SUSSIDI PASTORALI
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PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA FAMIGLIA

SUSSIDI PASTORALI
PER LA PREPARAZIONE DEL II INCONTRO MONDIALE
DEL SANTO PADRE CON LE FAMIGLIE
Rio de Janeiro, 4-5 Ottobre 1997


LA FAMIGLIA: DONO E IMPEGNO, SPERANZA DELL'UMANITA'

Schemi di Nuova Evangelizzazione sulla famiglia come Preparazione al II Incontro Mondiale con il Santo Padre

Rio de Janeiro, 4-5 Ottobre 1997
anno dedicato a Gesù Cristo nel cammino verso il III millennio

INTRODUZIONE

In occasione del II Incontro Mondiale delle Famiglie con il Santo Padre, che avrà luogo a Rio de Janeiro nei giorni 4 e 5 Ottobre 1997, offriamo alle Conferenze Episcopali di tutto il mondo, ai parroci, agli operatori di pastorale familiare, ai movimenti, alle associazioni, ai gruppi e a tutte le famiglie, un SUSSIDIO PASTORALE per meglio assimilare la dottrina della Chiesa sulla famiglia e preparare adeguatamente questo importante evento.

OBIETTIVO DEL MATERIALE

L'Incontro Mondiale del Santo Padre con le Famiglie non può essere considerato come qualcosa di circostanziale, limitato, nello spazio e nel tempo, ad alcuni giorni di celebrazione e di riflessione. Viceversa, esso va visto come il culmine di una serie di attività orientate alla riflessione sulla famiglia, sulla vita e sull'istituzione del matrimonio, proprio in un mondo in cui i valori matrimoniali e familiari vengono colpiti frequentemente.

Bisogna "riscoprire" i valori originari, propri dell'istituzione familiare, e cercare la maniera di sostenerli e difenderli a partire dalla stessa famiglia e dalle istituzioni che hanno come compito la tutela del bene comune.

In questo senso sono stati elaborati dodici temi, seguendo la struttura dell'Esortazione Apostolica Familiaris consortio, che possono essere utilizzati come guide dai diversi operatori di pastorale familiare. Questi temi rispondono, in qualche modo, alle più diverse inquietudini e problematiche della famiglia di oggi. Riflettendo sugli elementi fondamentali e basilari dell'istituzione familiare, di fronte alle sfide attuali, le famiglie potranno rendersi conto che non sono sole, che le difficoltà che attraversano non sono insuperabili, ma che con una preparazione adeguata e unite in modo solidale potranno trionfare sulle forze del male che ci circondano, e, soprattutto, cosa fondamentale, che il Signore, "lo Sposo", è accanto a loro. Nella riflessione abbiamo perciò privilegiato questa essenziale dimensione cristologica, seguendo anche il tema proposto nella "Tertio Millennio Adveniente" per il 1997: "Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre (Eb 13,8)".

Anche la Chiesa, madre e maestra, è accanto alle famiglie con la grande ricchezza del Magistero, che tanto orienta nell'attualità: l'Esortazione Apostolica Familiari consortio, la Lettera dei Diritti della Famiglia, la Lettera alle Famiglie, Gratissimam sane e la recente Enciclica Evangelium vitae. Tutti questi documenti illuminano la vita delle famiglie e le aiutano nel loro cammino di ogni giorno.

Il tema generale dell'Incontro Mondiale del Santo Padre con le Famiglie a Rio de Janeiro sarà: La famiglia: dono e impegno, speranza dell'umanità. Questo tema sarà oggetto di uno studio specifico e centrale del Congresso Teologico-Pastorale che si svolgerà i giorni dal 1 al 3 ottobre, sempre a Rio. Per questo motivo, i temi delle riflessioni che qui proponiamo, benché non seguano strettamente il tema generale, serviranno per meglio comprenderlo.

METODOLOGIA

Proponiamo un cammino di riflessione, che può essere attuato di preferenza con ASSEMBLEE FAMILIARI, lasciando liberi i Vescovi di utilizzare il contenuto del materiale nei modi che considereranno più adatti a seconda delle culture e dei costumi, così come per il periodo in cui dette tematiche saranno proposte, e che potranno essere arricchite, ad esempio, nell'occasione molto propizia dei tempi liturgici forti come l'Avvento, la Quaresima, la Pasqua, o di celebrazioni particolarmente significative come la festa della mamma o del papà. In molti paesi si celebra "la settimana della famiglia" su iniziativa delle Conferenze Episcopali. Detto materiale può risultare particolarmente utile per tutto questo.

Infine, in tante diocesi probabilmente si sta realizzando la Missione di Evangelizzazione in preparazione al Giubileo dell'Anno 2000. Questi temi sulla famiglia potranno essere di particolare aiuto per arricchire questa Missione, coscienti che "è necessario che la preparazione al Grande Giubileo passi, in un certo senso, attraverso ogni famiglia" (Tertio Millennio Adveniente, 28).

I temi del sussidio pastorale serviranno ai diversi operatori di pastorale familiare, non solo sacerdoti, ma anche religiosi, religiose e sposi, per realizzare le Assemblee Familiari sotto forma di dialogo. Tali assemblee consistono in riunioni familiari, genitori e figli (secondo le possibilità di spazio) che, debitamente condotte, riflettono sui temi proposti.

STRUTTURA DELLE ASSEMBLEE

  1. Canto iniziale (1)
  2. Recita del Padre Nostro
  3. Lettura della Bibbia
  4. Lettura del Magistero della Chiesa (2)
  5. Riflessione del Vescovo (3)
  6. Dialogo (4)
  7. Impegni (5)
  8. Salmo (6)
  9. Recita dell'Ave Maria e invocazione: Regina familiae. Ora pro nobis.
  10. Preghiera per la famiglia
  11. Canto finale.

Coloro che coordinano la riunione, in qualità di animatori, dovrebbero conoscere bene la dottrina della Chiesa ed essere attenti ad intervenire, quando il caso lo richieda, apportando lumi e chiarendo i dubbi che dovessero sorgere. A tal fine è molto importante che i responsabili delle riunioni siano debitamente preparati.

Alla fine del presente prospetto vengono proposti i documenti del Magistero in relazione alla Famiglia, che sarà utile tenere a portata di mano, e che devono essere conosciuti da quanti dirigeranno gli incontri.

Il Pontificio Consiglio per la Famiglia ringrazia tutti coloro che con i loro suggerimenti e opportune indicazioni hanno reso possibile la realizzazione di questo materiale: il Consiglio Episcopale Latinoamericano (CELAM), la Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB), l'Arcidiocesi di San Sebastián de Rio de Janeiro, e infine gli esperti e collaboratori in Roma.

TEMA I

LA FAMIGLIA, FRUTTO DELLA RECIPROCA DONAZIONE CONIUGALE

1. Canto iniziale

2. Recita del Padre Nostro

3. Lettura della Bibbia: 1 Cor. 6, 15-18.

"Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le membra di Cristo e ne farò membra di una prostituta? Non sia mai! O non sapete voi che chi si unisce alla prostituta forma con essa un corpo solo? I due saranno, è detto, un corpo solo. Ma chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito. Fuggite la fornicazione! Qualsiasi peccato l'uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà all'impudicizia, pecca contro il proprio corpo".

4. Lettura del Magistero della Chiesa

Creando l'uomo e la donna a sua immagine, Dio, che è amore, ha iscritto in essi la vocazione e conseguentemente la capacità e la responsabilità dell'amore e della comunione. L'amore è pertanto la vocazione fondamentale e innata di ogni essere umano.

La famiglia è stata sempre considerata come l'espressione prima e fondamentale della natura sociale dell'uomo ed ha la sua origine nella comunione coniugale o "alleanza", per la quale l'uomo e la donna "si donano e si accettano reciprocamente".

Così quindi la sessualità, mediante la quale l'uomo e la donna si donano l'uno all'altra con gli atti propri ed esclusivi degli sposi, non è qualcosa di puramente biologico, ma riguarda l'intimo nucleo della persona umana come tale. Essa si realizza in modo veramente umano, solo se è parte dell'amore con cui l'uomo e la donna si impegnano totalmente l'uno verso l'altra fino alla morte. La donazione fisica totale sarebbe un inganno se non fosse segno e frutto di una donazione in cui sia presente tutta la persona, compresa la sua dimensione temporale; se la persona si riservasse qualcosa o la possibilità di decidere in altro modo riguardo al futuro, non si donerebbe totalmente.

L'unico "luogo" quindi che rende possibile questa donazione totale è il matrimonio, cioé il patto d'amore coniugale o consenso cosciente e libero, con cui l'uomo e la donna accettano la comunità intima di vita e amore, voluta da Dio stesso (cfr. Gaudium et spes, 48) che solo sotto questa luce manifesta il suo vero significato.

L'istituzione matrimoniale non è un'ingerenza indebita della società o dell'autorità né l'imposizione estrinseca di una forma, bensì l'esigenza interiore del patto d'amore coniugale che si conferma pubblicamente come unico ed esclusivo, affinché sia vissuta così la piena fedeltà al disegno di Dio Creatore. Questa fedeltà, lungi dal diminuire la libertà della persona, la difende contro il soggettivismo e il relativismo, e la rende partecipe della Sapienza creatrice.

La totalità richiesta dall'amore coniugale, corrisponde anche alle esigenze di una fecondità responsabile, che, orientata a generare una persona umana, supera per sua natura l'ordine puramente biologico e tocca una serie di valori personali, per la cui crescita armoniosa è necessario il contributo continuo e concorde dei genitori.

Gesù, lo Sposo che ama e si dona come Salvatore dell'umanità, unendola a sé come suo corpo, rivela la verità originale del matrimonio, la verità del "principio" (cfr. Gen. 2, 24; Mt 19, 5) e libera l'uomo dalla durezza del cuore, rendendolo capace di realizzare pienamente questa verità (cfr. GS, Familiaris consortio, Gratissimam sane).

5. Riflessioni del Vescovo

6. Dialogo:

Quale è il disordine morale racchiuso nella fornicazione e negli stessi rapporti pre-matrimoniali?

Perché l'unico "luogo" che rende possibile la donazione coniugale è il matrimonio?

Perché costituire una famiglia esige un previo impegno matrimoniale?

7. Impegni (qualche esempio):

Apprezzare e valorizzare l'impegno matrimoniale che sostiene e guida la mia famiglia.

Azione concreta con cui manifesto al mio coniuge o ai miei genitori la gratitudine per il loro dono di sé.

8. Salmo 132 (133)

"Ecco quanto è buono e quanto è soave che i fratelli vivano insieme!".

9. Ave Maria. Regina Familiae: ora pro nobis.

10. Preghiera per la famiglia.

11. Canto finale.


TEMA II

IDENTITA' E MISSIONE DELLA FAMIGLIA

1. Canto iniziale.

2. Recita del Padre Nostro.

3. Lettura della Bibbia: Mt 19, 4-8.

"Non avete letto che il Creatore fin da principio maschio e femmina li fece, e disse: ?Per questo lascerà l'uomo il padre e la madre e si unirà alla propria moglie e così i due diventeranno una sola carne?'. In modo che non sono più due, ma una sola carne. Perciò, quello che Dio ha congiunto l'uomo non separi. Gli dissero: ?Perché dunque Mosè comandò di dare il libello del ripudio e così rimandarla?'. Rispose loro: ?Mosè per la vostra durezza di cuore concesse a voi di ripudiare le vostre mogli; ma all'inizio non è stato così".

4. Lettura del Magistero della Chiesa:

Nel disegno di Dio Creatore e Redentore la famiglia scopre non soltanto la sua "identità", ciò che "è", cioé una comunità di vita e di amore, ma anche la sua "missione", ciò che può e deve "fare". Il compito che essa per vocazione di Dio è chiamata ad esercitare nella storia, scaturisce dal suo stesso essere e rappresenta il suo sviluppo dinamico ed esistenziale. Ogni famiglia scopre e trova in se stessa la chiamata incancellabile, che definisce allo stesso tempo la sua dignità e la sua responsabilità; "famiglia "sii" ciò che "devi essere".

La famiglia ha la missione di essere sempre più ciò che è, cioé comunità di vita e di amore, in una tensione che, come per ogni altra realtà creata e redenta, raggiungerà il suo compimento nel Regno di Dio.

Per conseguire questa missione si richiede un clima di benevola comunicazione e unione di intenti tra i coniugi e una attenta cooperazione dei genitori nell'educazione dei figli. La presenza attiva del genitore contribuisce oltremodo alla formazione dei figli; senza trascurare la legittima promozione sociale della donna, bisogna assicurare in casa la cura della madre, particolarmente necessaria ai minori.

Va detto che l'essenza e il compito della famiglia sono definiti in ultima istanza dall'amore. Per questo la famiglia riceve la missione di custodire, rivelare e comunicare l'amore, come riflesso vivo e partecipazione reale dell'amore di Dio per l'umanità e dell'amore di Cristo Signore per la Chiesa sua sposa.

Ogni compito particolare della famiglia è l'espressione e la manifestazione concreta di tale missione fondamentale. In questo senso, partendo dall'amore e in costante riferimento ad esso, i quattro compiti generali della famiglia sono i seguenti:

1) formazione di una comunità di persone;

2) servizio alla vita;

3) partecipazione allo sviluppo della società;

4) partecipazione alla vita e alla missione della Chiesa (cfr. FC).

5. Riflessione del Vescovo.

6. Dialogo:

Cosa vuol dire che la famiglia è una comunione o comunità di vita e di amore?

Qual'è il fondamento di questa comunità?

Quali sono pertanto i principali compiti della missione della famiglia? Quali i compiti specifici del padre e della madre?

7. Impegni

8. Salmo 14 (15).

"Signore, chi abiterà nella tua tenda?".

9. Ave Maria. Regina Familiae: ora pro nobis.

10. Preghiera per la famiglia.

11. Canto finale.


TEMA III

COMUNIONE CONIUGALE, FONDAMENTO DELLA COMUNITA' FAMILIARE

1. Canto iniziale

2. Recita del Padre Nostro

3. Lettura della Bibbia: Ef. 5, 25-30

"E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnata dalla parola, al fine di farsi comparire davanti la sua Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata. Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo, perché chi ama la propria moglie ama se stesso. Nessuno mai infatti ha preso in odio la propria carne; al contrario la nutre e la cura, come fa Cristo con la Chiesa, poiché siamo membra del suo corpo".

4. Lettura del Magistero della Chiesa:

La famiglia, fondata e vivificata dall'amore, è una comunità di persone: l'uomo e la donna sposi, genitori e figli, parenti. Il suo primo compito è quindi quello di vivere fedelmente e di sviluppare questa comunità di persone.

La comunione prima è quella che si instaura e si sviluppa tra i coniugi in virtù del patto d'amore coniugale. L'uomo e la donna, che "non sono più due, ma una sola carne" (Mt 19, 6; cfr. Gen 2, 24), sono chiamati a crescere continuamente nella loro comunione attraverso la quotidiana fedeltà alla reciproca donazione totale.

Questa comunione coniugale fonda le sue radici nel complemento naturale esistente tra l'uomo e la donna e si alimenta con la volontà di condividere tutto il loro progetto di vita, ciò che hanno e ciò che sono. In Cristo questa esigenza umana viene assunta, purificata ed elevata a perfezione con il sacramento del matrimonio: lo Spirito Santo infonde una comunione nuova di amore, che è immagine viva e reale dell'unione di Cristo con la Chiesa.

Il principio interiore, la forza permanente e la mèta ultima del matrimonio e della comunione familiare, è l'amore: senza di esso la famiglia non è una vera comunità di persone, né può vivere, crescere e perfezionarsi come tale.

La poligamia e il divorzio contraddicono radicalmente questa comunione poiché sono la causa della dissoluzione familiare; la prima nega direttamente il disegno di Dio dalle origini, perché si oppone all'uguale dignità personale dell'uomo e della donna in una donazione totale, unica ed esclusiva. Allo stesso modo, a questa stessa donazione personale e totale dei coniugi, come anche al bene dei figli, si oppone il divorzio.

Ma, oltre a questa esigenza naturale, l'unità e l'indissolubilità del matrimonio trovano la loro verità ultima e la pienezza di significato nel disegno che Dio ha manifestato nella sua Rivelazione: il suo amore assolutamente fedele all'uomo manifestato in Cristo con la sua morte redentrice per la Chiesa. (cfr. FC)

5. Riflessione del Vescovo

6. Dialogo:

Cosa significa che gli sposi non sono più due ma una sola carne? Cosa significa: ciò che Dio ha unito l'uomo non separi?

La comunione coniugale è qualcosa di pienamente perfetto o deve crescere e perfezionarsi?

La poligamia, il divorzio e l' "amore libero" sono manifestazioni di liberazione o di schiavitù?

7. Impegni

8. Salmo 121 (122).

"Quale gioia quando mi dissero: ?Andremo alla casa del Signore' ".

9. Ave Maria. Regina Familiae: ora pro nobis.

10. Preghiera per la famiglia

11. Canto finale.


TEMA IV

UGUALE DIGNITA' DELL'UOMO E DELLA DONNA NELLA DONAZIONE DI SE'

1. Canto iniziale

2. Recita del Padre Nostro

3. Lettura della Bibbia: Gen. 2, 21-24

"Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo. Allora l'uomo disse: ?Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. La si chiamerà donna perché dall'uomo è stata tolta'. Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne".

4. Lettura del Magistero della Chiesa:

Il criterio morale dell'autenticità delle relazioni coniugali e familiari consiste nella promozione della dignità e della vocazione di ogni persona, la quale raggiunge la sua pienezza mediante il dono sincero di sé.

Della donna deve risaltare, anzitutto, l'uguale dignità e responsabilità rispetto all'uomo; questa uguaglianza trova la sua singolare realizzazione nella donazione dell'uno all'altra e di tutte e due ai figli, donazione propria del matrimonio e della famiglia. Ciò che la stessa ragione umana è capace di intuire e riconoscere, è rivelato in pienezza dalla Parola di Dio; in effetti, la storia della salvezza è una testimonianza continua e luminosa della dignità della donna.

Creando l'uomo "maschio e femmina" (Gen 1, 27), Dio dona la dignità personale in egual modo all'uomo e alla donna, arricchendoli dei diritti inalienabili e delle responsabilità proprie della persona umana.

La vera promozione della donna esige che venga chiaramente riconosciuto il valore della sua funzione materna e familiare rispetto alle altre funzioni pubbliche e alle altre professioni. Nessun programma di "uguaglianza di diritti" dell'uomo e della donna può considerarsi valido se esso non tiene conto della realtà più profonda dell'essere madre nella donna e dell'essere padre nell'uomo. Inoltre, non c'è dubbio che l'uguale dignità e responsabilità dell'uomo e della donna giustifichino pienamente l'accesso della donna a tutte le funzioni pubbliche.

Per questo è necessario scoprire il significato originale e insostituibile del lavoro della casa e dell'educazione dei figli. La società deve strutturarsi in maniera tale che le spose e le madri non siano di fatto obbligate a lavorare fuori casa.

La dignità della donna trova come ostacolo e opposizione persistente la mentalità che considera l'essere umano non come persona, bensì come cosa, come oggetto di compravendita, al servizio dell'interesse egoistico e del solo piacere; la prima vittima di tale mentalità è la donna. (GS, FC, Mulieris dignitatem).

5. Riflessione del Vescovo

6. Dialogo:

Qual'è il criterio primario delle relazioni in famiglia, l'importanza o la dignità della persona?

Perché il lavoro in casa non gode di stima e di riconoscimento sociale? Quali sono i costi sociali del lavoro della donna fuori casa?

La validità del consenso presuppone ed esige l'uguale dignità dell'uomo e della donna di fronte al matrimonio?

7. Impegni

8. Salmo 8

"O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra".

9. Ave Maria. Regina Familiae: ora pro nobis.

10. Preghiera per la famiglia

11. Canto finale.


TEMA V

PATERNITA'-MATERNITA': PARTECIPAZIONE AL POTERE CREATORE DI DIO

1. Canto iniziale

2. Recita del Padre Nostro

3. Lettura della Bibbia: Ef. 3, 14-19

"Per questo, dico, io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ogni paternità nei cieli e sulla terra prende nome, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati dal suo Spirito nell'uomo interiore. Che il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi, quale sia l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, e conoscere l'amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio".

4. Lettura del Magistero della Chiesa:

Dio, nel suo potere di Creatore e Padre, porta a perfezione l'opera della creazione dell'uomo e della donna chiamando gli sposi ad una particolare partecipazione al suo amore mediante la loro cooperazione libera e responsabile nella trasmissione del dono della vita umana: "Dio li benedisse e disse loro: ?Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela' " (Gen 1, 28).

Il compito fondamentale della famiglia è il servizio alla vita, il realizzare nel corso della storia la benedizione originale del Creatore, trasmettendo nella generazione l'immagine divina da uomo a uomo (cfr. Gen 5, 1-3).

La paternità e la maternità sono in se stesse una particolare conferma dell'amore, di cui ci mostrano l'estensione e la profondità originaria. Tuttavia, questo non succede automaticamente; è un compito affidato ad ambedue, marito e moglie. L'esperienza insegna che l'amore umano, orientato per sua natura verso la paternità e la maternità, viene colpito a volte da una crisi profonda.

La paternità e la maternità sono il frutto e il segno dell'amore coniugale, la testimonianza viva della donazione piena e reciproca degli sposi: il vero culto dell'amore coniugale e tutta la struttura della vita familiare che ne nasce, senza trascurare gli altri fini del matrimonio, tendono a far sì che i coniugi siano disposti a cooperare con fortezza d'animo con l'amore del Creatore e del Salvatore, che attraverso di loro dilata e arricchisce quotidianamente la sua famiglia.

La fecondità dell'amore coniugale non si riduce tuttavia alla sola procreazione dei figli, benché sia intesa nella sua dimensione specificatamente umana: si amplia e si arricchisce con tutti i frutti di vita morale, spirituale e soprannaturale che il padre e la madre sono chiamati a dare ai figli e, per mezzo loro, alla Chiesa e al mondo. I figli sono il preziosissimo dono del matrimonio e contribuiscono massivamente al bene dei genitori (cfr.GS, FC, Grat. Sane).

5. Riflessione del Vescovo.

6. Dialogo:

Qual'è e dove risiede la dignità di questa missione dei genitori nella trasmissione della vita?

Perché i figli sono il preziosissimo dono del matrimonio e contribuiscono massivamente al bene dei genitori?

Quali sono i motivi umani e cristiani per svolgere questo compito dei genitori?

7. Impegni

8. Salmo 94 (95).

"Cantate al Signore un canto nuovo".

9. Ave Maria. Regina Familiae: ora pro nobis.

10. Preghiera per la famiglia

11. Canto finale.


TEMA VI

AMORE UMANO: SERVIZIO E PROTEZIONE DELLA VITA

1. Canto iniziale

2. Recita del Padre Nostro

3. Lettura della Bibbia: I Pt 1, 22-23

"Dopo aver santificato le vostre anime con l'obbedienza alla verità, per amarvi sinceramente come fratelli, amatevi intensamente di vero cuore, gli uni gli altri, essendo stati rigenerati non da un seme corruttibile, ma immortale, cioè della parola di Dio viva ed eterna".

4. Lettura del Magistero della Chiesa:

Lo Spirito del Signore rinnova il cuore e rende l'uomo e la donna capaci di amarsi come Cristo ci amò. L'amore coniugale raggiunge in questo modo la pienezza a cui è ordinato interiormente, la carità coniugale, che è il modo proprio e specifico con cui gli sposi partecipano e sono chiamati a vivere la stessa carità di Cristo che si dona sulla croce.

Poiché l'amore degli sposi è una partecipazione singolare al mistero della vita e dell'amore di Dio stesso, la Chiesa sa di aver ricevuto la missione speciale di custodire e proteggere l'altissima dignità del matrimonio e la gravissima respnsabilità della trasmissione della vita umana.

Per questo, il Magistero propone con chiarezza a tutti gli sposi cristiani e a tutti gli sposi di buona volontà la dottrina antica e sempre nuova della Chiesa sulla trasmissione della vita umana come proposto nel Concilio Vaticano II e insegnato dal Magistero dei Sommi Pontefici che l'amore coniugale deve essere pienamente umano, esclusivo e aperto ad una nuova vita.

L'Enciclica Humanae vitae afferma testualmente: "Richiamando gli uomini all'osservanza delle norme della legge naturale, interpretata dalla sua costante dottrina, la chiesa insegna che qualsiasi atto matrimoniale deve rimanere aperto alla trasmissione della vita" (n. 11).

Quando gli sposi, mediante la contraccezione, separano i due significati iscritti da Dio Creatore nell'essere dell'uomo e della donne e nel dinamismo della comunione sessuale, si comportano come "arbitri" del disegno divino e "manipolano" e sviliscono la sessualità umana, e con essa la propria persona di coniuge, alterando il suo valore di donazione "totale".

Così, al linguaggio naturale che esprime la reciproca donazione totale degli sposi, la contraccezione impone un linguaggio oggettivamente contraddittorio, quello cioé di non donarsi totalmente all'altro: si produce non solo il rifiuto positivo dell'apertura della vita, bensì anche una falsificazione della verità interiore dell'amore coniugale, chiamato a donarsi in pienezza personale.

Nel contesto di una cultura che deforma gravemente o perde addirittura il vero significato della sessualità umana, poiché la separa dal suo riferimento alla persona, la Chiesa sente più urgente e insostituibile la sua missione di presentare la sessualità come valore e funzione di ogni persona creata, uomo e donna, a immagine di Dio.

Il Concilio Vaticano II ha esplicitamente affermato che quando si tratta di comporre l'amore coniugale con la trasmissione responsabile della vita, il carattere morale del comportamento non dipende solo dalla sincera intenzione e dalla valutazione dei motivi, ma va determinato da criteri oggettivi, che hanno il loro fondamento nella natura stessa della persona umana e dei suoi atti e sono destinati a mantenere in un contesto di vero amore l'integro senso della mutua donazione e della procreazone umana; tutto ciò non sarà possibile se non viene coltivata in modo sincero la virtù della castità coniugale. (GS, 51) (cfr. GS, HV, FC).

5. Riflessione del Vescovo

6. Dialogo:

Quali sono le esigenze morali dell'amore coniugale vissuto con rettitudine?

Perché la contraccezione si oppone alla rettitudine dell'amore coniugale?

Quali sono i vincoli che uniscono la contraccezione all'infedeltà, all'aborto e al divorzio?

7. Impegni

8. Salmo 15 (16).

"Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio".

9. Ave Maria. Regina Familiae; ora pro nobis.

10. Preghiera per la famiglia.

11. Canto finale.


TEMA VII

LA FAMIGLIA, CULLA E SANTUARIO DELLA VITA

1. Canto iniziale

2. Recita del Padre Nostro.

3. Lettura della Bibbia: 1 Cor 3, 16-19.

"Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio che siete voi. Nessuno si illuda. Se qualcuno fra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente; perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio. Sta scritto infatti: ?Egli prende i sapienti per mezzo della loro astuzia' ".

4. Lettura del Magistero della Chiesa:

La famiglia è il santuario della vita, l'ambito in cui la vita, dono di Dio, può essere accolta e protetta in modo adeguato contro i molteplici attacchi a cui è esposta, e dove può svilupparsi secondo le esigenze di un'autentica crescita umana. Il ruolo della famiglia nella costruzione della cultura della vita è determinante e insostituibile.

Se la famiglia è tanto importante per la civilizzazione dell'amore, lo è per la particolare vicinanza e intensità dei vincoli che si instaurano all'interno di essa tra le persone e le generazioni. Per questo la cultura della morte attacca la famiglia, poiché questa è il centro e il cuore della civilizzazione dell'amore. Essa di fatto è vulnerabile e può facilmente soffrire i pericoli che la debilitano e perfino la distruggono nella sua unità e stabilità.

La Chiesa crede fermamente che la vita umana, quantunque debole e malata, sia sempre un dono splendido del Dio della bontà. Contro il pessimismo e l'egoismo, che offuscano il mondo, la Chiesa è a favore della vita; e in ogni vita umana sa scoprire lo splendore di quel "Si", di quell' "Amen" che è Cristo stesso (cfr. 2 Cor 1, 19; Ap 3, 14). Al "no" che invade e affligge il mondo, contrappone questo "Si" vivente, definendo in questo modo l'uomo e il mondo di quanti insidiano e umiliano la vita.

La Chiesa promuove la vita umana con ogni mezzo e la difende contro ogni insidia, in qualunque condizione o fase di sviluppo si trovi. Per questo condanna, come offesa grave alla dignità umana e alla giustizia, tutte quelle attività dei governi o di altre autorità pubbliche, tendenti a limitare in qualche modo la libertà degli sposi nella decisione sui figli. Bisogna inoltre condannare totalmente e rifiutare con energia qualunque violenza esercitata da tali autorità a favore della contraccezione e più ancora della sterilizzazione e dell'aborto procurato.

E' gravemente ingiusto che, nei rapporti internazionali, gli aiuti economici concessi per la promozione dei popoli siano condizionati a programmi di contraccezione, sterilizzazione e aborto procurato.(FC, Centesimus annus, Evangelium vitae).

5. Riflessione del Vescovo

6. Dialogo:

Perché la famiglia è l'ambiente migliore per la nascita, la crescita e l'educazione dei figli?

Quali dovrebbero essere i rimedi per aiutare le famiglie in cui i figli possono incontrare pericoli?

Come aiutare le madri di fronte alla tentazione dell'aborto?

Come aiutare coloro che hanno abortito?

7. Impegni

8. Salmo 68 (69)

"Salvami, o Dio".

9. Ave Maria. Regina Familiae: ora pro nobis.

10. Preghiera per la famiglia.

11. Canto finale.


TEMA VIII

ESIGENZE UMANE E CRISTIANE DELLA PATERNITA' E DELLA MATERNITA' RESPONSABILI

1. Canto iniziale

2. Recita del Padre Nostro

3. Lettura della Bibbia: Ef. 5, 15-20.

"Vigilate dunque attentamente sulla vostra condotta, comportandovi non da stolti, ma da uomini saggi; profittando del tempo presente, perché i giorni sono cattivi. Non siate perciò inconsiderati, ma sappiate comprendere la volontà di Dio. E non ubriacatevi di vino, il quale porta alla sfrenatezza, ma siate ricolmi dello Spirito, intrattenendovi a vicenda con salmi, inni, cantici spirituali, cantando e inneggiando al Signore con tutto il vostro cuore, rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo".

4. Lettura del Magistero della Chiesa:

La Chiesa interpreta la norma morale e la propone a tutti gli uomini di buona volontà, senza nascondere le esigenze, li invita a far sì che le eventuali difficoltà coniugali vengano risolte senza falsare né compromettere la verità. Non può esistere vera contraddizione tra la legge divina della trasmissione della vita e quella di favorire l'autentico amore coniugale.

In particolare, la paternità e la maternità si riferiscono direttamente al momento in cui l'uomo e la donna, unendosi "in una sola carne", possono trasformarsi in genitori. Questo momento ha un valore molto significativo, tanto per la sua relazione interpresonale quanto per il suo servizio alla vita. Le due dimensioni dell'unione coniugale, quella unitiva e quella procreativa, non possono essere separate artificialmente senza alterare la verità intima dello stesso atto coniugale.

La pedagogia concreta della Chiesa deve essere sempre unita alla sua dottrina. Che la salutare dottrina di Cristo non venga meno in nulla è una forma di carità eminente verso le anime. Essa cerca di sviluppare un impegno tenace e valido nel creare e sostenere tutte le condizioni umane - psicologiche, morali e spirituali - indispensabili per comprendere e vivere il valore e la norma morale.

Non c'è dubbio che tra queste condizioni si debba includere la costanza e la pazienza, l'umiltà e la fortezza d'animo, la fiducia filiale in Dio e nella sua grazia, il ricorso frequente alla preghiera e ai sacramenti dell'Eucarestia e della riconciliazione. La castità non significa assolutamente rifiuto né disprezzo della sessualità umana: significa invece energia spirituale che sa difendere l'amore dai pericoli dell'egoismo e dell'aggressività, e sa sospingerlo verso la sua piena realizzazione.

Il dominio dell'istinto impone, senza alcun dubbio, un'ascetica, in particolare per osservare la continenza periodica. Questa disciplina esige uno sforzo continuo, ma, grazie al suo influsso benefico, i coniugi sviluppano la loro personalità, apportando alla vita familiare frutti di serenità e di pace, aiutando a superare l'egoismo, nemico del vero amore, e radicando maggiormente il loro senso di responsabilità. I genitori acquisiscono così la capacità di un influsso più profondo ed efficace per educare i figli. Questo camino sarà più facile se gli sposi verrano aiutati e seguiti dai pastori d'anime, fedeli alla dottrina della Chiesa.

Di fronte al problema di un'onesta regolazione delle nascite, la comunità ecclesiale deve preoccuparsi di suscitare convinzioni e offrire aiuti concreti a coloro che desiderano vivere la paternità e la maternità in modo veramente responsabile, ad esempio attraverso una più precisa conoscenza dei ritmi della fertilità femminile. Una testimonianza preziosa può e deve essere offerta da quegli sposi che, mediante l'impegno comune della continenza periodica, hanno raggiunto una responsabilità personale più matura di fronte all'amore e alla vita. (GS, FC, Grat. Sane).

5. Riflessione del Vescovo

6. Dialogo:

E' vero che l'esercizio della paternità responsabile allontana gli sposi?

Qual'è la connessione tra la diffusione dei contraccettivi con la dissoluzione delle famiglie? Perché questa relazione?

La continenza periodica può aiutare la comprensione e l'amore tra i coniugi?

7. Impegni

8. Salmo 88 (89)

"Tu lo hai respinto e ripudiato, ti sei adirato contro il tuo consacrato".

9. Ave Maria. Regina Familiae: ora pro nobis.

10. Preghiera per la famiglia

11. Canto finale.


TEMA IX

EDUCAZIONE DEI FIGLI: DIRITTO-DOVERE PRIMARIO E INALIENABILE

1. Canto iniziale

2. Recita del Padre Nostro

3. Lettura della Bibbia: Ef. 6, 1-4.

"Figli, obbedite ai vostri genitori nel Signore, perché questo è giusto. ?Onora tuo padre e tua madre': è questo il primo comandamento associato a una promessa: ?perché tu sia felice e goda di una vita lunga sopra la terra'. E voi, padri, non inasprite i vostri figli, ma allevateli nell'educazione e nella disciplina del Signore".

4. Lettura del Magistero della Chiesa:

Il ruolo educativo ha la sua radice nella vocazione primordiale degli sposi a partecipare all'opera creatrice di Dio; essi, generando una nuova persona, assumono per questo l'obbligo di aiutarla a vivere una vita pienamente umana. Come ricorda il Concilio Vaticano II: poiché hanno dato la vita ai figli, i genitori hanno il gravissimo obbligo di educare la prole, e pertanto devono essere riconosciuti come primi e principali educatori dei loro figli. La famiglia pertanto è la prima scuola delle virtù sociali, di cui tutte le società hanno bisogno.

Questo diritto-dovere educativo dei genitori è quindi essenziale e anche originale e primario, rispetto al dovere educativo degli altri, così come insostituibile e inalienabile dato che non può essere totalmente delegato o usurpato da altri.

L'elemento più radicale, che determina il dovere educativo dei genitori, è l'amore paterno e materno che trova nell'azione educativa la sua realizzazione, rendendo pieno e perfetto il servizio alla vita. L'amore è l'anima che ispira e guida tutta l'azione educativa concreta, arricchendola dei valori di dolcezza, costanza, bontà, servizio, disinteresse, spirito di sacrificio, che sono il frutto più prezioso dell'amore.

L'amore coniugale si manifesta nell'educazione, come vero amore di genitori. La "comunione di persone", che all'inizio della famiglia si esprime come amore coniugale, si completa e si perfeziona estendendosi ai figli con l'educazione.

I genitori devono formare i figli con fiducia e coraggio nei valori essenziali della vita umana: libertà nei confronti dei beni materiali, senso della vera giustizia, rispetto della dignità personale, amore e servizio disinteressato verso gli altri, in particolare i più poveri e bisognosi.

La famiglia rappresenta la pedagogia più concreta ed efficace perché i figli si inseriscano in forma attiva, responsabile e feconda nell'orizzonte più vasto della società. L'educazione sessuale, diritto e dovere fondamentale dei genitori, deve realizzarsi sempre sotto la loro guida sollecita, tanto in casa come nei centri educativi da loro scelti e controllati. In questo senso la Chiesa riafferma il principio della sussidiarietà, che la scuola deve osservare quando coopera all'educazione sessuale, collocandosi nello stesso spirito che anima i genitori.

La Chiesa si oppone fermamente ad un sistema di informazione sessuale separato dai principi morali che sarebbe soltanto un'introduzione all'esperienza del piacere e uno stimolo al vizio fin dagli anni dell'innocenza. (Gravissimum educationis, FC, Grat. Sane).

5. Riflessione del Vescovo

6. Dialogo:

Quali sono i valori centrali dell'educazione insostituibile dei genitori?

Possono delegare alla scuola o ad altre istituzioni il dovere di educare i figli?

Come procedere nell'educazione sessuale dei figli?

7. Impegni

8. Salmo 126 (127)

"Se il Signore non costruisce la casa".

9. Ave Maria. Regina Familiae: ora pro nobis.

10. Preghiera per la famiglia

11. Canto finale.


TEMA X

LA FAMIGLIA, CELLULA PRIMARIA E VITALE DELLA SOCIETA'

1. Canto iniziale

2. Recita del Padre Nostro

3. Lettura della Bibbia: Mc 3, 20-25

"Viene a casa e si raduna di nuovo tanta folla, che non potevano neppure prendere cibo. Udito ciò, i suoi vennero per impadronirsi di lui, poiché dicevano: ?E' fuori di sé'. Gli scribi scesi da Gerusalemme a loro volta dicevano: ?E' posseduto da Beelzebùl'; e ancora: ?Scaccia i demòni nel nome del principe dei demòni'. Allora egli, chiamatili presso di sé, disse loro in parabole: ?Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non può sussistere".

4. Lettura del Magistero della Chiesa:

La Chiesa è stata sempre considerata come l'espressione primaria e fondamentale della natura sociale dell'uomo. E' la società primaria e originaria, precedente ad ogni altra società naturale.

La famiglia possiede vincoli vitali ed organici con la società, perché costituisce il suo fondamento ed alimento continuo mediante la sua funzione di servizio alla vita. In effetti, dalla famiglia nascono i cittadini e questi trovano in essa la prima scuola di quelle virtù sociali che sono l'anima della vita e dello sviluppo della stessa società.

La stessa esperienza di comunione e partecipazione, che deve caratterizzare la vita quotidiana della famiglia, rappresenta il suo primo e fondamentale contributo alla società. Le relazioni tra i membri della comunità familiare sono ispirate e guidate dalla legge della "gratuità" che, rispettando e favorendo in tutti e in ognuno la dignità personale come unico valore, diventa accoglienza cordiale, incontro e dialogo, disponibilità disinteressata, servizio generoso e solidarietà profonda.

In questo modo la promozione di una autentica e matura comunione di persone nella famiglia si traduce nella prima e insostituibile scuola di socialità, esempio e stimolo per relazioni comunitarie più vaste in un clima di rispetto, giustizia, dialogo e amore.

La famiglia costituisce l'ambito naturale e lo strumento più efficace di umanizzazione e personalizzazione della società: collabora in modo originale e profondo alla costruzione del mondo, rendendo possibile una vita propriamente umana, in particolare custodendo e trasmettendo le virtù e i "valori". Nella famiglia le diverse generazioni si incontrano e si aiutano vicendevolmente a raggiungere una saggezza più completa e ad armonizzare i diritti della persona con le altre esigenze della vita sociale.

Di fronte ad una società che corre il rischio di diventare sempre più spersonalizzata e massificata, e pertanto inumana e disumanizzante, con i risultati negativi di tante forme di "evasione" - come ad esempio l'alcolismo, la droga e lo stesso terrorismo - la famiglia possiede e comunica oggi energie formidabili capaci di far uscire l'uomo dall'anonimato, di mantenerlo cosciente della sua dignità personale, di arricchirlo di profonda umanità e di inserirlo attivamento con la sua unicità e irripetibilità nel tessuto sociale.

Da parte loro, è obbligo delle autorità civili di riconoscere la natura vera del matrimonio e della famiglia, di proteggerla ed aiutarla, di difendere la moralità pubblica e favorire la prosperità domestica. (GS, FC).

5. Riflessione del Vescovo

6. Dialogo:

Qual'è la missione sociale primaria e fondamentale dei genitori?

Come promuovere una vera formazione dei figli nella casa?

Perché la famiglia ha diritto ad essere aiutata e sostenuta dalla società?

7. Impegni

8. Salmo 127 (128).

"Beato l'uomo che teme il Signore!".

9. Ave Maria. Regina Familiae: ora pro nobis.

10. Preghiera per la famiglia

11. Canto finale.


TEMA XI

LA CHIESA DOMESTICA, FRUTTO E AL SERVIZIO DELL'EVANGELIZZAZIONE

1. Canto iniziale

2. Recita del padre Nostro

3. Lettura della Bibbia: Mc 16, 14-16

"Finalmente apparve agli Undici stessi mentre erano a tavola e li rimproverò della loro incredulità e durezza di cuore, poiché non avevano creduto a coloro che lo avevano visto risuscitato. Poi disse loro: ?Andate per tutto il mondo e predicate il vangelo a ogni creatura. Chi crederà e si farà battezzare sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato' ".

4. Lettura del Magistero della Chiesa:

Tra i compiti fondamentali della famiglia cristiana si trova quello ecclesiale, cioé che essa è posta al servizio dell'edificazione del Regno di Dio nella storia, mediante la partecipazione alla vita e alla missione della Chiesa. Il matrimonio dei battezzati è il simbolo reale della nuova ed eterna Alleanza, ratificata con il sangue di Cristo.

Per comprendere meglio, bisogna esaminare a fondo i molteplici e profondi vincoli che uniscono tra di loro la Chiesa e la famiglia cristiana, e che fanno di quest'ultima una "Chiesa in miniatura" (Ecclesia domestica) (Lumen gentium, 11), un'immagine viva e una rappresentazione storica dello stesso mistero della Chiesa.

E' la Chiesa Madre quella che genera, educa e edifica la famiglia cristiana. Con la Parola di Dio, la Chiesa rivela alla famiglia cristiana la sua vera identità, ciò che è e deve essere secondo il piano del Signore; con la celebrazione dei sacramenti, la Chiesa arricchisce e corrobora la famiglia cristiana della grazia di Cristo; con la proclamazione rinnovata del comandamento nuovo della carità, la Chiesa anima e guida la famiglia cristiana al servizio dell'amore, ad esempio della donazione e del sacrificio di Cristo.

Da parte sua, la famiglia cristiana partecipa alla missione di salvezza propria della Chiesa. I coniugi e genitori cristiani, in virtù del sacramento "hanno, nel loro stato di vita e nella loro funzione, il proprio dono in mezzo al Popolo di Dio" (LG, 11). Per questo non solo "ricevono" l'amore di Cristo, trasformandosi in comunità "salvata", ma sono anche chiamati a "trasmettere" ai fratelli lo stesso amore di Cristo, diventando così comunità "salvatrice".

La famiglia cristiana pone al servizio della Chiesa e della società il suo proprio essere ed agire, come comunità intima di vita e di amore; i coniugi in quanto coppia, e i genitori e figli in quanto famiglia, devono vivere il loro servizio alla Chiesa e al mondo. La famiglia cristiana edifica il Regno di Dio nella storia mediante queste stesse realtà quotidiane che toccano e contraddistinguono la loro condizione di vita.

Lo ricorda il Concilio Vaticano II quando dice: la famiglia cristiana, che nasce dal matrimonio, come immagine e partecipazione del patto di amore di Cristo e della Chiesa, renderà manifesta a tutti la viva presenza del Salvatore del mondo e la genuina natura della Chiesa, sia con l'amore, la fecondità generosa, l'unità e la fedeltà degli sposi, sia con l'amorevole cooperazione di tutti i suoi membri. (GS, FC).

5. Riflessione del Vescovo

6. Dialogo:

Qual'è il compito principale della famiglia a favore della Chiesa?

Come realizzare la missione di genitori come primi evangelizzatori?

Cosa vuol dire che la famiglia è una chiesa domestica?

7. Impegni

8. Salmo 110 (111)

"Renderò grazie al Sgnore di tutto il cuore".

9. Ave Maria. Regina Familiae: ora pro nobis.

10. Preghiera per la famiglia

11. Canto finale.


TEMA XII

LA SANTITA' NELLA VITA DI FAMIGLIA

1. Canto iniziale

2. Recita del Padre Nostro

3. Lettura della Bibbia: Mt 6, 6-8; 5, 48

"Tu, quando vuoi pregare, entra nella tua camera e, serratone l'uscio, prega il Padre tuo che sta nel segreto, e il Padre tuo che vede nel segreto te ne darà la ricompensa ... Il Padre vostro conosce le vostre necessità ancor prima che gliene facciate richiesta.

Voi dunque sarete perfetti, come perfetto è il Padre vostro che è nei cieli".

4. Lettura del Magistero della Chiesa:

Tutti i seguaci di Cristo, chiamati da Dio non in ragione delle loro opere, bensì in virtù del disegno e della grazia divini, e giustificati dal Signore Gesù, sono stati resi dal battesimo, sacramento di fede, veri figli di Dio e partecipi della natura divina e, perciò, realmente santi.

Questa vocazione alla santità è diretta anche ai coniugi e ai genitori cristiani. Per essi è specificata dal sacramento del matrimonio celebrato ed è tradotta concretamente nelle realtà proprie dell'esistenza coniugale e familiare. Il Salvatore del mondo e Sposo della Chiesa va incontro agli sposi cristiani per mezzo del sacramento del matrimonio. Inoltre, resta con loro affinché gli sposi, con la loro donazione reciproca, si amino con perpetua fedeltà, così come Egli ha amato la Chiesa e si è dato per lei.

Presentandosi come sposo, Gesù rivela l'essenza di Dio e conferma il suo immenso amore per l'uomo. Ma la scelta di questa immagine illumina indirettamente anche la profonda verità dell'amore sponsale. In effetti, usandola per parlare di Dio, Gesù mostra come la paternità e l'amore di Dio si riflettano nell'amore di un uomo e di una donna che si uniscono in matrimonio.

Per assolvere degnamente i doveri del loro stato, gli sposi cristiani sono corroborati e quasi consacrati da uno speciale sacramento, in forza del quale, compiendo la loro missione coniugale e familiare, nello spirito di Cristo, per mezzo del quale tutta la loro vita è pervasa di fede, speranza e carità, raggiungono sempre più il proprio sviluppo personale e la mutua santificazione e pertanto, assieme, rendono gloria a Dio.

Tutta la vita del matrimonio è dedizione, ma ciò si fa particolarmente evidente quando gli sposi, offrendosi reciprocamente nell'amore, realizzano quell'incontro che fa di loro "una sola carne" (Gen 2, 24). L'autentico amore coniugale è assunto dall'amore divino ed è sostenuto ed arricchito dalla forza redentiva di Cristo e dall'azione salvifica della Chiesa, perché i coniugi siano condotti in maniera efficace a Dio e siano aiutati e rafforzarti nello svolgimento della sublime missione di padre e di madre. (LG, GS, Grat. Sane).

5. Riflessione del Vescovo

6. Dialogo:

Cosa significa santità coniugale?

Quali sono gli elementi fondamentali di una vita santa in famiglia?

Come realizzare con altre famiglie e con i figli il dialogo sulla santità?

7. Impegni

8. Salmo 92 (93).

"Il Signore regna e si ammanta di splendore".

9. Ave Maria. Regina Familiae: ora pro nobis.

10. Preghiera per la famiglia

11. Canto finale.


BIBLIOGRAFIA

Concilio Vaticano II. Costituzione Pastorale GAUDIUM ET SPES, nn. 47-52.

CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA: Il sacramento del matrimonio, nn. 1601-1666; la sessualità umana e cristiana, nn. 2331-2359 e 2514-2529; l'amore degli sposi e le offese contro la dignità del matrimonio, nn. 2360-2391.

PAOLO VI

Enciclica HUMANE VITAE, 25 luglio 1968

Esortazione Apostolica EVANGELII NUNTIANDI, 8 dicembre 1975

GIOVANNI PAOLO II

Esortazione Apostolica FAMILIARIS CONSORTIO, 22 novembre 1981

LETTERA DEI DIRITTI DELLA FAMIGLIA, 22 ottobre 1983

Enciclica MULIERIS DIGNITATEM, 15 agosto 1988

Lettera alle Famiglie, GRATISSIMAM SANE, 2 febbraio 1994

LETTERA AI BAMBINI, nell'anno della famiglia, 13 dicembre 1994

Enciclica EVANGELIUM VITAE, 25 marzo 1995

LETTERA ALLE DONNE, 29 giugno 1995

Lettera Apostolica TERTIO MILLENNIO ADVENIENTE, 10 novembre 1994

CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE

ETICA SESSUALE, 29 dicembre 1995

ISTRUZIONE SUL RISPETTO DELLA VITA UMANA NASCENTE E LA DIGNITA' DELLA PROCREAZIONE. Risposta ad alcune questioni di attualità, 22 febbraio 1987

PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA FAMIGLIA

DALLA DISPERAZIONE ALLA SPERANZA, Famiglia e Tossicodipendenza, 1992

AL SERVIZIO DELLA VITA (Instrumentum laboris), 1992

EVOLUZIONI DEMOGRAFICHE: dimensioni etiche e pastorali (Instrumentum laboris), 25 marzo 1994

SESSUALITA' UMANA: VERITA' E SIGNIFICATO. Orientamenti educativi in famiglia, 8 dicembre 1995

PREPARAZIONE AL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO, 13 maggio 1996

METODI NATURALI PER LA REGOLAZIONE DELLA FERTILITA': L'ALTERNATIVA AUTENTICA. Roma, Vita e Pensiero, 1994. pp. 561 (in italiano e inglese).


(1) Che sia conosciuto e che corrisponda possibilmente al tema su cui si rifletterà.

(2) Abbiamo trascritto in generale l'Esortazione Apostolica Familiaris Consortio, con testi del Concilio Vaticano II, della Lettera alle Famiglie, Gratissimam sane, e dell'Enciclica Evangelium Vitae.

(3) Qui facciamo appello alla creatività: il tema introduttivo dovrebbe essere svolto preferibilmente dal Vescovo. Per conseguire questo scopo, il suo messaggio potrebbe essere registrato su cassette radio o video, che saranno poi trasmesse durante l'Incontro. Il coordinatore della riunione aprirà poi il dialogo sul tema sulla base del testo proposto.

(4) Sono state formulate alcune domande che serviranno per il dialogo. Con esse si cercherà di applicare il messaggio del giorno alla vita reale e concreta. Le domande sono solo indicative, per cui se ne possono aggiungere altre, al fine di rendere vivo e più ricco il dialogo.

(5) Al termine di ogni Incontro, i partecipanti dovranno ripartire con impegni concreti di modo che il lavoro e la riflessione realizzata producano veramente frutti nelle loro vite e nelle loro famiglie. Nel primo tema ne sono stati indicati alcuni a guisa d'esempio.

(6) Come risposta orante alla riflessione del giorno.


INDICE

Introduzione

Tema I La Famiglia, frutto della reciproca donazione coniugale

Tema II Identità e missione della famiglia

Tema III Comunione coniugale, fondamento della comunità familiare

Tema IV Uguale dignità dell'uomo e della donna nella donazione di sé

Tema V Paternità-maternità: partecipazione al potere creatore di Dio

Tema VI Amore umano: servizio e protezione della vita

Tema VII La famiglia, culla e santuario della vita

Tema VIII Esigenze umane e cristiane della paternità e della maternità responsabili

Tema IX Educazione dei figli: diritto-dovere primario e inalienabile

Tema X La Famiglia, cellula prima e vitale della società

Tema XI La Chiesa domestica, frutto e al servizio dell'evangelizzazione

Tema XII La santità nella vita di famiglia

Bibliografia

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