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La Curia Romana  
 

 

 
 
 
 

23ª sessione del Consiglio d’Amministrazione

della Fondazione papale

Giovanni Paolo II per il Sahel

Niamey (Niger), 14-19 febbraio 2005

 

Durante la Visita pastorale del Santo Padre al Burkina Faso, nel 1980, Sua Santità fece “l’Appello di Ouagadougou” al mondo, per ottenere consistenti aiuti in favore delle popolazioni dei novi paesi del Sahel, sempre duramente provati dalla povertà e dalla persistente siccità. Il 25° anniversario di tale “Appello” è stato ricordato con un Messaggio del Santo Padre, a firma dell’Em.mo Cardinale Segretario di Stato, letto durante la solenne inaugurazione della 23ª sessione del Consiglio di Amministrazione della Fondazione papale Giovanni Paolo II per il Sahel*, convocato quest’anno a Niamey (Niger) dal 14 al 19 febbraio.

Attualmente il Consiglio d’Amministrazione è composto dai seguenti Ecc.mi Presuli:

1. Mons. Séraphin Rouamba, Arcivescovo di Koupéla (Burkina Faso), fino a quest’anno Presidente del Consiglio

2. Mons. Jean-Baptiste Tiama, Vescovo di Sikasso (Mali), fino a quest’anno Vice-Presidente del Consiglio

3. Mons. Martin Albert Happe, Vescovo di Nouakchott (Mauritania)

4. Mons. Michael J. Cleary, Vescovo di Banjul (Gambia)**

5. Mons. Jean-Pierre Bassène, Vescovo di Kolda (Senegal), eletto nuovo Presidente del Consiglio sabato 19 febbraio 2005

6. Mons. Michel Cartéguy, Vescovo di Niamey (Niger), eletto nuovo Vice-Presidente del Consiglio sabato 19 febbraio 2005

7. Mons. Paulino do Livramento Évora, Vescovo di Santiago de Cabo Verde (Capo Verde)

8. Mons. Carlos Pedro Zilli, Vescovo di Bafatá (Guinea Bissau)

9. Mons. Henry Coudray, Prefetto Apostolico di Mongo (Ciad)

 

Alle riunioni hanno preso parte, quale l’Osservatore della Santa Sede, Mons. Karel Kasteel, Segretario del Pontificio Consiglio "Cor Unum", il Rev. Fulgence Coly, Segretario Generale della Fondazione, alcuni membri del Segretariato, due rappresentanti del Comitato Interventi Terzo Mondo della Conferenza Episcopale Italiana ed un rappresentante della Conferenza Episcopale Tedesca. Il Nunzio Apostolico nel Niger, SER Mons. Mario Roberto Cassari, ha partecipato alle prime giornate dei lavori.

L’importanza della Fondazione papale per il Sahel è evidente. Dimostra la paterna sollecitudine del Papa e della Chiesa verso una delle regioni più vaste e povere del mondo. Ha dato ai Vescovi nel Sahel, dove le Chiese particolari sono state fondate con enormi fatiche missionarie, uno strumento proprio, provvido per l’Evangelizzazione, per la promozione umana e per un fecondo costante dialogo inter-religioso con l’Islam e con le religioni tradizionali. La Fondazione ha dimostrato di essere l’unico metodo pastorale efficiente per affrontare in qualche modo l’estrema povertà degli abitanti del Sahel.

I progetti sottoposti alla Fondazione che meritano sono in continuo aumento. L’aumento è dovuto alla felice crescita della Chiesa e alla necessità di incrementare la lotta contro la desertificazione della zona. I fondi disponibili quest’anno ammontavano attorno ai due milioni di Euro, con un contributo notevole da parte del Comitato Interventi Terzo Mondo della Conferenza Episcopale Italiana.

 Le sovvenzioni della Fondazione sono destinate, per volontà del Sommo Pontefice Fondatore, sia ai cristiani, a musulmani e ad appartenenti delle religioni tradizionali. Ciò ha creato un clima di grande fiducia nei confronti della Chiesa cattolica nei paesi del Sahel dove gli aderenti alle diverse religioni convivono finora in notevole armonia.

 

Marzo 2005

 

* Si riunisce una volta all’anno a turno in una delle capitali degli Stati saheliani (Burkina Faso, Capo Verde, Ciad, Gambia, Guinea-Bissau, Mali, Mauritania, Niger, Senegal).

** Il Presule, quasi 80enne, è stato rappresentato quest’anno dal Sac. Emile Sambou.

 

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