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GUILLAUME JOSEPH CHAMINADE

 

Guillaume-Joseph Chaminade nacque nel 1761. Sin dagli anni della fanciullezza, sviluppò una grande pietà e una tenera devozione verso la Madre del Signore, fatta di amore e di riconoscenza.

A lei attribuì la sua guarigione dalle conseguenze di un incidente occorsogli nella prima adolescenza.
Avviato agli studi, li coltivò con impegno, coronandoli con il dottorato in sacra teologia. Nel 1785 fu ordinato sacerdote nella Diocesi di Bordeaux e subito entrò come insegnante ed educatore nel collegio San Carlo di Mussidan. Scoppiata la Rivoluzione Francese, il Padre Chaminade ne visse le fasi più sanguinose come prete clandestino.

Queste prove fortificarono il suo spirito di fede e lo abituarono a porre sempre la sua fiducia nella Vergine Santa.

Uscito dalla clandestinità dopo la fine del cosiddetto Periodo del Terrore, egli si riteneva ormai al sicuro da ulteriori pericoli; ma nel Settembre del 1797, il colpo di stato del 18 Termidoro lo colse di sorpresa e questa volta non riuscì ad evitare la condanna all'esilio.

Scelse allora di andare a Zaragoza (Spagna) e qui trascorse tre anni in silenzioso raccoglimento e preghiera, all'ombra del celebre Santuario di Nostra Signora del Pilar. Fu proprio ai piedi della Madre del Signore, nella santa capilla, che il Padre Chaminade ebbe le prime intuizioni ed ispirazioni circa le sue future fondazioni religiose.

Verso la fine del 1800 il Padre Chaminade poté rientrare in Francia. Si stabilì a Bordeaux e subito si mise all'opera per realizzare i piani ispiratigli dalla Provvidenza. Iniziò con alcuni giovani, istituendo per loro delle Congregazioni Mariane intese a formare i loro membri ad una seria spiritualità personale e ad un fattivo impegno apostolico. Le Congregazioni divennero ben presto accessibili a tutte le categorie di fedeli:  ragazzi e ragazze, padri e madri di famiglia. Il fondatore si preoccupava non tanto di moltiplicare i membri o i gruppi, bensì di infondere nei congregati uno spirito dinamico, alimentato dalla fede e stimolato dalla volontà di amare con cuore filiale la Vergine Immacolata; di mettersi sotto la sua guida per le iniziative di apostolato di cui la nuova società, scristianizzata dalla Rivoluzione, aveva estremo bisogno.

Il Padre Chaminade non si fermò qui. Si convinse che era giunta l'ora della Provvidenza quando alcuni suoi congregati, che vivevano i loro impegni con pedicolare intensità, si dichiararono disposti ad abbracciare una vita di totale consacrazione a Dio per la salvezza delle anime, sotto la protezione e la guida di Maria. In tale contesto di autentico entusiasmo e fervore apostolico mariano, il Padre Chaminade fondò le sue due congregazioni religiose, le Figlie di Maria Immacolata nel 1816 e i Marianisti nel 1817. I nuovi religiosi avrebbero continuato a curare, come "opera del cuore", le Congregazioni Mariane dalle quali del resto essi stessi erano provenuti; a far conoscere, amare e servire Maria educando i cristiani alla fede, specialmente le giovani generazioni.

Da quel momento il Padre Chaminade dedicò le migliori energie e le cure affettuose di padre e di fondatore ai suoi due istituti religiosi. Era assolutamente certo che l'epoca finale della Chiesa sarebbe stata l'ora di Maria. Particolarmente impressionante suona qualche sua affermazione in proposito. Parlando dell'indifferenza religiosa, che egli considerava l'eresia dei tempi moderni, scriveva:  "La Vergine debellerà anche questa eresia, come ha fatto per tutte le altre, perché oggi come sempre ella è la Donna incomparabile, la Donna promessa che deve schiacciare la testa del serpente infernale. Lo stesso Gesù, che nelle sue pubbliche dichiarazioni si è sempre rivolto a lei chiamandola con questo nome, ha voluto con ciò insegnarci che ella è la speranza, la gioia e la vita della Chiesa e il terrore dell'inferno. A lei pertanto è riservata una grande vittoria nel nostro tempo; e infatti a lei è stata riservata la gloria di salvare la fede dalla distruzione di cui è stata minacciata".

Se facciamo attenzione al ruolo rilevante che la Madre del Signore continua a svolgere anche oggi nella Chiesa, possiamo dire che il Padre Chaminade è stato un profeta lungimirante. In Maria egli ha sempre nutrito una fiducia incrollabile, sostenuta sia dall'amore e dal sentimento che dalla fede nella missione che Dio le ha affidato. Questa disposizione interiore emerse ancora meglio negli ultimi anni della sua vita, amareggiati da prove dolorose causate da incomprensioni e malintesi di alcuni suoi religiosi sui quali egli aveva maggiormente contato. Ma egli ben sapeva che anche nei momenti difficili e nel fluttuare degli atteggiamenti umani, Dio non cambia mai i suoi piani provvidenziali. Pur condannato alla solitudine e al silenzio nei suoi ultimi anni, il Padre Chaminade continuò a credere nel carattere provvidenziale delle sue fondazioni e ad aiutarle con il suo profondo spirito di fede, con la sua preghiera e con il suo amore di padre e fondatore, con la rassegnazione convinta alle prove dolorose che il Signore aveva permesso. Chiuse gli occhi il 22 Gennaio 1850.

Omelia del Santo Padre

L'Osservatore Romano, Edizione quotidiana, Domenica 3 Settembre 2000

                        

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