Alle origini dell'informazione audiovisiva

Telegiornali
a grande schermo



di CLAUDIA DI GIOVANNI

A cavallo del Novecento maturano le condizioni economiche, politiche e sociali che portano l'Europa in una nuova era. Telegrafo, telefono, radio e cinema offrono straordinarie possibilità, consentendo alla massa un rapido accesso alle informazioni.
Il cinema nasce come esperimento scientifico per riprodurre la realtà. Poi, l'estro artistico e il desiderio di attrarre sempre più il pubblico creano l'arte della rappresentazione. Di fatto, però, l'informazione è fondamentale nel momento stesso in cui nasce il cinema, nel 1895, con l'arrivo di un treno in stazione dei fratelli Lumière. Sono loro che inventano la professione del reporter cinematografico, ingaggiando quello che passerà alla storia come il primo operatore dell'attualità, Félix Mesguich, mandato per il mondo a caccia di immagini eccezionali. E mentre Georges Méliès gira il primo film politico ispirato alla cronaca (L'affaire Dreyfus) gli operatori viaggiano realizzando cortometraggi d'informazione. Nel 1908, la casa di produzione Pathé lancia il primo vero rotocalco settimanale, Pathé-Faits Divers.
Le attualità filmate ottengono il favore del pubblico: con il commento sottotitolato, lo spettatore scopre l'attualità attraverso l'immagine. Le case di produzione cinematografica francesi dominano i mercati mondiali e anche la Gaumont (antagonista della Pathé) inizia a produrre il suo cinegiornale, Gaumont Actualités. Con la Grande guerra gli operatori sono mandati al fronte, nonostante la diffidenza e la censura delle autorità militari. I cinegiornali diventano talmente popolari da alimentare nel pubblico la fame di notizie, come la radio e le riviste, mescolando argomenti seri e frivoli. La sonorizzazione dell'immagine a fine anni Venti trasforma questi cinegiornali che, con il suono e la musica assumono un maggiore realismo, mentre il commento favorisce una migliore comprensione per lo spettatore. L'Europa deve fare i conti con l'egemonia del mercato cinematografico statunitense e la società americana Fox sarà la prima a inserire il sonoro nel suo reportage che filma il volo transatlantico (20 maggio 1927) di Charles Lindbergh, e lo proietta la sera stessa in un teatro di New York, aprendo così la strada al primo cinegiornale sonoro regolare, Movietone News. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, il cinegiornale è ormai la via d'informazione più popolare, divenendo allo stesso tempo un formidabile strumento di propaganda.
Anche l'Italia ha prodotto i suoi cinegiornali. Tra i più rappresentativi Il Giornale Luce (dal 1927 al 1945), fondamentale nella propaganda del regime fascista, ma in fondo anche organo informativo in un contesto difficile, e La Settimana Incom che (dal 1946 al 1965) racconterà l'Italia del dopoguerra. I cinegiornali hanno dunque rappresentato un veicolo di informazione ben più efficace delle riviste, poiché facilmente comprensibili anche dalle fasce meno alfabetizzate della popolazione e dotati di una diffusione più capillare grazie al cinema. Grazie a essi è possibile avere un panorama unico dell'epoca pre-televisiva.



(©L'Osservatore Romano 31 marzo 2011)
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