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Mykola Čarneckyj (1884-1959)

Il Servo di Dio, il Vescovo Mykola Čarneckyj, nacque il 14 dicembre 1884 in Semakivtsi (Ucraina Occidentale). Nel 1903 entrò nel Seminario di Stanislaviv. Negli anni 1903-1910 fu alunno del Collegio Ucraino a Roma, coronando gli studi con il dottorato in teologia. Ordinato sacerdote nel 1909, insegnò nel seminario di Stanislaviv, dove era anche padre spirituale. Nel 1919 entrò nella Congregazione dei Missionari Redentoristi. Nel 1926 fu nominato Visitatore Apostolico per i greco-cattolici in Volyn, dove le strutture della Chiesa greco-cattolica furono distrutte dal regime zarista nel XIX secolo. Nel 1931 fu nominato Ordinario dei cattolici di rito bizantino-slavo in Polonia e fu ordinato Vescovo l'8 febbraio 1931 a Roma. 

Fu arrestato l'11 aprile a Lviv dagli agenti del KGB, insieme a tutti i Vescovi greco-cattolici. Condannato inizialmente a cinque anni di lavori forzati, passò undici anni nelle carceri. Subì continue torture ed umiliazioni. Accettava tutto questo e sopportava con eroica pazienza e serenità, pregando per i persecutori e confortando i suoi compagni di lager, per i quali era veramente un buon pastore. Nel 1956 fu scarcerato e riportato a Lviv ormai moribondo. Ripresosi continuò il suo ministero vescovile a Lviv: dal suo letto dirigeva la Chiesa nelle catacombe. Il Servo di Dio morì a Lviv il 2 aprile 1959. Sin dall'inizio fu ritenuto dai fedeli ucraini un santo vescovo e un martire della fede cattolica. Ogni giorno molti fedeli pregano sulla sua tomba. 

 

La schiera dei 24 Servi e Serve di Dio, martiri della Chiesa greco-cattolica ucraina durante la II guerra mondiale, eroici testimoni della fedeltà a Dio in un epoca di persecuzione per la fede da parte del comunismo, si compone di 7 Vescovi, 6 sacerdoti diocesani, 7 sacerdoti regolari, 3 suore e un laico. 

 

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