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 LA VISITA DEL CARDINALE DAOUD
IN SLOVACCHIA E UCRAINA

19-22 settembre 2003

 

     I fedeli slovacchi di rito bizantino hanno partecipato con gioia del tutto particolare alla grande Messa papale di Bratislava, domenica 14 settembre 2003: uno dei due martiri beatificati da Giovanni Paolo II era, infatti, figlio e pastore della Chiesa greco-cattolica. Vasil Hopko, vescovo ausiliare, sulle orme di Mons. Paolo Gojdic vescovo eparchiale di Presov, rimase fedele a Cristo, alla Chiesa cattolica e al Papa durante la dura persecuzione comunista del secolo scorso e ricevette dal Signore la grazia di offrire, accogliendo il martirio, la suprema testimonianza della fede. Ed anche per lui, dopo la beatificazione del vescovo Gojdic avvenuta a Roma nel 2001, è giunto l'atteso riconoscimento ecclesiale.

     Presov

      Sabato 20 settembre 2003, la comunità cattolica orientale si è nuovamente ritrovata, questa volta a Presov, per la solenne traslazione delle Reliquie del beato Hopko. Il Vescovo eparchiale Jan Babiak, SJ, ha voluto che per la celebrazione tanto significativa fosse presente il Card. Ignace Moussa Daoud, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali. Alla Divina Liturgia presieduta dal Porporato nella mattinata di sabato hanno preso parte anche il Nunzio Apostolico, Mons. Henryk J. Nowacki; il Vescovo emerito di Presov, Mons. Jan Hirka; l'Esarca Apostolico di Kosice, Mons. Milan Chautur; Mons. Ladislav Hucko, Esarca Apostolico per i bizantini residenti nella Repubblica Ceca; l'Amministratore Apostolico di Mukaceve, Mons. Milan Sasik, venuto dalla vicina Ucraina con Mons. Djura Duzdzar, già Ausiliare, nominato recentemente primo Esarca Apostolico di Serbia e Montenegro; Mons. John Kudrick e Mons. William Skurla, Vescovi eparchiali di Parma il primo e di Van Nuys il secondo, in rappresentanza della comunità rutena degli Stati Uniti d'America; Mons. Hlib Lonchyna, Vescovo Ausiliare dell'Arcivescovado Maggiore di Leopoli; i Vescovi latini Mons. Rudolf Balaz, ordinario della diocesi di Banskà Bystrica, con l'Ausiliare di Spis, Mons. Andrei Imrich; il Sotto-Segretario della Congregazione per le Chiese Orientali Mons. Krzysztof Nitkiewicz, e Mons. Maurizio Malvestiti, che accompagnavano il Cardinale Prefetto; Mons. Janusz Urbanczyk, Segretario della Nunziatura Apostolica a Bratislava. Trecento i sacerdoti concelebranti, oltre cento seminaristi teologi "orientali" di Presov e Kosice e circa cinquemila i fedeli. Gli oltre centocinquanta componenti della Corale eparchiale hanno animato la Divina Liturgia, che ha raccolto l'assemblea in preghiera per oltre tre ore. La celebrazione si è svolta nella piazza antistante il teatro cittadino, voluto dalle autorità comuniste negli anni sessanta sul luogo ove sorgeva il Seminario eparchiale. Proprio in quel Seminario, distrutto dalle stesse autorità, il martire Hopko fu per lunghi anni Direttore Spirituale. Prima del rito liturgico le spoglie mortali del Vescovo Vasil erano state collocate accanto all'altare allestito all'aperto per ricevere la venerazione dei fedeli e dopo la Santa Eucaristia sono state solennemente traslate nella Cattedrale greco-cattolica, accompagnate dai vescovi e da tutti i sacerdoti, tra due ali di folla, per essere poi riposte sotto l'altare di un cappella laterale, proprio di fronte a quella ove è custodito il corpo del Vescovo Gojdic. La traslazione, con la lode silenziosa, le invocazioni e il canto che l'hanno conclusa, è risuonata come una ulteriore conferma da parte della comunità, piena di gioia e di fede, al sommo riconoscimento espresso dal Santo Padre con l'iscrizione del nome del Vescovo Hopko nell'albo dei Beati. Il senso profondo del rito è stato richiamato dal Cardinale Prefetto: "I Vescovi Paolo e Vasil furono vostri pastori e furono strappati dalla loro Cattedrale e dal loro gregge. E voi eravate come pecore senza pastore. Ma Dio non ha abbandonato il suo popolo! Il trionfo di Dio è venuto. E loro sono tornati nella stessa Cattedrale: sul capo è stata posta non solo la corona episcopale ma anche la corona del martirio. Ecco il trionfo di Dio e dei suoi figli". I Vescovi attorniavano l'urna del Beato posta davanti all'iconostasi; con loro erano i sacerdoti, che gremivano la Cattedrale. Dall'esterno una folla di fedeli era unita nella stessa lode e nella stessa invocazione. Nell'omelia della Divina Liturgia il Cardinale Daoud ha esordito con il rendimento di grazie a Dio per tutti i suoi benefici e al Santo Padre per l'infaticabile sollecitudine pastorale che lo ha portato per la terza volta in Slovacchia. Ha tessuto l'elogio dei due martiri: il vescovo Vasil Hopko e la religiosa Zdenka Schelingovà, presentati dal Papa nel rito di beatificazione come testimonianze luminose della fecondità della Croce di Cristo. Ed ha sottolineato il mandato che scaturisce dal rito della traslazione: " Siamo davanti alla venerate reliquie di questo Pastore: l'amata Chiesa di Presov conserva ancora il fremito della sua parola, del suo servizio episcopale, della testimonianza culminata nel martirio. Il Vescovo Vasil ripete ad ognuno dei suoi figli le parole risuonate durante la solenne beatificazione: "Ti esorto: non ti vergognare mai del Vangelo! Custodiscilo nel tuo cuore come il tesoro più prezioso dal quale attingere luce e forza nel pellegrinaggio quotidiano della vita" (Omelia di Giovanni Paolo II a Bratislava,L'O.R. 15-16.9.2003 pp.6-7). Ogni martirio è esaltazione della Croce di Cristo: " la Croce è piantata in terra e sembrerebbe affondare le radici nell'umana malizia, ma si proietta in alto, come un indice puntato al cielo, un indice che addita la bontà di Dio!(ibidem)." Ha messo poi in guardia dall'indebita sottovalutazione delle presenti difficoltà per il cammino dei credenti. La libertà riconquistata dopo il lungo inverno della persecuzione ha aperto impensabili strade all'annuncio evangelico, ma oggi come in passato non è facile essere cristiani autentici. Non è, infatti, infrequente l'esaltazione di uno stile di vita lontano dal Vangelo, con l'indicazione a vivere il presente e il futuro come se Dio non ci fosse! Il Cardinale Prefetto ha invocato per la comunità ecclesiale il dono della fede e della speranza perché la voce della coscienza cristiana possa essere più forte e più convincente di ogni proposta contraria al Vangelo, e i cristiani slovacchi possano dare il contributo insostituibile che il loro Paese e l'Europa attendono. Con particolare fervore ha incoraggiato la fedeltà alla identità orientale: "In questa prima visita in Slovacchia sono ammirato per le profonde radici cristiane che hanno reso tanto bella la vostra terra. Come patriarca emerito della Chiesa siro-cattolica e prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali sono molto lieto della presenza in questa nazione di una tanto antica e nobile Chiesa orientale. Avete voluto lungo i secoli rimanere saldi in un duplice impegno: - la piena comunione con il Successore di Pietro, che è il fondamento visibile dell'unità della fede per tutta la Chiesa cattolica; - la piena fedeltà alla tradizione dell'Oriente cristiano. Sono le due facce di un'unica fedeltà, che avete pagato a caro prezzo e che costituisce l'identità della vostra Chiesa. Nella fedeltà a Pietro e alle radici orientali sta la certezza della vostra unità ecclesiale nell'oggi e nell'avvenire. Grazie a questa duplice fedeltà darete un efficace contributo alla causa dell'unità dei cristiani."Ut unum sint": è la preghiera del Signore Gesù al Padre che ha ispirato il motto e l'episcopato del beato Vasil Hopko! E' l'augurio che esprimo nella preghiera per voi: uniti al Signore, uniti nella Chiesa e nella società. In cammino verso una sempre più vera unità con i fratelli che condividono lo stesso battesimo. Mentre ringrazio dal profondo dell'animo per questo indimenticabile incontro, vi incoraggio ad avere sempre fiducia in Colui che ha detto: "Io sono la via, la verità e la vita"; Lui solo, il Signore Gesù, ha parole di vita eterna". Ed ha concluso con una invocazione alla Santa Vergine Addolorata, patrona speciale della Slovacchia, perché sostenga l'impegno di trasmettere il segreto luminoso della fede cristiana alle nuove generazioni. Prima della processione alla Cattedrale è intervenuto il Nunzio Apostolico con toni molto efficaci, salutati più volte dalle acclamazioni dei fedeli, per elogiare il nuovo Beato: "Il vescovo martire Vasil è un esempio di fede incrollabile e di eroico amore …non ha temuto il martirio perché era radicato in quell'amore che è più forte della morte …L'uomo può privare un altro uomo della libertà, deriderlo, umiliarlo e imprigionarlo, ma non potrà mai spegnere lo Spirito che è in lui; e mai potrà negargli quella dignità, quella fede, quella umanità che provengono direttamente da Dio, il quale è Signore della Vita, unico Creatore e Custode dell'uomo …". Il Nunzio ha poi elevato la preghiera perché l'insegnamento consegnato dal Papa nella visita pastorale trovi piena accoglienza nei cuori e nella vita. Dopo il saluto del Vescovo emerito Hirka, ha concluso Mons. Babiak, dando voce alla riconoscenza di tutti per la presenza del Cardinale Prefetto, venuto da Roma a condividere la lode al Signore per i nuovi Beati e per l'indimenticabile viaggio apostolico di Giovanni Paolo II. Le celebrazioni del Santo Padre i gesti di paterna amabilità che hanno caratterizzato i diversi momenti del passaggio in terra slovacca erano proprio nel cuore di tutti. Dopo la cerimonia le Autorità religiose e civili, gli ospiti e i rappresentanti di tutte le componenti ecclesiali si sono ritrovati nella storica Sala dell'Aquila Nera, presso l'antico teatro della città, dove nel 1950 venne celebrato lo pseudo-sinodo di Presov, che sanciva, estorcendo la volontà di alcuni sacerdoti e fedeli, il ritorno della comunità greco-cattolica all'Ortodossia. Vi campeggiava un ritratto del beato vescovo Vasil Hopko. Sono intervenuti brevemente il Vescovo di Presov e il sacerdote rappresentante dell'Arcivescovo Ortodosso locale, ambedue con parole di pace e di riconciliazione per un futuro di rispetto e collaborazione tra Chiese Sorelle.

     Kosice

      Domenica 21 settembre il Cardinale Daoud si è trasferito a Kosice, accolto con particolare entusiasmo dalla locale comunità greco-cattolica. In Cattedrale ha ricevuto il saluto dell'Esarca Mons. Chautur, CssR, e si è rivolto con molta cordialità ai sessanta sacerdoti concelebranti e ai numerosi fedeli incoraggiandoli nel cammino ecclesiale di fedeltà al Signore, di testimonianza e di solidarietà fraterna sull'esempio dei Martiri. Ha rinnovato la lode a Dio per la santità che suscita nei suoi figli, esortando ad amare la Chiesa e seguire il Papa e i Vescovi che la raccolgono attorno a Cristo Pastore. Prendendo spunto dalla festa della Esaltazione della Santa Croce celebrata dalla liturgia bizantina e alla quale è dedicata la cattedrale dell'Esarcato, ha esortato i fedeli a scorgere nel mistero del dolore salvifico di Cristo il segreto e la sorgente della autentica testimonianza cristiana. Ed ha concluso richiamando la scena evangelica della Madonna Addolorata ai piedi della Croce, invocando la sua intercessione perché si possa trasmettere con efficacia il tesoro prezioso della fede cristiana alle nuove generazioni. Il Cardinale ha, poi, incontrato il Proto-sincello, i Decani e il Personale Ecclesiastico e Laico della Curia dell'Esarcato.

      Uzhorod

     Nel pomeriggio di domenica 21 settembre, il Cardinale Prefetto ha potuto recarsi per alcune ore in Ucraina, nella città di Uzhorod, sede dell'Ordinario della antica Eparchia di Mukacheve. Accolto da Mons. Milan Sasik, CM, Amministratore Apostolico, e da Mons. Djura Duzdzar, ha sostato nella stupenda Cattedrale per una preghiera con i numerosi fedeli, ai quali ha espresso tutta la sua gioia per l'incontro. Con loro ha venerato le reliquie del Vescovo Martire Teodor Romza, ucciso a 37 anni di età nel 1947, condividendo la soddisfazione per il loro recente ritorno da Budapest, ed esortando alla stessa fedeltà. Ha invocato la riconciliazione e l'unità ecumenica; ha rivolto al Signore una speciale preghiera per il Papa e, com'era avvenuto nelle altre eparchie, ha impartito la Benedizione a nome del Santo Padre in siriaco, la lingua parlata dal Signore Gesù. L'assemblea ha ringraziato con molta commozione ed ha rinnovato nel canto tradizionale l'augurio di vita e di bene per il Sommo Pontefice e per il Cardinale. Questi si è, poi, recato al vicino Castello, dove sono le fondamenta della antica Chiesa nella quale nel 1646, a cinquant'anni dall'Unione di Brest , venne decisa l'Unione con Roma della comunità rutena. Ha fatto seguito un fraterno incontro con il Vescovo emerito Mons. Ivan Semedi, e una visita al Seminario eparchiale, che ospita centodieci alunni.

     Durante la permanenza in Slovacchia il Cardinale ha avuto modo di avvicinare una realtà ecclesiale molto vivace, ben orientata nel favorire lo sviluppo della pastorale, fortemente cosciente di dover testimoniare la propria identità "orientale" nell'attaccamento al Papa e all'intera Chiesa cattolica. Le comunità bizantine collaborano fraternamente con la Chiesa latina, e con essa vivono seriamente l'impegno ecumenico. Ha potuto visitare anche l'Istituto di Spiritualità Orientale "Padre M. Lazcko, SJ", di Kosice. E' retto dai gesuiti, i quali dirigono anche la Casa di Esercizi Spirituali "S. Ignazio di Loyola" di Presov. Una visita poi al Santuario-Basilica Minore della Madonna di L'utina, e ad alcune antiche Chiese in legno, dalle tipiche linee architettoniche e con le stupende iconostasi. Sono testimonianze insigni della fede cristiana, dichiarate monumenti nazionali e gelosamente custodite dalle comunità: a Dobroslava la Chiesa di Santa Paraskieva, risalente all'anno 1705; a Ladomirova quella dedicata a San Michele dell'anno 1742; quella di Krajné Cerno è dedicata a San Basilio Magno ed è sempre del XVIII secolo; a Bodruzal, forse la più bella, dedicata a san Nicola, edificata nel 1658; e, infine, a Semetkovce, ancora dedicata a San Michele, risalente al 1752, dove il Cardinale e il Vescovo Babiak si sono intrattenuti in preghiera con i fedeli giunti per la Divina Liturgia. Una fioritura di testimonianze molto originali di arte e di fede, che ci riporta in alcuni casi ai primi passi della ritrovata unione con Roma. Non poteva mancare, infine, l'incontro molto festoso con gli educatori e gli alunni del Seminario teologico, sempre a Presov, dove sono accolti anche i giovani appartenenti all'Esarcato di Kosice. E sulla via di ritorno dall'Ucraina la tappa a Michalovce, alla grandiosa Chiesa del Convento dei Redentoristi per venerare le reliquie di un altro martire della fede, il padre Metodio D. Trcka, CssR, beatificato con il Vescovo Gojdic a Roma.

 

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