La rinascita del premio di poesia e critica letteraria Città di Tagliacozzo

Quando Paratore tornò al liceo


di Angelo Paoluzi

Che cosa significa far rinascere un premio letterario in tempi come i nostri nei quali scarso è il sostegno pubblico a iniziative culturali? È una sfida e una scommessa. Una sfida perché si devono superare difficoltà finanziarie e non di rado opposizioni politiche; una scommessa in quanto si punta su valori, come quelli educativi e intellettuali che non possono essere materialmente quantificati.
È avvenuto in questi giorni per il Premio di poesia e critica Città di Tagliacozzo. Una manifestazione che nell'ultimo quarto del secolo scorso - più precisamente tra il 1974 e il 1990 - aveva conquistato titoli di nobiltà letteraria con riconoscimenti a poeti italiani di alto rango. Fra essi, autori di ispirazione cristiana come Mario Luzi, David Maria Turoldo, Margherita Guidacci, Giovanni Cristini, Mario Dell'Arco, Gino Nogara, Angela Paola Caldelli, Renzo Barsacchi, Rina Galli, Biagia Marniti, e critici del calibro di Giorgio Petrocchi, Domenico Consoli, Francesco Livi, Leone Piccioni, Marcella Uffreduzzi, Carmine Di Biase.
Ma il significato della ripresa del premio - che il 29 dicembre scorso è stato attribuito per la poesia a Elio Pecora, per la critica a Gabriele Pedullà e per la poesia dialettale a Mario D'Arcangelo - sta principalmente nel credere che la cultura, in questo caso letteraria, conferisca un valore allo stare assieme, si presenti come una struttura portante dell'identità di una comunità. È questo il senso che a quella ripresa hanno voluto attribuire il sindaco di Tagliacozzo, Dino Rossi, e l'assessore ai problemi culturali, Domenico Amicucci.
Il premio vive nell'ambito di una ricerca che si accompagna ad altre attività e manifestazioni durante l'anno. Come i convegni di studio sulla storia locale collocati in un quadro di più ampio riferimento regionale e nazionale, curati da Franco Salvatori, dell'università romana di Tor Vergata e presidente della Società Geografica Italiana. Come la presentazione nel corso dell'anno, e in particolare nei mesi estivi, di saggi e opere letterarie di rilevante interesse. E ancora, come il Festival Internazionale di Mezza Estate che ormai si svolge fra luglio e agosto da venticinque anni, con spettacoli folcloristici e rappresentazioni teatrali e musicali, ulteriore attrattiva del turismo locale:  il paese è noto in quanto località di villeggiatura con una tradizione che risale alla fine dell'Ottocento.
In un'agile pubblicazione con la quale si è rievocato il passato del premio, Pierluigi Natalia ha ricordato fra l'altro le "edizioni nelle quali si tennero gli incontri delle scuole con l'autore. Tra questi, di particolare intensità e significato fu la giornata che Ettore Paratore trascorse con gli studenti di un liceo romano(...) e di un istituto superiore marsicano. Quei ragazzi, oggi uomini e donne, assorbivano e restituivano il senso più autentico del premio. Non occasione di confronto tra dotti, ma arricchimento di tutti, cultura legata alla vita, alla concretezza della vicenda quotidiana, allo sviluppo del pensiero di generazioni nuove, nel tributo alle eredità ricevute". E, come coautore della pubblicazione, chi scrive ha notato:  "Per fortunate circostanze che inserirono la vita del premio in un clima fervido di ricerca come quello che si è dispiegato negli anni del dopoguerra, in particolare nel periodo artisticamente felice degli anni Ottanta, si può in coscienza affermare che le indicazioni che sono risultate sarebbero tali da permettere la compilazione di corpose antologie".
Le due sezioni principali dell'attuale premio sono state dedicate ad altrettanti protagonisti, scomparsi, della giuria delle precedenti edizioni. Quella per la poesia a Memmo Pinori, ai suoi tempi vero e proprio iniziatore della manifestazione, egli stesso poeta e saggista; l'altra per la critica a colui che per diciassette volte fu l'autorevole presidente, Alberto Frattini, docente universitario, critico letterario, autore di testi, antologie poetiche e raccolte di poesia. Il premio è stato conferito nel Teatro Talia di Tagliacozzo, un gioiello da poco restaurato dell'architettura tardo-settecentesca. La cerimonia è stata arricchita dagli interventi del presidente della giuria, Rino L. Caputo, preside di Lettere e Filosofia a Tor Vergata, e degli stessi premiati. Elio Pecora e Mario D'Arcangelo hanno letto alcune delle loro poesie, Gabriele Pedullà è stato intervistato da Arnaldo Colasanti sul senso del proprio lavoro critico. Hanno accompagnato la manifestazione felici momenti musicali del maestro Marcello Filotei, il dittico Donna Elvira sul Titanic e Walking Sax, oltre ad Automa 1, con la partecipazione del sassofonista Andrea Polinelli e della tersicorea Ketty Russo, che ha proposto sensibili improvvisazioni di danza sulla lettura delle poesie di Pecora e D'Arcangelo.



(©L'Osservatore Romano 4 gennaio 2011)
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