Intervista al ministro pakistano per le minoranze

No a leggi discriminanti


di Alessandro Trentin

"Dare voce a coloro che non hanno voce":  è l'impegno che caratterizza l'azione di Shahbaz Bhatti, pakistano cattolico, attualmente ministro per le minoranze del Governo di Islamabad. In un'intervista al nostro giornale, il ministro parla degli sforzi in atto per garantire la pacifica convivenza tra le varie comunità religiose, ma anche del contributo determinante dei cristiani nell'emergenza umanitaria che ha colpito il Paese, dopo le alluvioni del mese scorso. Il Governo - dice - "è grato per l'assistenza delle organizzazioni cristiane a favore degli sfollati".

Una campagna contro il Corano intrapresa da un pastore negli Stati Uniti ha acceso focolai di violenza anche in Pakistan. Come giudica la situazione?

Ho condannato fermamente la campagna antislamica che ha contribuito soltanto a creare intolleranza e incomprensione tra le religioni e ogni essere umano dovrebbe condannarla. Questa iniziativa è servita soltanto come un'opportunità per coloro che traggono vantaggio dal diffondere la violenza. Qualsiasi libro sacro, di qualsiasi religione deve essere rispettato.

Lei, cattolico, rappresenta nel Governo le minoranze. Un ruolo di responsabilità in un Paese a maggioranza musulmana. Con quale spirito vive questa esperienza?

Sono oltre venti anni che mi occupo della difesa delle minoranze. Anche prima di diventare ministro. I cristiani e le altre minoranze sono molto vicine al mio cuore e l'obiettivo è quello di garantire loro pari diritti e libertà. Mi impegnerò a difendere le minoranze sia all'interno delle istituzioni che fuori. Più che ministro, voglio essere la "loro voce", fino all'ultimo giorno della mia esistenza.

Come intende difendere concretamente i diritti delle minoranze?

Sono impegnato in particolare a rivedere le leggi che rischiano di determinare delle discriminazioni. Tra le norme da rivedere c'è anche quella sulla blasfemia, che è diventata un pretesto in mano ai fondamentalisti. Inoltre abbiamo previsto di riservare una quota di almeno il 5 per cento dei posti di lavoro ai non musulmani. Anche all'interno del Parlamento c'è una quota di seggi riservata.

Come è considerato il contributo della comunità cristiana nel Paese?

Il Governo riconosce il grande ruolo dei cristiani, anche nel fare fronte all'emergenza umanitaria che ha colpito la nazione con le alluvioni ed è grato per questo. Spero che le organizzazioni di volontariato cristiane possano avere un ruolo ancora più attivo nella ricostruzione del Paese.

Recentemente  ha  incontrato Benedetto XVI e partecipato a una cerimonia in memoria delle vittime degli attentati terroristici dell'11 settembre 2001 a New York. Che cosa lo ha colpito maggiormente di questi momenti?

L'incontro con il Papa ha rappresentato un momento di profonda ispirazione. Il Papa riveste un ruolo importantissimo per la comprensione tra le diverse religioni e le sue parole sono state molto incoraggianti per il proseguimento del mio impegno. La cerimonia per il nono anniversario dell'11 settembre ha invece accumunato persone di differenti Paesi e fedi nell'impegno per costruire la pace.



(©L'Osservatore Romano 16 settembre 2010)
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