per amore. È la legge dell’amore che porta a donare la propria vita per il bene dell’altro. Lo confermano quelle madri che hanno affrontato anche la morte pur di dare alla luce il loro figlio. O quei genitori che hanno perso un figlio in guerra o in atti di terrorismo e che scelgono di non vendicarsi.

Gesù, sul Calvario impersoni tutti noi,
tutti gli uomini di ieri, oggi e domani.
Sulla croce ci hai insegnato ad amare.
Ora cominciamo a capire il segreto di quella gioia perfetta
di cui parlavi ai discepoli nell’ultima cena.
Hai dovuto scendere dal Cielo, farTi bambino,
poi adulto e quindi patire sul Calvario
per dirci con la Tua vita che cos’è il vero amore.

Guardandoti lassù sulla croce, anche noi come famiglia, sposi, genitori e figli stiamo imparando ad amarci e ad amare, a nutrire tra noi quell’accoglienza che dona se stessa e che sa essere accolta con riconoscenza. Che sa soffrire, che sa trasformare la sofferenza in amore.

 

Tutti:

Pater noster, qui es in cælis:
sanctificetur nomen tuum;
adveniat regnum tuum;
fiat voluntas tua, sicut in cælo, et in terra.
Panem nostrum cotidianum da nobis hodie;
et dimitte nobis debita nostra,
sicut et nos dimittimus debitoribus nostris;
et ne nos inducas in tentationem;
sed libera nos a malo. Amen.

 

Tui Nati vulnerati,
tam dignati pro me pati,
poenas mecum divide.

 

© Copyright 2012 - Libreria Editrice Vaticana

    
 

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