Città del Vaticano, 3 ottobre 1999

Servizio sperimentale

Tre Compatrone per il continente europeo Santa Edith Stein, santa Brigida di Svezia e santa Caterina da Siena sono le tre nuove Compatrone del continente Europeo. Le ha proclamate Giovanni Paolo II con una Lettera Apostolica, in forma di "Motu Proprio", resa pubblica il 1 ottobre in coicidenza con la solenne apertura della Seconda Assemblea Speciale per l'Europa del Sinodo dei Vescovi. Dando il gioioso annuncio al Pastori del vecchio continente riuniti nella Basilica di San Pietro per la Santa Messa inaugurale del Sinodo, il Papa ha tracciato un sintetico ritratto delle tre sante. «Edith Stein, che, provenendo da famiglia ebrea, lasciò la brillante carriera di studiosa per farsi monaca carmelitana col nome di Teresa Benedetta della Croce e morì nel campo di sterminio di Auschwitz, è simbolo dei drammi dell'Europa di questo secolo; Brigida di Svezia, vissuta nel secolo XIV, ...consacratasi a Dio dopo aver vissuto pienamente la vocazione di sposa e di madre, percorse l'Europa da Nord a Sud operando senza sosta per l'unità dei cristiani e morì a Roma; Caterina da Siena, vissuta nel secolo XIV, umile e impavida terziaria domenicana, portò pace nella sua Siena, nell'Italia e nell'Europa del Trecento; si spese senza risparmio di energie per la Chiesa, riuscendo ad ottenere il ritorno del Papa da Avignone a Roma». «Tutte e tre - ha sottolineato il Papa - esprimono mirabilmente la sintesi tra contemplazione ed azione. La loro vita e le loro opere testimoniano con grande eloquenza la forza di Cristo risorto, vivente nella sua Chiesa: forza di amore generoso per Dio e per l'uomo, forza di autentico rinnovamento morale e civile. In queste nuove Patrone, così ricche di doni sotto il profilo sia soprannaturale che umano, possono trovare ispirazione i cristiani e le comunità ecclesiali di ogni confessione, come pure i cittadini e gli stati europei, sinceramente impegnati nella ricerca della verità e del bene comune».

In rete Il testo integrale in lingua italiana della Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II

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