DICASTERO PER LA DOTTRINA DELLA FEDE
CHIARIMENTO SUGLI ADULTI VULNERABILI
Con gli emendamenti delle norme sostanziali riguardanti il
motu proprio “Sacramentorum Sanctitatis Tutela”, il Dicastero per
la Dottrina della Fede – dal 21 maggio 2010 – ha acquisito la competenza a
trattare i delitti contro il sesto comandamento del Decalogo commessi da
chierici con persone che abitualmente hanno un uso imperfetto della
ragione. Questa competenza è stata confermata senza modifiche nella seconda
revisione di SST del 2021 (cf art. 6, 1° SST).
Nel frattempo, in seguito alla promulgazione del motu
proprio “Vos Estis Lux Mundi”, entrato in vigore il 1° giugno 2019, è
stato introdotto nell’ordinamento canonico il concetto di adulto vulnerabile,
che comprende «ogni persona in stato d’infermità, di deficienza fisica o
psichica, o di privazione della libertà personale che di fatto, anche
occasionalmente, ne limiti la capacità di intendere o di volere o comunque di
resistere all’offesa» (art. 1 § 2, b
VELM).
A tale riguardo, va ricordato che la definizione di adulto
vulnerabile integra fattispecie più ampie rispetto alla competenza del DDF,
la quale resta limitata, oltre ai minori di diciotto anni, a chi ha
abitualmente un uso imperfetto di ragione. Pertanto, le altre fattispecie
al di fuori di questi casi vengono trattate dai Dicasteri competenti, come
descritto nell’art. 7 § 1
VELM.
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