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CONGREGAZIONE PER LE CHIESE ORIENTALI

OMELIA DELL’EM.MO CARD. LEONARDO SANDRI
IN OCCASIONE DELLA SANTA MESSA
IN ONORE DI S. MARIA AUSILIATRICE
PER LA TIPOGRAFIA VATICANA
E L’OSSERVATORE ROMANO

Basilica Vaticana
Lunedì, 25 maggio 2009

 

Cari fratelli e sorelle,

Dall’Altare della Cattedra della Basilica di San Pietro, ringrazio il Direttore della Tipografica Vaticana per le cordiali parole che mi ha rivolto. Saluto nella sua persona tutti i componenti della Tipografia, de L’Osservatore Romano e della Libreria Editrice, i quali, ciascuno nel proprio ambito, collaborano ad illustrare e diffondere il Magistero del Vescovo di Roma in un servizio che li rende “ministri della Cattedra di Pietro”.

Stiamo celebrando la “liturgia propria” della Beata Vergine Maria, Aiuto dei Cristiani, ad un giorno dalla sua ricorrenza. E’ la Patrona principale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice e della Famiglia Salesiana. Non potevano mancare di celebrare questa memoria mariana i Salesiani operanti nella Santa Sede. E’ la Madonna di San Giovanni Bosco, molto familiare a tutta la Chiesa. Il pensiero corre al Santuario grandioso di Torino: una epopea della provvidente presenza di Maria accanto a don Bosco a sostegno delle sue intuizioni e fondazioni. Quel Santuario è diventato l’emblema della santità di quel sacerdote e padre dei giovani: una santità che Maria ha coltivato e portato a vette riconosciute e indicate dalla Chiesa a tutti i cristiani per la loro esemplarità.

Saluto tutti nel Signore Gesù: i Direttori, con i dirigenti e i collaboratori, ecclesiastici, religiosi e laici. Sono lieto dell’invito a condividere la festa di Maria Ausiliatrice, che mi dà l’opportunità di ringraziarvi per il servizio insostituibile che offrite al Santo Padre e alla Curia Romana. Un servizio che va a beneficio della Chiesa universale, posti come siete in un settore di primaria importanza nel nostro tempo: tempo di comunicazione e, purtroppo non infrequentemente, di manipolazione di quella verità che i mezzi di informazione dovrebbero con rispetto e rigore partecipare a tutti. Ho diretta esperienza della vostra qualificata collaborazione al Magistero del Papa e della Chiesa. Di quanto analfabetismo religioso, biblico, ecclesiale dia prova il nostro tempo siete voi al corrente molto più di me. E di quanto sia urgente che la Parola di Cristo, quella del Suo Vicario in Terra e della Chiesa siano correttamente conosciute, siamo tutti convinti! E’ una urgenza per il Popolo di Dio, come ha affermato chiaramente il Sinodo dei Vescovi dedicato a: La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa. Ancora più urgente è tale servizio di verità a motivo del contesto culturale in cui vive la Chiesa, il quale appare sempre più avulso dalla visione cristiana dell’uomo e della storia.

E’ questa la prima finalità del vostro quotidiano lavoro. Ad essa si aggiunge la disponibilità verso i dicasteri romani. In questa circostanza posso perciò esprimere la mia gratitudine per l’attenzione che riservate alle Chiese Orientali Cattoliche. La loro missione è spesso sofferta, ma non possono esimersi da essa perché le tradizioni spirituali dell’oriente cristiano costituiscono una ricchezza per tutta la Chiesa. Sono tradizioni che risalgono agli Apostoli e ai Padri: sono il riferimento indispensabile alle nostre più vere origini e garantiscono il futuro dell’intera comunità ecclesiale.

Il mio grazie si fa preghiera per ciascuno di voi. Davanti a Maria Ausiliatrice mi faccio interprete delle intenzioni che portate nel cuore; presento a Lei le vostre famiglie e coloro che soffrono, con un ricordo di gratitudine e di suffragio per le persone care che ci hanno lasciato.

La solennità dell’Ascensione del Signore da poco celebrata, ci porta col pensiero alla Chiesa celeste, dove Maria regna col Figlio Gesù. La Chiesa scorge Maria stessa nella Donna misteriosa dell’Apocalisse. E’ Lei! E’ rivestita della gloria del Risorto. E’ potente in Cristo, vincitore del peccato e della morte, asceso al Padre con la nostra umanità per essere nostro Avvocato e Mediatore. Presso il Signore, Maria è il nostro aiuto: è l’Ausiliatrice. Sempre vicina al cuore del Figlio, ora dispone maternamente a nostro favore della potenza di Cristo Gesù. Egli ha compiuto la salvezza del nostro Dio. Il segno del compimento è Maria, che non si stanca di perorare presso l’Agnello la causa del nostro perdono.

Se hanno motivo di esultare coloro che abitano i cieli, quanto più noi, destinatari della misericordia dell’Agnello Immolato e Glorificato, siamo chiamati a lodare il Signore con canti di gioia? Salga la nostra lode a Dio dal cuore e trovi conferma nella vita. Sia motivo di lode a Dio la nostra ordinaria testimonianza cristiana. E la fedeltà alla personale vocazione. Lodiamo il Signore nella nostra professione, mai rassegnandoci a lasciare senz’anima il lavoro, che è parte tanto consistente della nostra esperienza di vita.

E’ Maria che ci insegna a lodare Dio. Presentandosi come nostra Madre – così l’ha voluta il Figlio dalla Croce – ci ricorda che siamo diventati figli nella Pasqua di Gesù. Ci esorta maternamente a rimanere figli e perciò a non rattristare lo Spirito del Suo Figlio, che grida dentro di noi: Abbà, Padre. La lode che glorifica Dio e cambia la vita può solo sgorgare dallo Spirito. Con Maria Ausiliatrice entriamo nel Cenacolo della nuova Gerusalemme, che è la Chiesa. Con Lei ripetiamo l’invocazione che conclude l’Apocalisse, a sigillo di tutta la Divina Rivelazione: Veni Domine Jesu! Sì, vieni Signore e donaci il tuo Santo Spirito.

Il vino nuovo del vangelo odierno è proprio lo Spirito del Crocifisso Risorto: in lui troviamo la fonte della definitiva gioia. La festa delle nozze eterne si affaccia nel tempo e lo santifica grazie al Pane e al Vino Eucaristici. Maria è il nostro aiuto nell’ora in cui senza lo Spirito di Cristo la vita rischia di perdere il suo senso nuziale. Quando le contrarietà tentano di soffocarci e le notti interiori ed esteriori offuscano la luce del Risorto, seminando nella mente e nei cuori il dubbio circa Cristo e la fede, Maria ci ripete: “Fate quello che vi dirà”.

La parola di Cristo, con certezza, sarà “luce ai nostri passi”. La lampada che illumina l’eterna Gerusalemme è l’Agnello: non vi è più notte per noi cristiani. Anzi, per chi crede, è più chiara del giorno la notte da quando è spuntato il giorno fatto dal Signore.

Ascoltiamo Maria, aiuto dei cristiani, imitiamo Lei, perché anche in noi il Signore possa dare sempre nuovo inizio ai segni della sua gloria.

Da questa Cattedra del Beato Apostolo la nostra preghiera per papa Benedetto XVI si fa più filiale. La affidiamo a Maria Ausiliatrice, chiedendole di intercedere presso il Pastore Buono ed Eterno perché il pellegrinaggio appena compiuto in Terra Santa dal Successore di Pietro porti frutti abbondanti. Rechi alla comunità cattolica un forte incoraggiamento a perseverare nella testimonianza là dove la Pasqua e la Pentecoste incominciarono ad illuminare il mondo. E favorisca per tutti gli abitanti di quella Terra Benedetta la pace, che porta il nome di Cristo.

Cari amici, la devozione mariana suscita ricordi di materna tenerezza. Come San Giovanni Bosco da Mamma Margherita, anche noi dalla mamma terrena abbiamo imparato ad amare intensamente la Mamma del Cielo e ad invocarla con immensa fiducia nelle prove più cupe dell’esistenza. La Madre Santa ci aiuta a volgere sempre il cuore e gli occhi verso l’Alto. Vedremo la stella della nostra certa speranza! Così ci esorta il grande dottore mariano, San Bernardo: “guarda la stella e invoca Maria”. Sancta Maria, Auxilium christianorum: ora pro nobis. Amen.

 

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