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INDIRIZZO DI OMAGGIO DI SUA EMINENZA REVERENDISSIMA
IL SIGNOR CARDINALE FRANCESCO MARCHISANO,
PRESIDENTE DELL'UFFICIO DEL LAVORO DELLA SEDE APOSTOLICA

Ringrazio di cuore Vostra Santità, anche a nome di tutti i presenti, per averci ricevuto in questa occasione in cui ricordiamo i 20 anni dell'istituzione dell'Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica, avvenuta il 1° gennaio  1989 da parte del Servo di Dio Giovanni Paolo II con il Motu Proprio, Nel primo anniversario, ed esprimo la nostra profonda gratitudine al Signore ed a Maria Madre di Dio.

Presento a Vostra Santità l'ULSA, Ufficio che nel suo passato, presente e futuro, opera al servizio della comunità di lavoro della Sede Apostolica. Pongo, altresì, nelle Vostre mani, Santità, le nostre persone chiamate a servire Cristo nel cuore della Chiesa e le nostre famiglie nonché tutti i dipendenti, gli ex dipendenti, i pensionati, i collaboratori a qualsiasi titolo della Sede Apostolica e tutti coloro che in qualche modo si sono rivolti al nostro Ufficio. Colgo l'occasione per ricordare coloro i quali hanno contribuito sostanzialmente alla nascita dell'ULSA e che tanto si sono prodigati per questo Ufficio: il mio predecessore il Cardinale Jan P. Schotte, il Dott. Ing. Giò Maria Poles, DIrettore Generale ed il Prof. Matteo Dell'Olio, Assessore alla Presidenza; ricordo volentieri al Signore anche tutti gli altri defunti intimamente legati alla storia del nostro Ufficio.

La lungimiranza del Servo di Dio Giovanni Paolo II, che 20 anni or sono istituiva l'ULSA, ha posto una nuova considerazione ed uno sguardo particolare ai collaboratori del Ministero Petrino.

L'Ufficio, in questi 20 anni della sua istituzione si è impegnato a promuovere una particolare e singolare comunità di lavoro, ispirandosi a quanto il Venerato Giovanni Paolo II auspicava nel Motu Proprio istitutivo dell'ULSA che recitava, tra l'altro: "Attendendo alle funzioni ad esso affidate, l’ULSA contribuirà a far sì che nella particolare comunità di lavoro, operante alle dipendenze del Papa, sia fattivamente onorata la dignità di ciascun collaboratore; siano riconosciuti, tutelati, armonizzati e promossi i diritti economici e sociali di ogni membro; siano sempre più fedelmente adempiuti i rispettivi doveri; sia stimolato un vivo senso di responsabilità; sia reso sempre migliore il servizio".

Sono trascorsi 20 anni densi di rapporti personali con la comunità di lavoro della Sede Apostolica. Il dialogo conciliativo è stato sempre indirizzato alla ricerca della verità. Quello che si è potuto constatare, Santità, in tutti questi anni, è che dentro tutto ed in tutti, non è mai venuta meno la consapevolezza che il lavoro prestato alla Sede Apostolica comporta una responsabilità ecclesiale da vivere in autentica fede e che tale lavoro, per essere proficuo e sereno, richiede un reciproco rispetto basato sulla fratellanza umana e cristiana da parte di tutti e per tutti coloro che vi attendono e ricorrono al nostro Ufficio, promotore e spettatore di diverse situazioni lavorative, che vengono trattate sempre per la loro felice soluzione.

Le Vostre parole, Santità, ci edificano quotidianamente nella costante esortazione ad amare Cristo, origine della comunità di lavoro. Ci rimettiamo ora nelle Vostre mani per il prosieguo dell'attività dell'Ufficio nel procedere verso una comunità di persone sempre più vitale ed irradiatrice di speranza e di pace, perché la Santa Sede sia fonte di irradiazione per tutta la Chiesa.

Mi auguro che le pareti dei nostri Uffici siano, dunque, testimoni della carità ed humus per il cammino verso la santità come l'Eminentissimo Cardinale Segretario di Stato il 19 novembre 2007, in occasione dei 25 anni della Lettera sul significato del lavoro nella Sede Apostolica ci sollecitava nel vivere la "tensione personale e comunitaria alla santità".

Affidiamo a Maria Madre di Dio e Madre nostra, ed al suo Sposo San Giuseppe, i frutti del lavoro svolto e da svolgere, secondo quanto Vostra Santità vorrà paternamente indicarci nel tempo presente e auguriamo ogni bene dal Signore a Vostra Santità per il Santo Natale e per il nuovo anno.

19 dicembre 2008

 

 

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