FONDAZIONE PAPALE GIOVANNI PAOLO II PER IL SAHEL
Si tratta di un'iniziativa voluta dal Santo Padre Giovanni Paolo II dopo la Sua prima Visita in Africa, dove vide personalmente la grande tragedia, vissuta dai popoli tanto provati dalla lunga siccità e dalla desertificazione. Il 10 maggio 1990, il Sommo Pontefice pronunciò le seguenti parole che sono all'origine della Fondazione: "I miseri e i poveri cercano acqua...io, il Signore, li ascolterò! ...cambierò il deserto in un lago d'acqua" (Is 41, 17.18) e "l'acqua che io gli darò diventerà una sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna" (Gv 4, 14). "Da questo luogo, io lancio un appello solenne al mondo intero...alzo la mia voce supplichevole...mi faccio voce di chi non ha voce, la voce degli innocenti".
Trattandosi di nove paesi poveri e molti diversi, e volendo evitare una nuova "imposizione" del "nord" al "sud", il Papa decise che questa Fondazione fosse affidata, nella propria operatività, agli Episcopati dei nove paesi. Tale formula è stata considerata esemplare per i paesi che si trovano nel bisogno e che vanno assistiti. Il 25 maggio 1984, il Papa ripeteva: "la soluzione è nelle mani degli Africani; collaborare con loro, anche sul piano tecnico, non vuol dire sostituirli". Si tratta di una realizzazione concreta della communio ecclesiale, frutto anche della corresponsabilità collegiale.
Con Chirografo del 22 febbraio 1982, il Sommo Pontefice, volendo mettere a buon uso l'aiuto finanziario ricevuto per i paesi del Sahel, costituì con esso il capitale fondante, proveniente soprattutto dai fedeli della Germania, quale "segno efficace del mio amore per i miei fratelli africani più provati." (5 novembre 1981). In questi ultimi anni, per l'esecuzione immediata di progetti, anche la Conferenza Episcopale Italiana contribuisce con somme rilevanti. Nello stesso tempo, al fine di salvaguardare il capitale della Fondazione e tenuto conto delle notevoli complicazioni bancarie (monete diverse, trasmissione di fondi), pur rimanendo l'attività della Fondazione presso il Segretariato Generale in Ouagadougou (Burkina Faso), il Papa stabilì che la custodia dei fondi e la sede legale della Fondazione rimanessero presso il Pontificio Consiglio "Cor Unum", con dovere di riferire periodicamente al Sommo Pontefice Fondatore. A sua volta, il Governo burkinabé ha concesso l'extraterritorialità al Segretariato Generale che opera per i seguenti paesi: Burkina Faso, Niger, Mali, Guinea Bissau, Capo Verde, Mauritania, Senegal, Gambia e Ciad.
Alle annue riunioni del Consiglio di Amministrazione (regolarmente rinnovato) è presente un Osservatore della Santa Sede, in genere il Segretario del Pontificio Consiglio "Cor Unum." Nella misura del possibile, il Presidente del medesimo Dicastero, che è Rappresentante Legale della Fondazione, partecipa a tali riunioni, attualmente dirette dal Presidente del Consiglio d'Amministrazione, Ecc.mo Monsignor Séraphin Rouamba, Vescovo di Koupéla (Burkina Faso), succeduto all'Ecc.mo Mons. Guy Romano, Vescovo emerito di Niamey. Il compianto Em.mo Cardinale Paul Zoungrana (Burkina Faso) era Presidente Onorario "ad vitam." A tale Porporato, la Fondazione deve la propria originalità. Segretario Generale è il Sac. Fulgence Coly, maliano.
La Fondazione si occupa di formare animatori ("cadres moyens"), operatori della sanità, idraulici, genio civile, meccanici, agricoltura, allevamento, foreste ("cadres techniques"). Preziosa caratteristica della Fondazione è la sua apertura alle differenti religioni degli abitanti, diventando così altro strumento di dialogo inter-religioso.
FONDAZIONE GIOVANNI PAOLO II PER IL SAHEL TOTALE DEI PROGETTI FINANZIATI NEL PERIODO 2001-2004
* Secretaria Status, Annuarium Statisticum Ecclesiae 2001, Libreria Editrice Vaticana.
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