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PONTIFICIA ACCADEMIA ECCLESIASTICA   

 

SUA SANTITA' PIO XII

AL DILETTO FIGLIO
PAOLO SAVINO
NOSTRO PRELATO DOMESTICO
PRESIDENTE DELLA PONTIFICIA ACCADEMIA ECCLESIASTICA

 

Le memorie che la Pontificia Accademia Ecclesiastica vuol celebrare nel suo quinto cinquantenario di vita sono così inserite negli annuali pontifici di questo periodo, che dalla lieta commemorazione non può essere assente l'animo Nostro e la Nostra parola.

Non possiamo infatti non rilevare, in questa circostanza, come agli alti fini per cui l'Istituto fu creato, e alle cure dei Pontefici che ne promossero l'incremento, non meno che alle Nostre, esso rispose egregiamente, dando frutti dei quali è lecito rallegrarsi.

Così che siamo lieti di rendere la Nostra buona testimonianza a un Istituto che la sapienza del Nostro Predecessore Clemente XI diede alla Sede Apostolica con opportuno senso della convenienza di rivolgere a Sacerdoti favoriti di particolare educazione sociale e intellettuale, una cura speciale per adeguare ad essa la loro formazione ecclesiastica e per prepararli ad uffici di maggiore responsabilità nel servizio della Chiesa; e possiamo con legittima soddisfazione osservare come l'Accademia corrispose nel corso non breve della sua vita a tale idea, per lungo tempo accogliendo e istruendo Nobili Ecclesiastici, adattando poi aspetti, consuetudini, studi ai successivi bisogni dei tempi, e sempre tenendo fede, con coerente aderenza, al suo tradizionale programma.

Appare così in questa visione di scorcio della storia dell'illustre istituzione l'armonia con cui alla coltura intellettuale dei suoi Alunni, nutrita di discipline ecclesiastiche e diplomatiche, di sociologia e di diritto, di conoscenze dello stile curiale e dei vari idiomi più diffusi fra i popoli, come d'ogni altro utile e interessante sapere, è stata intrecciata ed anteposta, con profonda comprensione della vera missione della Chiesa, la sollecitudine di educare in ciascuno di essi una ferma e sensibile coscienza sacerdotale, affinché nel candidato agli uffici rappresentativi della Santa Sede si venga preparando l'apostolo del Vangelo, pronto a fare della sua opera un sublime, religioso ministero. La Pontificia Accademia ha in ciò il suo primo e più nobile titolo di esistenza e di soddisfazione, e i suoi Alunni il segreto per il felice successo della loro futura operosità.

Consapevoli dei grandi bisogni morali, onde è travagliata la nostra età, ed esperti e quasi già partecipi delle molteplici prove con cui la Chiesa Romana deve provvidenzialmente cimentarsi, i giovani ecclesiastici prescelti per questa alta scuola di scienza e di coraggio sapranno oggi, non meno dei loro predecessori, formare un degno corpo, sostenuto da un vigile senso di grandi doveri ed animato da pronto desiderio di dedicare i talenti e la vita al servizio loro commesso, nella ferma convinzione non essere migliore, né più autorevole rappresentanza della Sede Apostolica, ora più che mai, anche nel mondo diplomatico, se non là dove la figura del divino Maestro più sinceramente risplende nella verità professata, nella giustizia vissuta, e nella carità prodigata.

E Noi non possiamo esprimere più ardente voto per la feconda vitalità e per la migliore fortuna dell'Accademia Ecclesiastica, quanto quello che essa si mantenga atta per nuovo e lungo avvenire a così provvida funzione educatrice.

Con questi sensi auguriamo ricca di ogni frutto spirituale la celebrazione di tale fausto anniversario, e impartiamo di cuore a te, diletto Figlio, ai tuoi collaboratori e agli Alunni di ieri e di oggi la Nostra Apostolica Benedizione.

 

Dal Vaticano, 14 aprile 1951

  

PIUS p.p. XII

 

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