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Discorso di S.B. Em.ma Ignace Moussa I Card. Daoud
all'inaugurazione del Collegio Sant'Efrem
(Roma, 08.03.2003)

Eccellenze, Autorità, Superiori, Ospiti e Carissimi Sacerdoti Studenti e Alunni,
è con tanta gratitudine a Dio che viviamo questo momento importante: l'inaugurazione di questo Collegio destinato ad ospitare sacerdoti studenti di lingua araba provenienti da Chiese Orientali Cattoliche, senza collegio proprio, per specializzarsi nelle Discipline Ecclesiastiche in Roma. Questa cerimonia avviene nel giorno della memoria liturgica di Sant'Efrem, proprio perché Lui si è voluto invocare come Patrono dedicandoGli questa casa.

La Liturgia applica a S.Efrem le solenni parole che, come ci narra il Vangelo di Giovanni, Gesù proclama ad alta voce il giorno della festa delle Capanne:" Chi ha sete venga a me e beva chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno" (Gv 7, 37-38). Il commento migliore a questo momento di giubilo di Cristo è stata proprio la vita di S.Efrem. Egli ha placato la sua sete di conoscenza, di virtù e di amore verso Dio e il prossimo attingendo abbondantemente dalla sapienza del Vangelo e della Chiesa. Dopo che è stato rapito completamente dall'esperienza dell'amore di Cristo Signore, Egli pieno d'ispirazione poetica e teologica ha scritto midrashim, cantici, importanti commenti ed esegesi della Scrittura; numerose e famose sono le sue opere di poesie, tanto che è considerato il più grande poeta tra i Padri. Si dice, per esagerazione, che siano 3 milioni i suoi versi, ad indicare l'abbondanza della sua produzione poetica. E accanto a questa attività ha diretto anche due scuole: una, con l'aiuto del vescovo a Nisibi e, l'altra, poi, ad Edessa. S.Efrem è stato davvero, secondo il significato del suo nome in siriaco: fruttuoso, un uomo cioè che ha portato grandissimi frutti. Così S.Efrem ha fatto scendere sulla sua Chiesa, sul popolo, sul mondo un fiume di verità sapiente, di scienza luminosa, il senso di bellezza e di poesia ispirate dall'amore cristiano, e tutto questo è stato consegnato alla storia dei grandi Padri ed è patrimonio universale per noi tutti.

Patrono più appropriato non si poteva dare a questa casa destinata ad accogliere sacerdoti studenti di riti diversi; S.Efrem è punto di riferimento non solo per tutte le Chiese d'Oriente, ma vi è proposto anche come modello durante i preziosi anni dei vostri studi romani. Durante questa vostra permanenza voi sperimentate non solamente l'incontro con la scienza e la cultura cristiana, ma questo vostro Patrono vi sollecita a coltivare la santità di vita e la fedeltà alle vostre Chiese d'appartenenza. Per questo, vi invito a creare una Comunità sacerdotale che apprezza lo studio, che vi si dedica non solo per fare il proprio dovere, ma anche con gioia e passione sapendo di essere stati scelti, e quindi privilegiati. Lo spirito di preghiera, la puntualità, il rispetto reciproco, la sobrietà, un corretto uso delle cose a vostra disposizione, un sereno ascolto l'uno dell'altro, abbiano a creare tra Voi un'atmosfera di autentica fraternità, che determinerà lo stile futuro del collegio S.Efrem.

Oggi, con questo gesto, dobbiamo dire che tocchiamo con mano, ancora una volta, la continua cura che la Chiesa universale nutre per le Chiese Orientali Cattoliche. Ho la gioia di avviare un altro Collegio per orientali, dopo il Maronita nel 2001. La più viva gratitudine va quindi al Santo Padre che sintetizza in Sé la carità universale, i cui benefici ricadono anche su di voi, e dei quali, al vostro rientro, dovrete essere buoni testimoni con un generoso e competente servizio alle vostre Chiese.
Desidero, infine, salutare il Rettore P. Jahd Battah e augurarGli che, dopo la sua esperienza di studio in Roma e di rettore a Charfé, possa creare in questo piccolo Collegio un eccellente stile di vita, adatto a sacerdoti studenti di lingua araba. Un ringraziamento, infine, a tutti coloro che hanno lavorato per la buona riuscita di quest'impresa: gli addetti della Congregazione, i Superiori e la Comunità del vicino Patrocinio, l'arch. Giancarlo Melchiorri, l'ing. Giovanni Picaro, le Maestranze e le Signore Collaboratrici che si occupano dei vari settori della casa.
Il mio grazie personale e dei Superiori del Dicastero a tutti, anche agli Ospiti che condividono questa nostra gioia.
 

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