Antonio Paolucci illustra la nuova didattica dei Musei Vaticani

Se i ciechi vedono
e i sordi odono


di RAFFAELE ALESSANDRINI

"Per ammirare i ciliegi in fiore, accompagnato dalla madre giunge il piccolo cieco". Recita così un haiku del poeta giapponese Kikaku Takarai (1661-1707). Far apprezzare la bellezza ai ciechi, come pure ai sordi o ad altre categorie di disabili però non è solo struggente poesia, ma è un'idea concreta e ben strutturata che oggi si traduce in alcune delle innovazioni che andranno ad arricchire l'offerta didattica dei Musei Vaticani per il 2011.
Ne parliamo col direttore dei Musei Antonio Paolucci.
Tre anni fa, nel dicembre del 2007, al momento del suo insediamento, il neo direttore, aveva dichiarato a "La Stampa" che la nuova esperienza poteva essere paragonabile al raggiungimento del "Paradiso in terra", non diversamente peraltro, da quando egli era stato responsabile del polo museale fiorentino - con riguardo specifico agli Uffizi e al Bargello.
Oggi però il professor Paolucci appare più che mai convinto nel rivendicare la proprietà di quella sua metafora paradisiaca.
Certo, osserva sorridendo, "quello vaticano è un mondo oggettivamente speciale, con tempi e regole molto diversi rispetto a quelli di altri contesti da me conosciuti in passato. I Musei Vaticani, però, oltre che per la loro storia unica al mondo, e con il loro patrimonio incredibile e variegatissimo - da Michelangelo agli aborigeni australiani - nella loro universalità e pluralità di splendide realizzazioni compiute dall' homo faber in tutto il mondo e in tutti i tempi, intendono esprimere attraverso il linguaggio dell'arte e della bellezza l'identità profonda della Chiesa romana e cattolica. Identità derivante dalla sua missione e dal suo stesso destino". E qui non si può non cogliere in modo evidente l'allusione alla Chiesa quale emerge dal prologo della Lumen gentium: "segno e sacramento dell'intima unione con Dio e dell'unità di tutto il genere umano".
"Io continuo a fare il mio mestiere, prosegue Paolucci, che è soprattutto quello dell'affabulatore. Mi piace spiegare quello che so; e mi piace coinvolgere ed entusiasmare le diverse categorie di visitatori; soprattutto i più giovani". Le Gallerie sono un tesoro tutto da scoprire.
La prospettiva didattica peraltro non rappresenta una novità dell'ultimo periodo, sottolinea Paolucci. Quando sono arrivato ho già trovato un ambiente valido e preparato guidato dalla dottoressa Maria Serlupi e animato da molti giovani, per lo più donne.
È indubbio però - vien fatto di osservare - che in questi ultimi tre anni si sia lavorato molto in questa direzione. Già nel 2009, a esempio, furono concepite talune offerte e facilitazioni per gruppi di anziani e per le università della Terza età.
Quest'anno la proposta didattica si arricchisce attraverso una multiformità di offerte di visite studiate a seconda delle diverse fasce d'età e scolastiche. "Il cittadino - afferma convinto il direttore dei Musei Vaticani - diventa tale quando ha la consapevolezza della sua storia". E qui due soggetti didattici devono agire di costante intesa in senso formativo: la scuola e il museo.
A tale scopo sono state organizzate anche delle "visite didattiche con laboratorio" che si articolano in due momenti. Il primo consisterà nella visita e nella spiegazione delle sale museali, poi, nel laboratorio, i ragazzi saranno guidati ad attivarsi per recuperare quanto ammirato in precedenza in una prospettiva diversa. Vedranno, ad esempio come si preparano tecnicamente un affresco o una tavola dipinta.
Ma le più importanti novità, come si è detto, sono costituite dalle visite didattiche per i non vedenti e per i sordi. Oltre alla possibilità di potersi accostare tattilmente alla raccolta di sculture classiche del Museo Gregoriano profano, quest'anno un innovativo percorso didattico plurisensoriale consente a persone non vedenti di conoscere alcuni selezionati capolavori della Pinacoteca vaticana tramite l'aiuto di operatori didattici specializzati in grado di affiancare la comunicazione verbale con forme di comunicazione tattili, uditive, olfattive e gestuali.
Dopo aver seguito la descrizione di un'opera come la Deposizione del Caravaggio - dice Paolucci - al visitatore non vedente sarà sottoposta una tela della stessa trama dell'opera, con i diversi colori e manufatti a rilievo per cui sarà possibile al tatto distinguere i diversi colori e seguire i tratti del Cristo deposto.
Diverso ovviamente il discorso per i visitatori non udenti che saranno assistiti da spiegazioni gestuali. Il tutto è reso possibile grazie alla formazione specialistica di un gruppo di operatori didattici sordi: nuova figura professionale concepita appositamente per andare incontro alle particolari esigenze di chi ha problemi di udito che inoltre mira a promuovere lo sviluppo di una nuova professionalità di alto livello culturale, che non ha precedenti né eguali, almeno in Italia.
I Musei Vaticani già quest'anno saranno in grado di allargare l'offerta di visite guidate consentendo ai sordi di prenotare due itinerari condotti da un operatore sordo in grado di esprimersi nella lingua dei segni italiana (Lis). Anche i portatori di altre invalidità potranno comunque essere accompagnati fin sotto l'opera d'arte.



(©L'Osservatore Romano 2 marzo 2011)
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