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SANTA MESSA IN OCCASIONE DEL PRIMO CAPITOLO GENERALE
ED IL TERZO CONVEGNO INTERNAZIONALE
DELL'ASSOCIAZIONE DEI "MISSIONARI LAICI DELLA CARITÀ"

OMELIA DEL CARD. JOSÉ SARAIVA MARTINS

Basilica Romana di Santo Spirito in Sassia
Mercole
dì, 10 luglio 2002

 

1. Carissimi Missionari laici della carità, nel salutarvi tutti molto fraternamente, desidero ringraziare innanzitutto il Padre Sebastian Vazhzkala, MC, Superiore Generale dei Missionari della Carità, ramo contemplativo, per avermi invitato a presiedere questa Eucaristia a nome dei delegati al terzo Convegno internazionale e primo Capitolo Generale dell'"Associazione dei Missionari Laici della Carità".

Il mio pensiero va, naturalmente, agli oltre 2.000 Missionari Laici, già professi, sparsi nel mondo intero. È una vera gioia per me condividere questa importante esperienza, tappa fondamentale nel cammino della vostra Associazione.

Prima del brano evangelico testé proclamato, san Luca narra la scena dell'Annunciazione. Padri della Chiesa, mistici, grandi dottori hanno descritto questo evento, basilare per la nostra salvezza, usando espressioni ed immagini assai efficaci. San Bernardo ad esempio, drammatizzando un poco, parla di tutta la Trinità che rimane quasi con il fiato sospeso, in attesa della risposta di Maria, invitata ad essere la Madre di Dio. Nonostante la sua piccolezza, la vergine di Nazareth dice il suo "sì".

La scena della Visitazione, che segue, ci fa capire come l'incontro con Dio sia sempre trasformante nella vita di una persona, fino a sconvolgerla del tutto. Rispondendo all'annuncio dell'Angelo Maria diventa la Madre di Dio ed inoltre si proclama ancella del Signore e vive questa realtà.

2. Entrata nella casa di Elisabetta Maria, già con la sola presenza, diventa per Giovanni strumento di santificazione. Il Battista, ancora nel grembo di sua madre, esulta di gioia alla presenza di Gesù. E a sua volta Giovanni nella sua gioia annunzia a sua madre la Buona Notizia. Elisabetta riconosce la presenza del Figlio di Dio e loda la fede di sua Madre. Maria risponde con il Magnificat, l'inno di gioia, la testimonianza della sua umiltà. Si riconosce per quello che è, ma si mette totalmente a disposizione di Dio, consapevole che tutte le grazie che ha ricevuto vengono da Lui. L'umiltà di Maria diventa modello per il nostro atteggiamento nei confronti di Dio e degli altri.

Questi brani del Vangelo hanno ispirato e nutrito la vita spirituale di Madre Teresa e hanno lasciato una forte impronta sul suo carisma che voi lodevolmente cercate di seguire. Madre Teresa si soffermava spesso su questi brani, e cosa ancora più significativa li ha vissuti.

Una grazia fondamentale nella vita di Madre Teresa è stato il giorno dell'Ispirazione, il 10 settembre 1946, quando ha ricevuto la chiamata speciale di "saziare la sete che Gesù ha di amore e di anime, lavorando per la salvezza e la santificazione dei più poveri tra i poveri". Fu un importante intervento di grazia, decisivo nella vita di Madre Teresa, ma non è stato l'unico. Madre Teresa ha detto il suo "sì" alla "chiamata nella chiamata" ed ha continuato a ripeterlo in ogni momento fino alla fine della sua vita.

3. La serva di Dio parlava dell'Annunciazione in modo abbastanza singolare, la chiamava "il giorno della Prima Comunione della Vergine", e instancabilmente ripeteva che dopo aver ricevuto Gesù "Maria andò in fretta a donarlo agli altri". Amava paragonare l'Annunciazione al momento della Santa Comunione in cui riceviamo Gesù e il successivo atteggiamento di Maria nei confronti di Elisabetta al nostro servizio ai poveri.

L'Eucaristia aveva un posto speciale nella vita di Madre Teresa. Nell'Eucaristia incontrava Gesù e subito dopo andava in fretta a servirlo nei più poveri tra i poveri. La sua vita ruotava intorno a queste due realtà, "Gesù nell'Eucaristia" e "Gesù nei poveri", adorato nel Sacramento dell'Altare e servito nel sacramento dei poveri. Questo deve essere il cardine della vita di chiunque voglia ispirarsi, a titoli diversi, alla vita e al carisma della serva di Dio Agnese Bojaxhiu, come si chiamava al secolo, particolarmente di coloro che, come voi, ne seguono più da vicino il messaggio. La sua era una vita di umile servizio agli altri, specialmente ai più poveri tra i poveri. Seguendo l'esempio di Maria l'ancella del Signore, Madre Teresa faceva cose piccole ed ordinarie. Voleva rimanere umile, nel senso originario del termine "a terra", facendo "cose piccole con amore grande", "cose ordinarie con amore straordinario". Nel mondo di oggi, Madre Teresa testimonia "il valore dell'ordinario" e la sua vita rappresenta una vera sfida per tutti noi.

4. Dio ha affidato a Madre Teresa un Carisma speciale per il bene della Chiesa e per i bisogni dell'umanità in questo momento particolare della storia. Sono convinto, tra l'altro, che si andrà sempre più scoprendo e mettendo in luce il carattere altamente mistico e fortemente contemplativo di questa donna evangelica del XX secolo. La vostra chiamata a partecipare al carisma della Madre non significa semplicemente copiare o ripetere le sue azioni, ma piuttosto vivere la vostra vocazione particolare con lo stesso scopo di "saziare la sete che Gesù ha di amore e di anime".

La vostra chiamata alla santità si realizzerà con la fedeltà alla vocazione che Dio vi ha dato in qualunque condizione di vita voi siate, che sia una vita matrimoniale o una vita consacrata. E per voi laici la prima missione è la vostra casa, la vostra famiglia. La santificazione della vostra famiglia è il vostro primo compito, e un mezzo di primaria importanza per rendere "la Chiesa pienamente presente nel mondo di oggi". E oggi il mondo più che mai ha bisogno della santità dei laici.

Madre Teresa segnalava continuamente l'importanza della vita familiare. "Fate della vostra famiglia un'altra Nazareth" ripeteva spesso. Per Madre Teresa la preghiera era la base per creare una famiglia felice, "la famiglia che prega insieme rimane unita". Invitava le famiglie a pregare. Dalla preghiera sarebbero nati la fede, l'amore, il servizio e la pace. È questo un aspetto di straordinaria attualità per la Chiesa di oggi. La dimensione contemplativa nella vita di Madre Teresa è un richiamo per tutti:  "Senza preghiera non riuscirei a lavorare nemmeno per mezz'ora - diceva -. Mediante la preghiera ricavo la mia forza da Dio. Tutte le sorelle ne sono ben consapevoli" (M. Teresa, Il cammino semplice, Milano 1995, pagina 6).

Non bisognerà mai dimenticare che questo aspetto, che fa da sfondo alla vita della Madre dei poveri, è il vero punto su cui poggia tutta la sua esperienza.

Essa era consapevole del ritmo frenetico della vita che il mondo di oggi impone, ma proprio per questo invitava i genitori a dedicare attenzione ai propri figli, a rendere la propria casa un luogo dove chiunque sperimenti l'amore, la pace e la gioia. Considerava molto importante dedicare tempo gli uni agli altri, essere presenti gli uni agli altri, passare tempo insieme. Credeva che molti dei problemi del mondo di oggi consistessero proprio in questa mancanza d'amore e d'attenzione per le persone più vicine a noi. Ma come Madre Teresa diceva diverse volte "è più facile vedere e servire Gesù nei poveri che sono lontani".

"L'amore inizia a casa", diceva Madre Teresa e molti problemi del mondo di oggi sarebbero risolti se questo semplice principio fosse messo in pratica. Carissimi fratelli e sorelle, se imparassimo già questo, tutto andrebbe meglio nella nostra vita e nel mondo e sapremmo come lei ci insegna "amare finché non ci fa male", cioè dare ciò che ci costa qualcosa, e non solo ciò di cui si può fare a meno, ma proprio ciò di cui non vorremmo fare a meno.

I santi sanno sempre individuare le cose che contano, Madre Teresa che speriamo davvero presto poter invocare Beata, riconoscendone anche ufficialmente la santità, ci consegni il suo segreto, e lo faccia soprattutto con voi carissimi Missionari laici della carità, per vivere il Vangelo amando Dio e il prossimo, senza misura, come ha fatto lei.

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