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Città del Vaticano, 25 giugno 2000 Servizio sperimentale

A Guadalajara, nel 2004, il prossimo Congresso Eucaristico Internazionale

«Affidiamo a Maria Santissima i frutti maturati in questi giorni di riflessione e di preghiera. A Lei affidiamo anche, già da ora, il prossimo Congresso Eucaristico Internazionale che, a Dio piacendo, verrà celebrato nel 2004 a Guadalajara in Messico. Maria, che ha vissuto in intima e costante comunione con Gesù, Verbo fatto carne, aiuti ogni cristiano a riconoscere nell'Eucaristia la presenza viva del suo divin Figlio, ad accoglierlo con fede, ad invocarlo con amore. Rinvigorito dal pane eucaristico, ogni cristiano non esiterà a porsi al servizio dei fratelli per costruire una nuova umanità più giusta e fraterna»
(Giovanni Paolo II, 25 giugno 2000)

   
Il Congresso Eucaristico Internazionale
«cuore» del Grande Giubileo
La processione del Corpus Domini L'apertura del Congresso Eucaristico La Statio Orbis in piazza San Pietro

Il «cuore» del Grande Giubileo. Così Giovanni Paolo II ha definito le giornate del quarantasettesimo Congresso Eucaristico Internazionale celebratosi a Roma dal 18 al 25 giugno. Posto metà strada del cammino dell'Anno Santo, il grande appuntamento ecclesiale ha rappresentato infatti l'espressione autentica del Giubileo: tempo di adorazione e di testimonianza.
Guidata dal Papa la Chiesa, attraverso migliaia di delegati giunti da ogni parte del mondo, è tornata nel Cenacolo di Gerusalemme, lì dove Cristo ha istituito il Sacramento dell'Eucaristia. All'inizio del nuovo millennio, è tornata alle origini della storia della salvezza per proclamarla nuovamente e consegnarla alle generazioni future. Si è inginocchiata in pensosa adorazione dinanzi al Mistero; è scesa nelle strade per scortare con «umile fierezza» il Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo nei luoghi della vita quotidiana; si è fermata e con la forza straordinaria del silenzio ha gridato forte al mondo la sua fede.
In questa settimana è risaltato in modo particolare il vero volto della città di Roma. Dalla celebrazione dei Vespri della Trinità, alla processione eucaristica del Corpus Domini fino alla «Statio Orbis» in piazza San Pietro, Roma ha scritto una delle pagine più luminose e più belle della sua storia di questi ultimi decenni. Una storia che porta il segno dei gesti del suo Vescovo, il Papa Giovanni Paolo II. Una pagina altamente spirituale perché eucaristica e, proprio per questo, ecclesiale e sociale.
È il volto, antico e sempre giovane, di una città dalle radici profondamente cristiane. È il volto di una città autenticamente eucaristica. È il volto di una città fiera della propria fede fondata sulla possanza di due giganti della Storia: Pietro e Paolo.
È il volto che in questi primi sei mesi del XXI secolo ha accolto con serenità e con compostezza i pellegrini del Grande Giubileo.
È il volto che accoglierà tra meno di due mesi i pellegrini della Giornata Mondiale della Gioventù. Un volto non deturpato da chiassosi orgogli, ma pulito e sorridente.

   

In rete

L'omelia del Papa ai Vespri della Solennità della Santissima Trinità (18 giugno)

L'omelia della Santa Messa del Corpus Domini (22 giugno)

L'Angelus domini di domenica 25 giugno

L'omelia della Statio Orbis (25 giugno)

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