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COMUNICATO STAMPA
Riunione degli organismi caritativi cattolici
attivi nel contesto della crisi siriana
promossa da
Cor Unum
(4-5 giugno 2013) 

 


    Papa Francesco ha rinnovato il suo forte appello per la pace in Siria, dove è in corso uno dei conflitti armati più letali, con più vittime civili in rapporto ai militari, con il maggior numero di sfollati e di rifugiati. Le violenze e ogni sorta di abuso hanno raggiunto livelli indicibili, senza alcuna considerazione della dignità umana.

    Valgono le parole con cui Papa Francesco ha ricevuto in udienza i partecipanti, manifestando la sua particolare vicinanza alle comunità cristiane della regione e a tutta la popolazione: “Quante sofferenze dovranno essere ancora inflitte prima che si riesca a trovare una soluzione politica alla crisi?”. “L’opera delle Agenzie di carità cattoliche è estremamente significativa: aiutare la popolazione siriana, al di là delle appartenenze etniche o religiose, è il modo più diretto per offrire un contributo alla pacificazione e alla edificazione di una società aperta a tutte le diverse componenti”.

1. Il Pontificio Consiglio Cor Unum ha convocato una riunione di coordinamento umanitario sulla crisi in Siria, il 4–5 giugno, a cui hanno partecipato circa 25 rappresentanti delle Chiese locali, degli organismi caritativi attivi sul posto, donatori istituzionali del mondo cattolico, della Santa Sede, e il Nunzio Apostolico in Siria, i quali hanno riaffermato la continuità del loro impegno e rinnovato l’appello del Santo Padre affinché cessi ogni violenza e si aprano percorsi di dialogo e di riconciliazione, nel rispetto di tutti.

2. Le Chiese locali hanno dato risposte concrete alla popolazione sin dall’inizio del conflitto, da marzo 2011 fino ad oggi, sia in Siria, sia in tutta la Regione. Vengono regolarmente sostenute più di 400.000 persone, senza alcuna discriminazione, con aiuti umanitari, in ambito socio-sanitario ed educativo, per un ammontare complessivo di oltre 25 milioni di Euro. Le testimonianze portate, frutto di un’esperienza diretta sul posto, in Siria, Libano, Giordania, Turchia e in altri Paesi dove continuano ad arrivare rifugiati, confermano l’entità del dramma: sono quasi 7 milioni le persone bisognose di assistenza umanitaria, più di 4,5 milioni gli sfollati interni e sempre più persone cercano sicurezza fuori dei confini del Paese (Libano, Giordania, Turchia e Iraq hanno già accolto oltre 2 milioni di rifugiati siriani).

3. Un’analisi più attenta dei bisogni sul campo ha messo in evidenza che, col sopraggiungere dell’estate, aumenteranno certamente i rischi di epidemie, di mancanza di medicinali e di assistenza per la popolazione colpita, in particolare per le donne incinte e per i bambini, per anziani e disabili. Il quadro complessivo della logistica, della sicurezza, della protezione umanitaria, resta allarmante, e si aggraverà se non si troverà il modo di garantire il rispetto del diritto umanitario in generale, e, in particolare l’accesso umanitario sicuro per gli aiuti, e soprattutto se non si arriverà ad una tregua o almeno ad un cessate il fuoco.

4. Tutto questo richiederà uno sforzo ancora maggiore e sempre più complesso alle organizzazioni caritative cattoliche. Perciò il Pontificio Consiglio Cor Unum lancia un appello, a nome di tutti gli organismi presenti all’incontro, a sostenere anche finanziariamente gli sforzi di assistenza umanitaria e di ricerca di pace, in vista della auspicata ricostruzione di un Paese lacerato e distrutto.

5. La comunità internazionale deve fornire più sostegno ai paesi che accolgono i rifugiati e alle operazioni umanitarie, per poter rispondere alle loro crescenti necessità. L’impegno di mediazione della comunità internazionale, sebbene più deciso rispetto ai mesi precedenti, pare ancora insufficiente. Così aumentano sempre più i rischi che in Siria si generi un’altra guerra infinita, in cui le prime vittime sono i civili inermi, trattati come bersagli e spesso come vittime dirette ed indirette delle continue violenze, “un’inutile strage”.

    Alla riunione hanno partecipato i rappresentanti delle seguenti organizzazioni: Aid to the Church in Need International, Fondazione AVSI, CAFOD, Caritas Austria, Caritas France, Caritas Germany, Caritas Internationalis, Caritas Jordan, Caritas Lebanon, Caritas Luxemburg, Caritas Middle East and North Africa (Caritas MONA), Caritas Syria, Caritas Turkey, Catholic Near East Welfare Association (CNEWA), Catholic Relief Services (CRS), International Catholic Migration Commission (ICMC), International Confederation of the Society of Saint Vincent de Paul, Jesuit Refugee Service (JRS), Sovereign Military Order of Malta.


Città del Vaticano, 6 giugno 2013
 

 

 

 

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