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I poveri alla mensa del Papa
«Carissimi Fratelli e Sorelle! Fra i tanti appuntamenti del Giubileo, questo è per me sicuramente uno dei più sentiti e più significativi. Ho voluto incontrarvi, ho voluto condividere con voi la mensa per dirvi che voi siete nel cuore del Papa. Con grande affetto abbraccio ciascuno di voi, amici a me molto cari. È poco certamente il tempo che posso trascorrere con voi, ma vi assicuro che tutti i giorni vi seguo con la preghiera e con l'affetto. Mentre vi guardo uno ad uno, penso a quanti a Roma, come in ogni parte del mondo, attraversano momenti di prova e di difficoltà. Vorrei avvicinarmi a ciascuno per dirgli: non sentirti solo, perché Iddio ti ama. Il Papa vi vuole bene, carissimi, e con lui la Chiesa intera vi spalanca le braccia dell'accoglienza e della fraternità. Grazie a tutti per aver accettato il mio invito e per essere venuti numerosi a questo incontro conviviale, che si svolge a qualche giorno dall'inizio del Congresso Eucaristico Internazionale a Roma. Di questo evento spirituale, che costituisce il cuore dell'Anno Giubilare, il nostro pranzo nella sua semplicità rappresenta una significativa preparazione. Quest'oggi, infatti, ci troviamo intorno alla mensa materiale; insieme ed ancor più numerosi ci accosteremo la prossima settimana a quella mensa spirituale, al banchetto dell'Eucaristia, per celebrare l'amore di Dio che ci rende fratelli e solidali gli uni degli altri. Prepariamoci bene a questo straordinario evento, al quale già guardiamo con viva attesa. Ancora una volta grazie per la vostra presenza, grazie a quanti hanno organizzato e preparato il pranzo, come pure a chi l'ha rallegrato con suoni e canti facendone un momento di serenità e di gioia. A tutti imparto di cuore la mia Benedizione». (Giovanni Paolo II, 15 giugno 2000)
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