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Giubileo dei Catechisti e dei Docenti di religione

9-10 dicembre 2000

Espressioni di accoglienza

pronunciate

dall'Em.mo Card. Darío Castrillón Hoyos

Prefetto della Congregazione per il Clero

TESTO IN ITALIANO

 

 

 

Patriarcale Basilica di San Paolo fuori le mura

Sabato, 9 dicembre 2000

ore 8,30

 

 

 

1. Carissimi Catechisti qui convenuti da ogni parte del mondo, carissimi Confratelli nel sacerdozio, religiose, religiosi, docenti di religione ed educatori, e voi tutti fedeli laici che, a vario titolo, servite la Verità con la parola e con la vita, benvenuti a Roma! Benvenuti in questa Città della testimonianza e del martirio di Pietro, fondamento della Chiesa (Mt 16,18), e di Paolo, l’apostolo delle genti (At 17,21) che ha diffuso la buona notizia della Salvezza per l’Orbe intero.

A nome del Santo Padre, vi accolgo con gioia in questa Chiesa di Roma, che oggi più che mai è la vostra Chiesa: in essa voi celebrate il vostro Giubileo, tempo di grazia e di conversione, per una pausa felice di contemplazione e di stupore della bellezza di partecipare alla diaconia del Verbo divino, di gioia per essere chiamati personalmente al servizio della Parola vivente che si è incarnata 2000 anni fa "per noi uomini e per la nostra salvezza" .

Gesù Cristo, "il Vivente" (Ap 1,18) "colui che è, che era e che viene" (Ap 1,4), vi vuole incontrare, e viene a cercarvi oggi presso la tomba di Paolo in questo Tempio sacro eretto nel lontano 324 dall’imperatore Costantino, non lontano dal luogo del martirio dell’Apostolo.

2. A ciascuno dico: siate in Cristo!

In Cristo Gesù: è l’espressione neotestamentaria, soprattutto paolina, per designare il fondamento dell’efficacia della catechesi cristiana.

Vi accolgo con l’esortazione: siate in Cristo! Rimanete in Lui per poter operare con Lui! (Cfr. Concilio Vaticano II, Apostolicam actuositatem, n. 4/a). Dalla vostra sincera e vitale unione con Gesù dipendono, infatti, la fecondità delle vostre iniziative catechistiche e scolastiche, la vera conoscenza di Dio e la conversione a Lui dei catecumeni, dei catechizzandi e degli alunni. Le ben note parole del Signore ce lo rammentano: "Chi rimane in me ed io in lui, questi produce molto frutto, perché senza di me non potete far nulla" (Gv 15,5).

Far rinascere Cristo in ognuno di voi: questo è il modo migliore per celebrare il vostro Giubileo, nella viva e gioiosa memoria del compleanno di Cristo. È Lui il festeggiato, è Sua la data bimillenaria della nascita da Maria Vergine per opera dello Spirito Santo.

Scriveva S. Gregorio di Nissa: "Affinché le disposizioni del Vangelo e l’attività dello Spirito Santo si sviluppino in noi, è necessario che Cristo nasca in noi" (Contro Eunomio, III).

In questi due giorni, tempo giubilare e tempo di Avvento, contemplate Maria ed imitatela soprattutto "come la donna docile alla voce dello Spirito, donna del silenzio e dell’ascolto, donna di speranza" (Giovanni Poalo II, Lett. enc. Tertio Millennio Adveniente, 48) per potervi rivestire anche voi di quella potenza di Dio, la dynamis Theou, che è il Vangelo stesso, "forza divina per la salvezza di chiunque crede" (Rm 1,16).

Lasciatevi plasmare dallo Spirito Santo. Fate esperienza di preghiera, lasciando che il Paraclito parli al vostro cuore. In questo tempo di grazia, ritagliatevi momenti di silenzio, di contemplazione, di raccoglimento. Saranno anche momenti di esame di coscienza.

Dinanzi alla sete di autenticità di tanti uomini di questo terzo millennio, vi sentirete interpellati dalla carità di Cristo che attende con premura la vostra risposta di conversione: "Credete veramente a quello che annunziate? Vivete quello che credete? Predicate veramente quello che vivete?" (Paolo VI, Esortazione ap. Evangelii Nuntiandi 76).

Comprenderete quanto la testimonianza della vostra vita sia divenuta più che mai una condizione essenziale per l’efficacia delle vostre opere di catechesi e del vostro insegnamento della dottrina cristiana.

 

3. "Noi non possiamo tacere" (At 4,20).

Sappiate che mediante la vostra diaconia alla Verità, fedeli alla vostra identità, nei diversi e nuovi areopaghi del mondo, potrete in modo sempre più attivo ed efficace trasformare ogni realtà umana nello spirito del Vangelo. Siate il sale che conferisce alla vita umana il sapore divino; siate la luce che risplende nelle tenebre dell’indifferenza e dell’egoismo.

Grazie a voi, possiamo esclamare con Sant’Ireneo: "I sentieri di coloro che appartengono alla Chiesa conducono a tutto il mondo perché la Tradizione degli Apostoli è ferma e sicura. (…) La sapienza di Dio, che salva tutti gli uomini, grida per le strade, fa udire la voce nelle piazze, chiama dall’alto delle mura, parla alle porte della città (cfr. pr 1,20-21) (…) La Chiesa diffonde lo splendore di Cristo" (Contro le eresie, 5,20,1).

Sono certo che saprete, con delicata pedagogia divina, fare di questo Giubileo l’inizio di un nuovo tempo propizio per condurre verso Gesù, sotto l'autorevole guida dei sacri Pastori, il gregge per il bene del quale siete stati chiamati a collaborare - nella famiglia, nella scuola, nell’ambiente di lavoro, nelle comunità ecclesiali -, con rinnovato fervore e sostenuti dalla forza dello Spirito Santo.

Cari Fratelli e Sorelle, avviamoci verso la Porta Santa Giubilare che è Cristo Signore.

Affidiamo a Maria il comune proposito di un profondo, vitale rinnovamento interiore che spinga tutti verso quella missionarietà che la Chiesa si aspetta da noi; che ci spinga alla conversione personale per essere accolti da suo Figlio nella grazia del perdono e della grande indulgenza giubilare.

Sono rivolte anche a voi, cari catechisti e docenti di religione, le parole che l’Arcangelo Gabriele lasciò impresse in modo indelebile nel cuore della Vergine Maria: "Il Signore è con te" (Lc 1,28).

Il tempo della Chiesa che ha avuto inizio in Maria Santissima, la Theotokós, nel momento del concepimento del Verbo, ora prosegue in voi. Il Signore è con tutti voi!

Dio vi benedica e la Vergine vi protegga, e sentitevi stimati, incoraggiati, amati!

 

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