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CONGREGAZIONE PER L'EVANGELIZZAZIONE DEI POPOLI

OMELIA DEL CARDINALE CRESCENZIO SEPE
DURANTE LA CELEBRAZIONE EUCARISTICA
PER LA DEDICAZIONE DEL NUOVO ALTARE
NELLA CAPPELLA DEL CONVENTO BRIGIDINO ALL'AVANA

Domenica, 9 marzo 2003

 

"Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me" (Gv 12, 32).

Eminenze, Signor Nunzio Apostolico, Eccellenze,
M. Tekla Famiglietti e Suore Brigidine,
Cari fratelli e care sorelle,

1. Amatissimi fratelli e sorelle, ci troviamo in cammino verso la Pasqua. Un cammino di penitenza, un tempo propizio per convertirsi a Dio, Padre misericordioso.

Le letture della liturgia odierna ci aiutano a capire il valore e la dignità altissima dell'uomo, creato a immagine di Dio, per il quale Dio stesso si è donato. La vittoria del Figlio di Dio sul tentatore, all'inizio della sua vita pubblica, annuncia il suo trionfo definitivo che si realizzerà attraverso la sua morte e resurrezione. Con il suo Sacrificio sull'Altare della Croce, Gesù Cristo non solo cancellerà il peccato dei primi padri, ma comunicherà anche all'uomo la sovrabbondanza della grazia di Dio, costituendolo in tempio dello Spirito Santo, vero adoratore del Padre in spirito e verità.

2. Care sorelle, fra poco rinnoveremo su questo nuovo Altare il Mistero Pasquale di Gesù Cristo, il suo Sacrificio Eucaristico. Su quest'Ara e attorno ad essa, si realizzerà la comunità di fede e di preghiera, di amore e di carità che è la Chiesa. Qui, alla mensa della Parola di Dio e del Corpo del Signore, la vostra comunità religiosa troverà la forza e il coraggio per portare Cristo a tutti gli uomini e le donne di Cuba.

Nella dedicazione solenne del nuovo Altare, la liturgia ci esorta a non mantenere divisioni. A tale proposito la Parola di Cristo è esigente: "Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia il tuo dono davanti all'altare e va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono" (Mt 5, 23-24). Solo persone pienamente riconciliate con i fratelli possono accedervi con umiltà e fiducia, e trovare il Dio del perdono e della pace, grazia celeste che, insieme con il Santo Padre e con tutta la Chiesa universale, non cessiamo di invocare ardentemente.

Su quest'Ara si celebrerà l'alleanza fra Dio e l'uomo, fra la terra e il cielo; si manifesterà l'amore che unisce Dio e i suoi figli; ci sarà il dono divino della pace a cui l'umanità - in questo momento di incertezza e di ansia - anela come una mercede inestimabile e necessaria. Da questa piccola cappella la Chiesa splenderà come casa di tutti i cubani, poiché intercede per tutti loro, e per tutti loro rinnova il sacrificio della Croce.

Su questo Altare si celebrerà la Vita che non muore, che offre agli uomini di tutti i tempi, di tutte le nazioni, il Pane della Vita Eterna: Cristo, l'unico capace di dare una risposta alle sofferenze dell'umanità, di curare le ferite più profonde di ogni uomo e di ogni donna e di appagare i loro desideri di giustizia e di verità.

3. Amatissimi fratelli e sorelle, in questo momento di gioia spirituale, ci sentiamo uniti a tutta la Chiesa, in particolare al Santo Padre Giovanni Paolo II, Pellegrino della Pace, che ricordiamo con venerazione nel quinto anniversario del suo Pellegrinaggio Apostolico nella "perla dei Caraibi".

Sentiamo la presenza, la protezione e l'intercessione dei santi e delle sante della Chiesa di Dio. Di santa Brigida di Svezia, donna forte e dolcissima, mistica della croce e maestra di vita, della beata Madre Elisabetta Hesselblad, apostolo dell'unità della Chiesa.

La vostra presenza all'Avana, care sorelle, come pure quella di tanti altri religiosi e religiose che qui svolgono la loro attività pastorale con grande dedizione e abnegazione, è un segno provvidenziale dell'Amore di Dio per la questa amata Isola di Cuba. La Vita Consacrata, che indica la natura intima della vocazione cristiana e l'aspirazione radicale di tutta la Chiesa Sposa verso l'unione con Cristo, l'unico Sposo (cfr Vita consecrata, n. 3), è anche un dono prezioso e necessario per il presente e il futuro del popolo di Dio a Cuba.

Rendiamo grazie a Dio Padre per tutti coloro che provvidamente hanno contribuito alla messa in atto di questo progetto, nato nel segreto della Vergine Santissima e oggi felicemente realizzato. Il Signore, che non si lascia superare in generosità, contraccambierà con prodigalità quanti hanno appoggiato e sostenuto questa Opera di Dio. Quest'ultima esprime la vicinanza del Signore e al Signore e sarà una sorgente spirituale per le famiglie che, in questa zona della città, si avvicineranno alla vostra Casa. In essa, in voi, troveranno un esempio da imitare: la Famiglia di Nazareth, che vive in spirito di preghiera, di laboriosità, di servizio e di accoglienza.

Care sorelle, siate fedeli al carisma di santa Brigida, ai doni e alla missione di unità, di preghiera e di servizio ai più poveri che il Signore vi affida. Il vostro carisma, presente in diverse nazioni e contesti culturali, testimonia il primato di Dio, la cooperazione, il dialogo ecumenico e la carità fraterna nella luce e nella forza di Gesù Cristo crocifisso e risorto. La Chiesa a Cuba, e penso che attraverso di essa tutta la Nazione, si aspetta molto da voi. Siate messaggere dell'Amore, della Giustizia, della Riconciliazione e della Pace, offrite a tutti la Buona Novella di Gesù.

Per intercessione della Virgen de la Caridad, Madre di tutti i cubani, mantenete viva la speranza di tutti coloro che incontrerete. Che Ella vi spinga a dare frutti abbondanti di buone opere, perseverando fedelmente nell'edificazione del Regno di Cristo!

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