«Grande è la mia aspettativa per i viaggi che mi condurranno in Siria ed in Ucrania. È mio desiderio che essi contribuiscano alla riconciliazione e alla pace tra i cristiani. Ancora una volta mi farò pellegrino, in cammino sulle strade del mondo per testimoniare Cristo, "via verità e vita"» (Giovanni Paolo II, 25 gennaio)
|
|
|
Ricchi dei segnali profetici e commoventi dell'Anno Giubilare proseguiamo insieme nel cammino verso la piena unità! Cristo cammina con noi
«Con animo profondamente riconoscente, ripercorro con il ricordo l'Anno giubilare. Esso ha registrato, nell'impegno ecumenico, segnali davvero profetici e commoventi... Proseguiamo insieme, con nuovo slancio, nel cammino verso la piena unità! Cristo cammina con noi ». Lo ha detto Giovanni Paolo II durante la Celebrazione ecumenica della Parola con i Rappresentanti delle altre Chiese e Comunità ecclesiali, presieduta nella mattina di giovedì 25 gennaio, festa della Conversione di san Paolo Apostolo, nella Basilica di san Paolo fuori le Mura, a conclusione della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani. Questi i punti nodali dell'omelia del Santo Padre:
«Il vero impegno ecumenico non ricerca compromessi e non fa concessioni per quanto attiene la Verità. Esso sa che le separazioni tra i cristiani sono contrarie alla volontà di Cristo; sa che esse sono uno scandalo, che indebolisce la voce del Vangelo. Il suo sforzo non è di ignorarle, ma di superarle »;
«La consapevolezza di ciò che ancora manca alla piena comunione ci fa apprezzare maggiormente quanto già condividiamo »; «Rimane luminoso nella memoria l'incontro in questa Basilica, il 18 gennaio 2000... quando per la prima volta una Porta Santa è stata aperta alla presenza di Delegati delle Chiese e Comunità ecclesiali di tutto il mondo. Anzi, il Signore mi ha concesso ancora di più: ho potuto varcare la soglia di quella Porta, simbolo di Cristo, affiancato dal rappresentante del mio Fratello d'Oriente, il Patriarca Bartolomeo e dallo stesso Primate della Comunione Anglicana. Per un tratto - un tratto troppo breve! - abbiamo fatto strada insieme. Quanto è stato incoraggiante quel breve cammino, segno della provvidenza di Dio lungo la via che resta da percorrere! »;
«Il Giubileo ha anche richiamato, in modo salutare, la nostra attenzione sulle dolorose separazioni che ancora permangono »;
«Quanta est nobis via? Non ci è dato saperlo, ma ci anima la speranza di essere guidati dalla presenza del Risorto e dalla forza inesauribile del suo Spirito, capace di sorprese sempre nuove ».
|
|
|
In rete Il testo dell'omelia del Santo Padre durante la celebrazione per la chiusura della Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani (25 gennaio)
|