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LA FONDAZIONE PAPALE GIOVANNI PAOLO II PER IL SAHEL

CONCLUDE SOLENNEMENTE LE CELEBRAZIONI PER IL XXV ANNIVERSARIO


Per venire incontro ai grandi problemi dell’alimentazione e dello sviluppo delle popolazioni africane, il Servo di Dio Papa Giovanni Paolo, con Chirografo del 1984, erige la Fondazione per il Sahel che porta il suo nome, affidandone l’operatività a Vescovi dei nove paesi del Sahel (Burkina Faso, Capo Verde, Ciad, Gambia, Guinea-Bissau, Mali, Mauritania, Niger e Senegal) e istituendo un Segretariato Generale in Ouagadougou (Burkina Faso). Il Papa stabilisce inoltre che il rappresentante legale della Fondazione sia il Presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum. Il Dicastero ha la responsabilità del capitale e dei fondi, provenienti in gran parte dai fedeli tedeschi e dalla Conferenza Episcopale Italiana.

Da venticinque anni, la Fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel è impegnata attivamente nella gestione e protezione delle risorse naturali, nella lotta alla siccità e alla desertificazione, nello sviluppo rurale e nella lotta contro la povertà, attraverso il coinvolgimento attivo della popolazione locale. La riunione del Consiglio di Amministrazione 2009, che si è tenuta a Ouagadougou dal 10 al 16 febbraio scorso, ha stanziato oltre 2 milioni e 200 mila dollari americani per le iniziative dell’anno in corso.

Il 15 febbraio, presso il Santuario mariano di Yagma, in Burkina Faso, si è tenuta una solenne celebrazione eucaristica di ringraziamento per il venticinquesimo della Fondazione, alla presenza del suo primo Rappresentante Legale, il Cardinale Roger Etchegaray. Infatti, nell’aprile 1984, Papa Giovanni Paolo II chiamava a Roma il Cardinale Etchegaray, allora Arcivescovo di Marsiglia, come terzo Presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum e, in pari tempo Rappresentante Legale della Fondazione papale, appena eretta, in favore delle popolazioni del Sahel.

Il Cardinale Etchegaray, Vice-Decano del Collegio Cardinalizio, in qualità di Presidente emerito di Cor Unum, rappresentava alla cerimonia il proprio successore, il Cardinale Paul Josef Cordes, impossibilitato di recarsi in Africa per altri impegni apostolici.

Il tema del pellegrinaggio è stato: “Con Maria e sulle orme di San Paolo, ci impegniamo ad una promozione umana solidale”. Si sono uniti al Celebrante principale l’Arcivescovo di Dakar, in Senegal, Cardinale Théodore-Adrien Sarr, il Nunzio Apostolico S.E. Mons. Vito Rallo, S.E. Mons. Jean-Marie Compaoré, Arcivescovo di Ouagadougou, Burkina Faso, S.E. Mons. Séraphin Rouamba, Arcivescovo di Koupela e Presidente della Conferenza Episcopale del Burkina Faso-Niger, S.E. Mons. Jean-Pierre Bassène, Vescovo di Kolda, Presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione papale e tutti gli altri Presuli del Sahel presenti. Intorno all’altare erano riuniti quasi duecento sacerdoti. Durante l’omelia, il Cardinale ha affermato che è uno scandalo vedere fino a che punto la carestia dipenda da capricciosi eventi politici, quasi fosse una fame che ne scaccia un’altra. E’ anche inconcepibile che, nel mondo, lo spreco di alcuni si nutra della povertà di altri. Bisogna dare ascolto alla Vergine, che farà nascere in noi le idee necessarie a lottare contro la desertificazione e la fame. Ha anche parlato della Fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel come un’istituzione ancora giovane e come esempio concreto della communio ecclesiale; inoltre, ha sottolineato una sua peculiare caratteristica, quella di essere aperta alle differenti religioni degli abitanti dei paesi del Sahel, che ha consentito di farne strumento e lievito di dialogo inter-religioso, oltrechè di promozione umana e di risposta concreta alla desertificazione. La Fondazione è un esempio concreto di come sia possibile costruire una speranza, quella di poter vivere nei paesi del Sahel senza dover emigrare.

La folla di fedeli era impressionante e riuniva oltre centomila persone. La solenne cerimonia è durata cinque ore e mezza ed eccezionalmente, malgrado una temperatura intorno ai quaranta gradi centigradi, non si sono registrati malori. Dopo le celebrazioni, tutte le autorità, anche quelle civili e militari presenti, hanno potuto ammirare il nuovo ampio tempio del Santuario, del quale è prevista l’inaugurazione in occasione della solennità dell’Assunta 2009.

Il grande avvenimento è stato un vero successo; la folla ha ascoltato con grande interesse il Messaggio del Santo Padre, inviato al Cardinale Etchegaray e letto dall’Osservatore della Santa Sede presso la Fondazione, Monsignor Karel Kasteel, Segretario di Cor Unum.

L’evento ha rappresentato il culmine delle celebrazioni per il XXV ed è stato preceduto da manifestazioni organizzate nei nove paesi del Sahel. In Burkina Faso, il Presidente delle Repubblica Blaise Compaoré, ha patrocinato una serata di solidarietà che si è svolta a Ouagadougou, alla presenza di autorità e alti esponenti della società burkinabé. Le manifestazioni sono state coordinate dal Segretario Generale uscente, Monsignor Fulgence Coly, del Clero di Ziguinchor (Senegal), e dal suo successore, Don Noël Samaké, del clero di Bamako, nel Mali.


Mons. Karel Kasteel
Segretario del Pontificio Consiglio Cor Unum
e Osservatore della Santa Sede presso la Fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel
   


 

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