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IN MEMORIA DEL PROF. AVV. COMM.
MATTEO DELL’OLIO
ASSESSORE ALLA PRESIDENZA ULSA
DAL 14 APRILE 1989 AL 25 GENNAIO 2006

 

Le qualità di studioso di Matteo Dell’Olio erano state, da tempo, apprez-zate dall’intera comunità scientifica dei giuslavoristi.

Qualità dimostrate dagli importanti contributi che hanno spesso aperto prospettive originali agli studi di diritto del lavoro e hanno segnato i momenti più significativi dell'evoluzione di quel diritto degli ultimi quaranta anni.

Matteo Dell’Olio ha messo a frutto la sua profonda competenza scientifica e professionale per dare un generoso e costante contributo prima all’istituzione e, poi, al funzionamento dell’Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica. Ed infatti di questo Ufficio ha svolto, con esemplare assiduità e fino alla morte, le importanti funzioni di Assessore alla Presidenza.

Anche in questa sede, quanti hanno avuto modo di conoscerlo ancora lo ricordano per l’equilibrio dei suoi consigli, il rigore del suo comportamento, l’ampiezza della sua cultura e, soprattutto, la manifestata fedeltà ai principi cristiani.

Le stesse qualità hanno anche consentito a Matteo Dell’Olio di attirare intorno a sé un folto gruppo di giovani che devono la loro crescita culturale al suo insegnamento e alla sua costante dedizione.

Ma queste considerazioni, pur vere e importanti, non sono sufficienti a render conto per intero delle ragioni della commozione suscitata dalla scomparsa di Matteo Dell’Olio.

Ed infatti, la sua scomparsa non soltanto ha lasciato un vuoto nell’ambito scientifico e professionale, ma ci anche privati del conforto delle sue qualità umane: generosità e bontà.

Generosità e bontà che, sebbene in parte nascoste da un temperamento naturalmente austero e composto, trasparivano tutte, e subito, dal suo raro, ma sempre coinvolgente e rasserenante sorriso.

All’austerità del suo temperamento faceva anche riscontro un rigore costante rivolto, però, soprattutto verso se stesso. Rigore che, per gli altri, e soprattutto per i suoi studenti e i suoi allievi, che per questo lo amavano, si trasformava in una instancabile dedizione.

Ed è così che si spiega la straordinaria, e forse irripetibile, partecipazione dei suoi studenti al dolore della sua scomparsa, espressa nel blog universitario, spontaneamente e con affetto. Partecipazione che segna il più ambito riconoscimento e il massimo onore ai quali può aspirare chi insegna; riconoscimento ed onore che è assai raro un docente riceva.

Prof. Avv. Comm. MATTIA PERSIANI
Presidente del Collegio di conciliazione e arbitrato ULSA

 
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