Intervista al vescovo di Aosta monsignor Giuseppe Anfossi

Benedetto XVI a Les Combes
tra natura, musica e libri


di Mario Ponzi

Gioia per il suo ritorno, riservatezza per garantirgli un soggiorno tranquillo. Così la comunità di Les Combes ha accolto Benedetto XVI, giunto nella mattina di lunedì 13 luglio nel piccolo centro della Valle d'Aosta per trascorrervi un periodo di riposo, che si protrarrà fino a mercoledì 29.
Il Papa è a Les Combes per la terza volta:  vi era già stato per le sue vacanze estive nel 2005 e nel 2006. "Per lui - dice in questa intervista al nostro giornale monsignor Giuseppe Anfossi, vescovo di Aosta - non abbiamo preparato cose speciali o eclatanti. Vogliamo rispettare il suo riposo. Lo incontreremo se lui vorrà e quando vorrà. La gente è felice per il solo fatto che sosterà qui:  è come se ciascuno lo accogliesse nella propria casa. Il Pontefice potrà godere delle meraviglie di questa terra, in tutta serenità e tranquillità. Tutti potranno vederlo la domenica mattina, quando reciterà con noi l'Angelus".

Come è stata accolta dalla gente la scelta del Papa di ritornare in questi luoghi?

L'annuncio è stato accolto con un "finalmente":  quasi un sospiro di sollievo. Benedetto XVI mancava qui da due anni. Il fatto che sia tornato è, per la gente valligiana, il segno che tra noi si è trovato bene. Dunque ne sono fieri. Si sono dati immediatamente una regola. Il Papa - hanno detto - viene qui per riposarsi:  dunque il suo riposo deve essere rispettato, favorito e difeso. Anche il passaparola che c'è stato, appena la notizia del suo arrivo è trapelata, è avvenuto quasi in sordina, con molta discrezione. Anche il suo arrivo si è svolto in modo discreto:  nessuna cerimonia ufficiale, nessun discorso né all'aeroporto di Torino-Caselle, né a Les Combes, ma solo saluti di cortesia, come si conviene quando arriva in casa un ospite gradito al quale si presenta semplicemente la famiglia. Ciò non significa, beninteso, mancanza di affetto verso il Papa; anzi, è proprio vero il contrario, perché rinunciare all'occasione di vederlo a tutti i costi e di fermarsi con lui è una dimostrazione d'affetto anche più intensa e significativa. Soprattutto è indice di grande rispetto. La discrezione è una caratteristica della nostra gente e della nostra terra.

Da voi il Papa vivrà per oltre due settimane immerso in uno scenario naturale molto bello, che servirà anche a ritemprare il suo animo sensibile al tema della salvaguardia del creato.

La tutela dell'ambiente è indubbiamente un argomento molto importante sul quale riflettere, a maggior ragione per chi come noi vive costantemente a contatto con le bellezze della natura. Anche alla luce dell'enciclica Caritas in veritate, si capisce quanto il Papa abbia a cuore la questione ecologica. Più volte ha manifestato le sue preoccupazioni e raccomandato ai potenti del mondo di non sottoporre le risorse naturali a uno sfruttamento selvaggio e indiscriminato. Non a caso se ne è discusso anche nei giorni scorsi, al g8 dell'Aquila. Il Papa lo aveva chiesto espressamente nella lettera inviata alla vigilia dell'incontro.

Dove alloggerà il Pontefice?

La sua residenza qui a Les Combes - la stessa che ha ospitato negli anni passati Giovanni Paolo II - è stata concepita proprio per consentire al Papa di vivere immerso nella natura e quasi isolato. È una piccola costruzione che può ospitare, oltre al Papa, solo il personale strettamente necessario. Costruita a 1.400 metri di altezza, in una zona al di fuori di ogni itinerario di servizio o turistico, consente di godere di un panorama unico. Direttamente dalla casa si diramano sentieri montani che consentono lunghe passeggiate in perfetta solitudine. Quando il Papa pranza ha davanti a sé lo spettacolo del monte Bianco. Giovanni Paolo II amava profondamente la montagna e questa posizione era stata studiata proprio per consentirgli di vedere il massiccio.

Per Papa Wojtyla erano stati studiati itinerari alpini particolari per consentirgli di passeggiare tra i luoghi più suggestivi del vostro territorio. Per Benedetto XVI cosa è stato preparato?

Intanto può usufruire di quanto già esiste per godere delle bellezze della natura. Conoscendo un po' le sue abitudini - soprattutto il suo amore per la musica - abbiamo portato nella villetta un pianoforte. Sappiamo che ama suonarlo. La biblioteca poi, anche se sufficientemente fornita, è stata ulteriormente arricchita di testi.

Questo ha qualcosa a che vedere con la possibilità che il Papa lavori, durante il periodo di vacanza, alla seconda parte del suo libro su Gesù di Nazaret?

Certo saremmo felici se il Papa trovasse qui da noi tutto ciò di cui ha bisogno a questo scopo. E saremmo ancor più felici se il soggiorno nei nostri luoghi fosse di ispirazione per le sue riflessioni  e i suoi scritti. Giovanni Paolo II, per esempio, utilizzava il suo tempo soprattutto per lunghe passeggiate. Era felice così e noi eravamo felici con lui e per lui. Allo stesso modo, noi siamo contenti se Benedetto XVI riesce a utilizzare questo periodo di riposo per lavorare alle cose che più gli stanno a cuore. È la sua sola presenza tra noi a renderci felici.

Oltre al programma già noto - che prevede la visita a Romano Canavese, domenica 19 luglio, e la recita dell'Angelus a Les Combes, domenica 26 - ci sono altri appuntamenti in preparazione in questo periodo?

Come ripeto, il periodo che il Papa trascorre qui è stato concepito esclusivamente come periodo di riposo assoluto per lui. Dunque non c'è nulla oltre quelle poche cose a cui lei ha accennato. Ho solo chiesto che il Papa, prima di partire, possa vedere anche i sacerdoti, i religiosi, le religiose e una rappresentanza del laicato cattolico della diocesi di Aosta.

Per la comunità ci sono stati costi o problemi particolari da affrontare in occasione della visita?

Direi assolutamente di no. In ogni caso, la nostra è gente estremamente ospitale e per il Papa, in particolare, farebbe di tutto. La sua presenza è un regalo. Non dimentichiamo, oltretutto, che questa è la tredicesima volta che Les Combes ospita il Pontefice. Dunque siamo ben attrezzati per ogni cosa e non abbiamo dovuto fare nulla di straordinario se non la normale manutenzione e la pulizia. Comunque, se mai ci fosse bisogno di qualcosa, siamo sicuri che la gente concorrerebbe volentieri. Lo ripeto:  la nostra è gente generosa e ospitale.



(©L'Osservatore Romano 15 luglio 2009)
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