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CONGREGAZIONE PER L'EVANGELIZZAZIONE DEI POPOLI

DISCORSO DEL CARD. CRESCENZIO SEPE
 AI FEDELI DEL DARFUR

febbraio 2006

 

Miei cari fratelli e sorelle,

1. Ringrazio il Signore nostro Gesù Cristo, per avermi concesso di venire qui tra voi, oggi. Sono davvero molto felice di portarvi la benedizione del Santo Padre, Benedetto XVI. Voglio assicurarvi che il Santo Padre segue con particolare attenzione tutto quello che sta succedendo nel Darfur e continua a pregare per il vostro Paese, tormentato da odio, guerra e estremismo religioso. Tutta la Chiesa è con voi e vi sostiene con la fede e la carità.

2. La mia presenza in questo campo profughi testimonia la solidarietà della Chiesa con tutti voi, continuando a predicare il Vangelo della verità, dell'amore, della giustizia e della pace, e non solo esortando tutte le persone di buona volontà ad intervenire per offrirvi ospitalità, ascolto, assistenza e protezione, ma anche facendo appello alle Nazioni e alla Comunità internazionale, affinché siano prese azioni decisive per sanare questa orribile situazione, che il Venerabile Papa Giovanni Paolo II ha descritto come "una vergognosa ferita dei nostri giorni" (25 giugno 1982). Desidero anche esprimere la mia gratitudine alle varie Organizzazioni Internazionali e alle altre istituzioni assistenziali, che hanno deciso di accorrere in vostro aiuto. Mi rivolgo a loro oggi per esortarli a continuare questa missione irrinunciabile, fondata sulla Scrittura, secondo cui a nessun credente è consentito lasciare senza assistenza lo straniero che cerca asilo.

3. Cari fratelli e sorelle, la verità del Vangelo, di carità universale e illimitata, giustizia e pace, può essere compresa solo da coloro che hanno fede. Per questo sono venuto qui:  per rafforzarvi nella fede e chiedervi di non scoraggiarvi, sapendo che anche nelle vostre sofferenze e angosce Dio è con voi. Come credenti dobbiamo perseverare nella preghiera e mai disperare, poiché il Signore ascolterà il pianto di chi si rivolge a Lui giorno e notte (Lc 18, 7). Dobbiamo capire che il Signore che ha camminato con i rifugiati nell'Esodo in cerca di una terra libera da schiavitù, accompagna i rifugiati di oggi per compiere il suo piano d'amore per loro.

4. Non abbiate paura e siate certi della presenza della Chiesa tra voi, la presenza di Dio che lavora attraverso di Lei e tutte le persone di buona volontà disposte a collaborare per promuovere il Vangelo della pace, come affermato da Papa Benedetto XVI, nel suo messaggio di quest'anno per la celebrazione della Giornata della Pace del Mondo:  "L'Organizzazione delle Nazioni Unite deve divenire uno strumento sempre più efficiente nel promuovere nel mondo i valori della giustizia, della solidarietà e della pace. Da parte sua la Chiesa, fedele alla missione ricevuta dal suo Fondatore, non si stanca di proclamare dappertutto il "Vangelo della pace". Animata com'è dalla salda consapevolezza di rendere un indispensabile servizio a quanti si dedicano a promuovere la pace, essa ricorda a tutti che, per essere autentica e duratura, la pace deve essere costruita sulla roccia della verità di Dio e della verità dell'uomo. Solo questa verità può sensibilizzare gli animi alla giustizia, aprirli all'amore e alla solidarietà, incoraggiare tutti ad operare per un'umanità realmente libera e solidale" (gennaio 2006).

5. Con fiducia e speranza rivolgiamo i nostri occhi a Maria, Madre del Principe della Pace. Chiediamole di aiutare tutto il popolo Dio, dovunque esso sia, di lavorare per la pace e di farci guidare dalla luce della verità che libera l'uomo.

       

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