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Il Cardinale IgnaceMoussa I Daoud alla festa di Santo Stefano, Patrono di Prato, nel giubileo per i 350 anni di istituzione della diocesi 26 dicembre 2003
La comunità ecclesiale di Prato sta ricordando con particolare gioia il giubileo per i 350 anni distituzione della diocesi, unita nel 1653 in persona Episcopi alla vicina Pistoia. Nella felice ricorrenza il Santo Padre ha inviato unaugusta Lettera al Vescovo Mons. Gastone Simoni, esprimendo auspici paterni e offrendo autorevoli orientamenti in vista del rinnovamento ecclesiale che la commemorazione deve produrre in tutti i fedeli. Particolari celebrazioni scandiscono il cammino dellanno pastorale e con speciale solennità vengono vissuti gli appuntamenti festosi più cari alla Città e alla diocesi. La tradizionale festa del Patrono, Santo Stefano, al quale è dedicata la bella e antica Chiesa Cattedrale, ha così richiamato una folla di fedeli ancora più numerosa sia alla Celebrazione Eucaristica del mattino sia ai Vesperi, presieduti questanno da Sua Beatitudine Em.ma il Card. Ignace Moussa I Daoud, Patriarca di Antiochia dei Siri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali. Accolto festosamente da Mons. Vescovo, dal Vicario Generale, Mons. Eligio Francioni, da Mons. Brunero Gherardini, Canonico Vaticano oriundo di Prato, dagli altri membri del Capitolo e da una significativa rappresentanza del clero diocesano e religioso, il Cardinale Prefetto, che era accompagnato da Mons. Maurizio Malvestiti, officiale della Congregazione per le Chiese Orientali, ha presieduto il solenne Pontificale ed ha tenuto lomelia. Allinizio del rito, Mons. Simoni gli aveva rivolto un cordiale indirizzo di saluto a nome dellintera diocesi e delle Autorità civili, sottolineando i legami di Prato con lOriente e la propensione spirituale sempre viva verso i Luoghi Santi. A Gerusalemme, del resto, conducono le più care memorie religiose pratesi: la devozione per il diacono protomartire Stefano e quella per il Sacro Cingolo della Beata Vergine Maria, custodito nella splendida cappella della Madonna allingresso del Duomo. Proprio come segno di omaggio allillustre Ospite, ha avuto luogo una ostensione straordinaria, secondo il suggestivo cerimoniale che prevede il coinvolgimento della Municipalità, custode con il Vescovo diocesano della tanto cara Reliquia mariana. Il Cardinale Daoud ha venerato il Sacro Cingolo e ha benedetto lassemblea. Hanno fatto seguito la preghiera conclusiva e lintervento di ringraziamento di Mons. Vescovo, con la Benedizione Apostolica impartita a nome del Santo Padre dal Porporato. Con delicato pensiero il Cardinale ha reso visita al venerato Monsignor Pietro Fiordelli, Vescovo emerito, e si è recato alla Villa di San Leonardo al Palco per ricevere il saluto del Capitolo, della Curia diocesana e di una nutrita delegazione dellOrdine del Santo Sepolcro. Durante la celebrazione dei Vesperi, il Cardinale Prefetto ha preso nuovamente la parola per ringraziare dellamore mostrato dalla Chiesa e dalla Città di Prato alle Chiese Orientali e al loro patrimonio spirituale, ed ha rinnovato linvocazione per un risveglio cristiano della comunità, che dia vigore alla tradizione cristiana tanto feconda e radicata nel cuore di tutti i pratesi. Al Magnificat i Presuli e il Clero hanno venerato la Reliquia di Santo Stefano, riposta poi nella Cappella della Madonna, e dopo il canto del Te Deum il Porporato ha impartito la solenne Benedizione. Mons. Vescovo ha rinnovato auspici di bene al Cardinale e alla comunità ecclesiale e civile, esortando tutti a non rassegnarsi al venire meno della pratica cristiana nella società occidentale e a dedicarsi invece ad una efficace testimonianza che coinvolga sempre di più i fedeli laici. Il Presule ha affidato Città e Diocesi alla protezione della Madonna e di Santo Stefano avvocato e difensore del popolo pratese, chiedendo il loro sostegno per edificare il bene comune con attenzione alla non facile congiuntura sociale ed economica del territorio, ma insieme con convinta apertura a tutta la comunità umana in spirito di solidarietà universale.
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