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Omeljan Kovč (1884-1944)

 

Il Servo di Dio Padre Omeljan Kovč, martire della persecuzione nazista, sacerdote della Eparchia di Stanislaviv, era sposato e padre di sei figli. Egli nacque il 20 agosto 1884 a Kosmach, Regione di Kosiv. Suo padre era sacerdote. Studiò filosofia e teologia a Roma nel Collegio Ucraino, frequentando l'Urbaniana. 

Dopo l'ordinazione sacerdotale (1911), esercitò il suo ministero prima in Galizia, e dopo – come volontario – in Bosnia fra gli emigrati ucraini. Nel 1919 divenne cappellano militare dell'esercito ucraino. Dal 1922 fino al 1941 fu parroco a Peremyschljany. Era un sacerdote pieno di zelo cristiano. Aiutava i poveri come poteva. Della sua dimora i parrocchiani dicevano: "Sopra questa casa  volano gli  angeli".  Durante l'occupazione  tedesca  faceva di tutto  per combattere l'antisemitismo. Aiutava gli ebrei come poteva, anche battezzandoli, se lo chiedevano. Per questo motivo fu arrestato ed incarcerato in una prigione di Lviv. 

Nell’agosto del 1943 fu trasferito al campo di concentramento a Majdanek. Dopo aver saputo che i suoi familiari facevano di tutto per scarcerarlo, scrisse loro: "Vi prego di non farlo. Ieri hanno ucciso 50 uomini. Se io non ci fossi qui, chi li aiuterebbe ha sopportare tali sofferenze". Dell'esperienza di comunione nelle sofferenze a Majdanek disse: "Tranne il cielo, è l'unico posto dove vorrei essere. Qui tutti siamo uguali: i polacchi, gli ebrei, gli ucraini, i russi, i lettoni e gli estoni. Qui vedo Dio, Dio che è lo stesso per tutti, nonostante le differenze di religione che ci sono tra di noi". 

Il Servo di Dio Omeljan Kovč morì il 25 marzo 1944. In una lettera ai suoi scrisse: “Pregate per quelli che hanno realizzato questo campo e questo sistema. Loro hanno bisogno soltanto di preghiera... Signore abbia pietà di loro”. 

 

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