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PONTIFICIA COMMISSIONE PER I BENI CULTURALI DELLA CHIESA

OMELIA DI S.E. MONS. MAURO PIACENZA

Cattedrale di Orvieto
13 novembre 2005

 

 

L’Europa è il continente più piccolo, eppure è quello che ha avuto il maggiore sviluppo e successo, in tutti i campi: cultura e arte, scienza e tecnica.

Il fattore determinante di questa vitalità e di questo progresso sono state e continuano ad esserlo le sue radici cristiane.

Nel quinto secolo, quando l’onda delle invasioni barbariche travolge l’impero romano, la gerarchia della chiesa, fu il vincolo che tenne unita la società e la salvò dal caos.

La prima grande istituzione europea che sorge tra le rovine della romanità, raccogliendone l’eredità è il papato.

La Chiesa si afferma come una società. Al tempo stesso, visibile ed invisibile, umana e soprannaturale giuridica, perché incarnata in concrete istituzioni, e carismatica perché animata dallo Spirito Santo e dal flusso inesorabile della grazia.

La struttura istituzionale e sociale dell’Europa che nasce alla fine del 1° millennio reca l’impronta cristiana e ha il suo simbolo nelle sagome delle cattedrali, delle Abbazie e dei castelli che connotano il paesaggio europeo.

Le istituzioni monastiche e le Cattedrali, costituiscono un nuovo modello di vita e di organizzazione sociale basato sull’equilibrio della preghiera, dello studio e del lavoro nei campi.

Si sviluppò la liturgia, si conservarono le lettere e le arti antiche e si fondò la nuova società agricola.

Accanto alla Diocesi, alla Cattedrale, la famiglia cristiana è l’istituzione attorno a cui si forma la nuova società.

L’unità dell’Europa cristiana fu però soprattutto un’unità di coscienza, dello spirito, della cultura, derivante da forti radici: l’eredità giuridica e politica della civitas romana e la fede cristiana, che ingloba la tradizione spirituale ebraica e la cultura greca ed ellenistica.

Papato ed impero sono le due supreme istituzioni di una Europa unificata nel cristianesimo all’alba dell’anno 1000 sotto l’aspetto della religione, del diritto, della cultura.

Una delle principali caratteristiche dell’Europa, fin dal suo nascere, è quella dell’unità della sua fede e della sua visione del mondo (e, allo stesso tempo, della diversità di nazioni, lingue, tradizioni).

Le Nazioni europee nascono grazie alla linfa vivificatrice della fede cristiana, che si irradia via via fino a permearne progressivamente e profondamente l’intero terreno.

“L’Europa è stata battezzata dal cristianesimo e le nazioni europee, nella loro diversità, hanno dato corpo all’esistenza cristiana.” (Giovanni Paolo II, Lettera Apostolica Euntes in Mundum, 22 ottobre 1988).

In tale orizzonte si può dire che la chiesa cattedrale compartecipa di tutte le caratteristiche simboliche in grado di fare di una chiesa costruita fra il V e il XV secolo una sorta di “speculum mundi”.

La Cattedrale è, nello stesso tempo, figura della Gerusalemme terrena, dove sono la mater ecclesiarum e figura della Gerusalemme celeste, secondo le indicazioni fornite dall’Angelo che, nell’Apocalisse, invita Giovanni a prendere le misure della città discesa dal cielo; del cosmo stesso.

Una volta entrato nell’edificio, il fedele vi percorre il cammino dall’Occidente del peccato – del “saeculum” – proprio del mondo che si lascia alle spalle, all’oriente dell’altare che è il monte del Calvario e la pietra del Sepolcro, oltre che la tavola della Cena.

L’Europa è percorsa dal brulichio dei pellegrini. Da tale fervore, tra le tumultuose “crociate popolari” uscirà quella crociata di pietra, che riempirà l’Europa di un candido manto di chiese. È la crociata delle cattedrali!

Essa ha un aspetto collettivo, tumultuosamente popolare (il trasporto delle pietre come opera penitenziale) e un aspetto professionale, tecnico, simbolico (l’organizzazione dei cantieri e il lavoro dei tecnici specializzati).

Con la Cattedrale si sviluppa la cultura. Le Cattedrali hanno le loro scuole e i loro scriptoria e in esse il sapere si apre anche ai laici.

La cattedrale è chiesa peculiare; quella nella quale il Vescovo ha la cattedra. Quella della cattedrale è una funzione specifica.

Essendo essa la chiesa cittadina per antonomasia, non ospita soltanto la cattedra episcopale; nel suo complesso, o accanto, sorge anche il battistero; e ssa è servita da un collegio di Canonici.

Ma, soprattutto, la cattedrale ospita, nella cripta – quando c’è – le reliquie dei Santi martiri o, comunque, dei Santi Patroni della città.

La dedicazione della cattedrale ne determina la vita liturgica, i programmi iconografici che vi vengono dipinti o scolpiti e l’ubicazione.

Nelle Cattedrali si insegna anche agli illetterati: il ricco apparato di sculture e di affreschi, di vetrate istoriate assume la funzione di biblia pauperum. E il canto gregoriano inebria gli animi, eleva i pensieri, nobilita i cuori.

Le solenni celebrazioni liturgiche coinvolgono nei santi misteri; le sacre rappresentazioni nelle piazze delle Cattedrali danno costruttivo sfogo alla pietas popolare incendiata dall’incontro con Cristo durante le celebrazioni! Dalle mura della Cattedrale deborda la ricchezza dell’esperienza di Dio e si costruisce civiltà cristiana, ovvero civiltà a tutto tondo.

Basti pensare alla funzione del bello e dell’armonico nella civiltà europea e alle radici di tanta bellezza ed armonicità.

Se la civiltà europea ha raggiunto vette ineguagliate nel campo delle arti plastiche e della musica, ciò si deve proprio al cristianesimo.

L’arte pre-cristiana, nelle sue espressioni più alte, come la scultura greco-romana, è statica e tende ad una fredda ripetitività di canoni estetici.

Il cristianesimo infonde un’anima alla nuova arte europea, cogliendo la realtà nel suo dinamismo, per cui - come dice Paul Claudel - è “il movimento che crea il corpo”.

La nostra fede, la fede che è cantata dalle nostre Cattedrali, definisce il Bello come un attributo trascendente dell’Essere, accanto al Buono e al Vero, considerando il pulchrum, la bellezza, come una scala per ascendere a Dio.

Inoltre l’Incarnazione del Verbo rende possibile la rappresentazione umana di Dio e la Chiesa difende il ruolo santificatore dell’arte dalle persecuzioni e dalle distruzioni degli iconoclasti.

Il cristianesimo è l’unica religione che può annoverare martiri per la difesa delle immagini.

Nessuno ha promosso e sviluppato l’arte più della Chiesa. Ben lo testimoniano Cattedrali come questa!

Scrigni ed ostensori di quella cultura che è radice cristiana della terra d’Europa.

Basti pensare che le moderne tecniche di pittura, scultura, architettura e musica sono nate da chi, nutrito della Verità rivelata, cercava modalità di espressione di essa, come divina Bellezza da far partecipare al popolo tutto mediante la Cattedrale, la Chiesa madre!

La liturgia ha creato le forme, gli stili e gli strumenti musicali che poi hanno preso sviluppo autonomo.

Dal Beato Guido d’Arezzo, che ha fissato le note del pentagramma, fino a Pierluigi da Palestrina e a Claudio Monteverdi e poi da Bach a Mozart fino a Brucker e oltre, i grandi musicisti hanno appreso l’arte delle scholae cantorum, dai trattati e dai maestri nati dal cristianesimo, che ha insegnato a lodare Dio con le voci e con i suoni.

La maggior parte dei capolavori dell’arte medioevale, rinascimentale ed in parte moderna, nascono per ispirazione religiosa - basti pensare al Beato Angelico - o vengono commissionati da Papi o da Vescovi per le loro Cattedrali.

Il cristianesimo ha concepito le arti come strumento per l’educazione dell’animo del popolo, concependo gli affreschi, le sculture. Le vetrate delle chiese come libro degli analfabeti.

L’espressione più completa dell’arte cristiana si trova nella sua architettura e nella sua musica.

La Cattedrale non è un museo ma un luogo vivo, fremente di vitalità, un luogo dove convengono tutte le arti, l’architettura, la scultura, la pittura e la musica, attraverso le note del gregoriano, della polifonia, della grande musica e del canto popolare veramente pio.

La luminosità delle cattedrali d’Europa corrisponde alla trasparenza di pensiero di opere come la summa teologica di San Tommaso d’Aquino. La stessa architettura teologica ha ispirato opere come la divina commedia di Dante che potremmo definire il solo poema universale della letteratura europea.

Ecco le robuste radici cristiane dell’Europa che si diramano dalle nostre Cattedrali!

Ho accennato ad una sorta di “crociata delle cattedrali”, intendendo la fase iniziale collettiva della corsa all’edilizia sacra nelle città europee.

È una sorta di santa febbre di penitenza in forza della quale frotte di pellegrini percorsero, ciascuno con la sua pietra sulle spalle, miglia su miglia, fino al cantiere della Cattedrale.

Il portare la propria pietra al cantiere è un gesto profondamente simbolico che rimanda al fedele come parte del Corpo Mistico della fede e a quella di Gesù Cristo, come Pietra Angolare!

Come singoli e come popolo, inseriamoci in questa tradizione vivente, nella processione dei secoli portiamo la nostra pietra, portiamo noi stessi per la costruzione dell’edificio vivo fatto dai battezzati, dalla loro fede e dalla grazia che inabita in essi. È la Chiesa così concepita e formata che rappresenta la “santa dimora”, che è nel mondo il segno vivente della presenza di Cristo e del suo Spirito.

Mauro Piacenza
Presidente
delle Pontificie Commissioni per i Beni Culturali della Chiesa
e di Archeologia Sacra

 
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