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Liturgia Esequiale per S.B. Raphael I Bidawid
Patriarca di Babilonia dei Caldei

 

Sabato 12 luglio 2003, alle ore 16.00, nella Cattedrale Caldea di San Raffaele, situata nel quartiere Baabda di Beirut, ha avuto luogo la Liturgia Esequiale per S.B. Raphael I Bidawid, Patriarca di Babilonia dei Caldei, presieduta dal Cardinale Ignace Moussa Daoud, Patriarca emerito di Antiochia dei Siri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali. All'indomani della morte del Patriarca Bidawid, avvenuta lunedì 7 luglio all'Ospedale Bhannès di Beirut, il Papa aveva espresso in un affettuoso telegramma indirizzato ai Vescovi Ausiliari di quel Patriarcato il suo cordoglio e la sua preghiera, e come ulteriore segno di vicinanza nei confronti della Comunità caldea dell'Iraq e del mondo intero aveva disposto che fosse il Cardinale Daoud, quale Suo Rappresentante Personale, a presiedere il Sacro Rito. Nel messaggio inviato per la circostanza, il Santo Padre, dopo aver implorato il Signore pieno di misericordia di accogliere nel Regno eterno il suo servitore, ha chiesto a Cristo di "vegliare sul Patriarcato Caldeo in terra d'Iraq in questo periodo difficile della sua storia, affinché tutti i fedeli cattolici dimorino nella speranza, rimangano fermamente radicati nella loro fede e diano testimonianza di fraterna carità ai loro compatrioti". Così il saluto accorato al "Capo e Padre" dell'antica Chiesa Caldea si è fatto momento di speranza e invocazione di pace per tutti i suoi figli. Con il Rappresentante Pontificio partecipavano alla Liturgia funebre altri cinque Patriarchi: S.B. il Cardinale Nasrallah Boutros Sfeir, Capo della Chiesa Maronita, S.B. Ignace Pierre VIII, Patriarca di Antiochia dei Siri, S.B. Nerses Bedros XIX, Patriarca di Cilicia degli Armeni, S.B. Jean Pierre XVIII Gasparian, Patriarca Armeno Emerito, S.B. Michel Sabbah, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, mentre il Patriarca di Alessandria dei Copti e il Patriarca Greco-melchita erano rappresentati rispettivamente dai Vescovi S.E.Mons. Antonios Naguib e S.E.Mons. Jean Haddad. Accanto ai Capi delle Chiese Patriarcali d'Oriente erano presenti circa trenta Vescovi. Tra le Autorità Civili e Militari e i Rappresentanti delle Pubbliche Istituzioni, il figlio del Presidente della Repubblica, Deputato al Parlamento Libanese, che ha insignito la salma della più alta onorificenza dello Stato; e poi i componenti della famiglia Bidawid, insieme alla sorella del compianto Patriarca. Significativa la delegazione ecumenica con due Vescovi Siro-Ortodossi, un Vescovo della Chiesa Armena Apostolica, e i Delegati delle altre Comunità cristiane operanti in Libano. Diversi i Superiori e le Superiore delle famiglie religiose, con confratelli e consorelle; numerosi i sacerdoti e i fedeli. Partecipavano anche Mons. Alberto Ortega Martin della Nunziatura Apostolica di Harissa, e Mons. Maurizio Malvestiti della Congregazione per le Chiese Orientali. Attorno all'altare erano disposti i vescovi Caldei venuti dall'Iraq e da altre regioni mediorientali. Alcuni Patriarchi e Vescovi hanno pronunciato le preghiere di suffragio, alternate dal canto liturgico, e il Patriarca Maronita ha proclamato la pericope evangelica. Hanno fatto seguito gli interventi dell'Ecc.mo Mons. Kassarji, Vescovo caldeo della capitale libanese, e di S.E. Mons. Warduni, Amministratore del Patriarcato, che hanno richiamato le tappe salienti della vita e del ministero del Patriarca scomparso, dando voce alla gratitudine di tutta la comunità caldea presente con una delegazione proveniente dall'Iraq e con fedeli venuti dalla diaspora diffusa in tutti i continenti. Tra i ricordi più cari di Sua Beatitudine Bidawid rimane la Cattedrale che ha accolto le sue spoglie mortali per i funerali e per il riposo ultimo, da lui edificata dopo la distruzione bellica dell'antica cattedrale con lo straordinario impegno che ha distinto il ministero episcopale di ben ventitré anni a Beirut. La commemorazione funebre è stata tenuta dal Cardinale Daoud in lingua araba. "In questa benedetta Cattedrale, edificata dal compianto Patriarca, con amore, generosità e sudore della fronte, e nella quale egli ci accoglieva con il suo sorriso e la sua vitalità, eccoci ora raccolti con il cuore addolorato e abbandonati alla volontà di Dio, per accompagnarlo alla dimora eterna". Così ha esordito il Porporato, ed ha assicurato la preghiera di suffragio del Santo Padre e il suo benevolente cordoglio per la Chiesa Caldea. Ha ripercorso alcune fasi del servizio ecclesiale di S.B. Bidawid, e le note distintive della sua personalità: "Di lui posso dire con tutta convinzione: era l'uomo adatto per il suo tempo. Durante la guerra libanese, con tutto quello che ne è conseguito di lotte, divisioni, distruzioni, è stato capace di guidare la nave della sua Chiesa e custodire i suoi fedeli affinché non si perdessero nell'odio e nella vendetta. E quando per l'elezione a Patriarca si è trasferito a Bagdad, ancora una volta si è rivelato l'uomo adatto per quei tempi tanto problematici. Ha saputo dirigere la nave del Patriarcato e salvare la sua Chiesa sia in Iraq sia nel mondo … Ha visto l'Iraq dilaniato da due guerre sanguinose, e si è prodigato per evitare che gli eventi infrangessero l'unità del suo popolo e la magnificenza delle testimonianze della sua antica civiltà". Il Cardinale Daoud si è poi soffermato sul tema delle relazioni ecclesiali interne ed esterne, a livello interrituale, ecumenico, interreligioso, come nell'ambito dei rapporti con i mezzi di comunicazione sociale e con le autorità civili. Ottimismo, equilibrio, cortesia, sensibilità pastorale e diplomatica, costituirono elementi di forza nel suo rapporto con persone e situazioni, a volte in contesti di particolare precarietà e incertezza, sempre vincendo la tentazione della paura e dello scoraggiamento. La buona preparazione scientifica (in filosofia, teologia, utroque jure) acquisita a Roma nei primi anni di sacerdozio, lo mantenne sempre attento alla formazione culturale dei candidati agli Ordini sacri e alla vita religiosa e dei laici: a lui si deve l'istituzione del Babel College di Bagdad, affiliato alla Pontificia Università Urbaniana, l'ampliamento del Seminario patriarcale, la fondazione della rivista "Stella d'Oriente", con la pubblicazione del calendario liturgico, di un testo catechistico e di sussidi pastorali. Ma il punto più alto della sua responsabilità pastorale è stata la cura riservata, con il Sinodo Caldeo, al rinnovamento del corpo episcopale, con nuove elezione per il nord dell'Iraq, la creazione di una seconda eparchia per gli Stati Uniti d'America, di tre missioni in Canada e di altri centri in Europa. Un impegno generoso votato allo sviluppo della Chiesa Caldea in tutti i campi, sempre coltivando la sua piena unità con il Vicario di Cristo. Il Cardinale Prefetto si è poi rivolto direttamente al defunto Patriarca con queste parole: "Riposa in pace, Patriarca Raphael. Hai conservato la fede fino alla fine, hai compiuto il tuo compito con lucidità e impegno. Quando hai visto che eri impossibilitato a proseguire la tua missione hai presentato le tue dimissioni. Ma prima della pubblicazione del consenso del Santo Padre, hai consegnato il tuo spirito, rimanendo così a capo del tuo lavoro e Patriarca fino alla morte. Riposa in pace, uomo della fede e della speranza. Ecco, la Chiesa Caldea è pronta a continuare la tua missione. Dio le faccia dono di un nuovo Patriarca che, sulla scia del Predecessore, la aiuti a percorrere la stessa strada, a proseguire e completare sotto l'azione dello Spirito l'opera di bene già iniziata". Ha fatto seguito la lettura del telegramma del Santo Padre e del Cardinale Segretario di Stato, e di altri messaggi di cordoglio. Ed è poi intervenuto un rappresentante della famiglia Bidawid. Infine, ha avuto luogo il suggestivo rito del commiato. Alcuni sacerdoti e religiosi reggevano la bara aperta e la accostavano all'Altare, pronunciando toccanti formule di saluto allo stesso Altare, all'Edificio ecclesiale e alle varie Componenti della Comunità, nella speranza certa di ricomporre l'assemblea liturgica insieme con il defunto Pastore nella Pasqua eterna. La Benedizione Apostolica "come pegno di spirituale conforto per tutti i Pastori e i Fedeli" è stata impartita a nome del Santo Padre dal Cardinale Daoud a chiusura del rito esequiale. Alla presenza dei più stretti familiari e di alcuni Presuli la salma è stata inumata nella cripta. All'indomani, sempre nella Cattedrale di San Raffaele, i Vescovi caldei hanno celebrato la solenne Eucaristia di suffragio con la comunità. 

 

 

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