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CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE 
DEL GIUBILEO DELLE FAMIGLIE 

 
(14-15 OTTOBRE 2000) 


3 Ottobre 2000

 

Intervento dell' Em.mo Card. Alfonso López Trujillo

Intervento di S.E. Mons. Crescenzio Sepe

Intervento di S.E. Mons. Francisco Gil Hellín

Intervento di Mons. Francesco Di Felice 

Intervento della Dott.ssa Marina Monacchi

Intervento di Mons. Gregorz Kaszak

Intervento del Dott. Alberto Friso


INTERVENTO DELL'EM.MO CARD. ALFONSO LÓPEZ TRUJILLO

Il tema scelto dal Santo Padre per le nostre celebrazioni del Terzo Incontro Mondiale, Giubileo delle Famiglie, è "I figli, primavera della Famiglia e della Società".

Trattandosi di questo Grande Giubileo, fin dall’inizio abbiamo cercato di fondare tutto nel mistero del Salvatore, nato a Betlemme, in una famiglia, quella di Nazareth, che ha il centro in Gesù Bambino, nel "Divino Niño", come è da noi in America Latina, chiamato e lodato in una gioia, carica di speranza, che è appunto il Natale. Ecco perché abbiamo preparato come manifesto l’Icona del Natale, che è anche impressa nel Foulard, che porteranno le famiglie in Piazza San Pietro sabato 14 e domenica 15, come un ricordo, meglio ancora, come un messaggio che dopo potranno fissare nei loro focolari, come una bandiera di speranza.

Vorremmo che sia veramente tutto un messaggio di fede e di speranza: il Congresso Teologico-Pastorale, la Via crucis, il Concerto dei Pueri Cantores di Vienna, le celebrazioni di sabato mattina nelle grandi Basiliche e nelle diverse Chiese di Roma, le testimonianze e le espressioni artistiche e festose del sabato pomeriggio, la celebrazione della Domenica, nella quale il Santo Padre benedirà alcuni matrimoni. I momenti più densi di significato saranno questi due ultimi, alla presenza del Santo Padre: le famiglie del mondo aspettano la parola piena di verità del Successore di Pietro. È la verità di Cristo che interpella, raggiunge il cuore e libera; è la proclamazione della verità della famiglia, dell’uomo, senza le quali l’umanità cammina nelle tenebre. "Ecco perché - scrive il Papa – la Chiesa non si stanca mai di insegnare tale verità […]. La Chiesa è convinta di dover rimanere assolutamente fedele alla verità sull’amore umano: diversamente tradirebbe se stessa" (Lettera alle Famiglie Gratissimam sane, 11).

Anche se i nostri Incontri sono iniziati in data piuttosto recente: il primo fu nell’anno 1994 a Roma, così stimolante, il secondo, nel 1997 a Rio di Janeiro, che ampiamente superò i due milioni di partecipanti. Possiamo dire che questi momenti forti ed espressivi rappresentano una fonte abbondante di animazione, di nuove energie e di più significativi impegni, un arricchimento pastorale molto positivo, particolarmente per la Pastorale delle famiglie e della vita che sono così strettamente collegate e che sono la ragione d’essere del nostro Pontificio Consiglio, creato dal Santo Padre. È dunque questa un’opportunità di trasmettere un messaggio che coinvolga la famiglia umana e non soltanto i cattolici, perché la famiglia, il matrimonio e la vita sono grandi cause ed impegni per tutti, credenti e non credenti. Non sono patrimonio esclusivo della Chiesa ma dell’intera umanità. Certo, la nostra fede è fonte di illuminazioni, ispirazioni, energie e grazie che accrescono la responsabilità dei cristiani. All’ingresso dell’imponente Duomo di Ferrara ci sono due sculture: un uomo che sostiene con una mano il peso della monumentale cattedrale, e che sarebbe la ragione, è sostiene l’altra con le due mani, più saldamente: la ragione e la fede. Così tutti siamo invitati a portare responsabilmente, nelle diverse situazioni, quest’unica verità della famiglia e della vita senza le quali l’uomo non avrà un futuro degno e, per usare una forte espressione di Romano Guardini, l’uomo sarebbe inumano. Il Santo Padre, nel suo servizio formidabile per la famiglia e la vita ha promosso questa causa, che per la Chiesa occupa la prima dimensione al più alto livello in favore di tutta l’umanità.

Il tema dell’Incontro, così collegato al mistero dell’Incarnazione, I figli, primavera rappresenta un momento privilegiato di riflessione, di contemplazione, di conversione, seminagione e di raccolta, di primavera.

Ma potrebbe sorgere quasi spontaneamente questa obiezione: è possibile parlare di primavera, di fioritura, di canti, di gioia, dunque di speranza, quando la situazione di tanti bambini nel mondo porterebbe piuttosto ad ammettere con vergogna, e con l’amarezza della sconfitta, un inverno duro, prolungato, anzi crudele? Come negare l’immenso vuoto nel cuore dell’uomo, a causa del suo egoismo, della mancanza di tenerezza, di responsabilità, in un panorama di dati sconvolgenti?

Nella pubblicazione del P.C.F. come aiuto per una visione generale del tema, "I figli: dono prezioso per la Famiglia e per la società", a carattere generale, ho preso alcuni dati che rendono palese questo drammatico naufragio, per impiegare l’espressione di uno scrittore, Hans Blumenberg, naufragio della confusione di un "mondo senza freni" (Anthony Giddens). "Ci piacerebbe - dice - conoscere l’onda sulla quale andiamo alla deriva nell’oceano; solo che quell’onda siamo noi stessi". Già il martire del totalitarismo nazista, Dietrich Bonhoeffer, così scriveva di quest’umana decadenza: "Non essendo nulla di durevole, viene meno il fondamento della vita storica, cioè la fiducia in tutte le sue forme. E poiché non si ha la fiducia nella verità, la si sostituisce con il sofisma e la propaganda".

Il Santo Padre scrive nella Lettera alle Famiglie: "Chi può negare che la nostra sia una epoca di grandi crisi che si esprime anzitutto come profonda ‘crisi della verità’. Crisi di verità significa, in primo luogo, crisi di concetti. I termini ‘amore’, ‘libertà’, ‘dono sincero’ e perfino quelli di ‘persona", ‘diritti della persona’, significano in realtà ciò che per loro natura contengono?" (Gratissimam sane, 13). La denuncia di Giovanni Paolo II indica il vuoto antropologico in una civiltà delle "cose" e non delle "persone", "una civiltà in cui le persone si usano come le cose" (Gratissimam sane, 13)

È vero dunque che in diversi aspetti l’inverno non è passato, e sembra crescere nel suo rigore. È l’inverno del delitto per la mancanza di rispetto della vita umana nascente, per il crimine dell’aborto (proprio oggi in cui i giornali parlano che si inizierà a vendere la RU-486 negli Stati Uniti, e anche in Italia), per quella spaventosa guerra chimica (cfr. Centesimus Annus, 39), di cui parlava Paolo VI, come esecuzione capitale degli innocenti. I popoli che ammazzano i bambini, non hanno diritto al futuro, proclamava il Papa Giovanni Paolo II in Polonia. Si parla di inverno demografico perché sono più numerosi i sepolcri che le culle; inverno e malattia dello spirito che fanno del concepito, del nascituro, dell’embrione umano, che è persona, uno strumento di sperimentazione e dei suoi organi elementi di mercato. È viva ed attuale d’altronde la discussione sulle cellule staminali. La persona, i bambini usati, non come persone, ma come cose! Inverno nella famiglia che permette tutto questo, e dove non sembra fermarsi il fiume di separazioni, di cui sono vittime i bambini. È quasi un’ironia che nel Regno Unito, prepareranno i bambini al divorzio dei loro genitori. Inverno terribile delle adozioni permesse alle coppie di fatto, anche lì dove le cosiddette coppie non hanno le qualità morali per poter educare umanamente i bambini e di rispettarli nel loro "Bene superiore". Inverno della povertà, aggravata con le numerose forme di ideologie di una globalizzazione, che dimentica i poveri e li sottomette a tante forme di sfruttamento.

Già Giovanni Paolo II denunciava nella Lettera ai Bambini diverse forme di inumanità, anche accennando allo sfruttamento, nella peggiore delle forme, dei bambini, che degrada gli autori. Così scrive il Santo Padre nella Lettera ai bambini: "Cari amici! Nelle vicende del Bimbo di Betlemme potete riconoscere le sorti dei bambini di tutto il mondo. Se è vero che un bambino rappresenta la gioia non solo dei genitori, ma della Chiesa e dell'intera società, è vero pure che ai nostri tempi molti bambini, purtroppo, in varie parti del mondo soffrono e sono minacciati: patiscono la fame e la miseria, muoiono a causa delle malattie e della denutrizione, cadono vittime delle guerre, vengono abbandonati dai genitori e condannati a rimanere senza casa, privi del calore di una propria famiglia, subiscono molte forme di violenza e di prepotenza da parte degli adulti. Come è possibile rimanere indifferenti di fronte alla sofferenza di tanti bambini, specialmente quando è causata in qualche modo dagli adulti?" È un elenco indicativo al quale si possono aggiungere altri delitti scottanti: i bambini usati nel sequestro, come soldati nelle guerre, ecc. È una umanità che "svuota la vita", "mata la vida", "elimina la vita", osserva Ernesto Sabato nel recente libro, "La Resistenza".

Anche davanti a questi fenomeni siamo convinti che è possibile parlare di una primavera che Dio ci offre e alla quale ci invita, per mezzo della Chiesa, a collaborare.

È una primavera che verrà, che sta arrivando, la cui certezza l’abbiamo nel Bambino Gesù, nel "puer natus" in Betlemme, che è Signore della vita. È Gesù Cristo che va all’incontro degli sposi, nel mistero dell’Alleanza, nella loro reciproca donazione. "La famiglia [...] attinge la propria natura comunitaria, anzi, le sue caratteristiche di «comunione», da quella fondamentale comunione dei coniugi che si prolunga nei figli" (Gratissimam sane, 8). Lì, nella famiglia, è seminata quella primavera quando si offre ai bambini, che sono "figli", amati in primo luogo da Dio, l’ambiente propizio, umano, per crescere come immagine di Dio. Nessun’altra istituzione può sostituire la famiglia nella sua missione di educazione dei bambini! Questo, che è riconosciuto da tanti studiosi è stato indicato con chiarezza dal Papa: "La famiglia è infatti — più di ogni altra realtà umana — l'ambiente nel quale l'uomo può esistere «per se stesso» mediante il dono sincero di sé. Per questo essa rimane un'istituzione sociale che non si può e non si deve sostituire: è «il santuario della vita»" (Gratissimam sane, 11). Occorrerebbe seguire da vicino tutto ciò che Giovanni Paolo II ha detto parlando della "genealogia" della persona: "Nella costituzione personale di ognuno è inscritta la volontà di Dio" (Gratissimam sane, 9). Ogni persona, ogni bambino è amato e voluto personalmente da Dio! Tutti, "anche coloro che nascono con malattie o minorazioni" (Ib.).

Primavera, quando la Chiesa, cuore del mondo, porta e proclama con forza la dignità sacra di ogni bambino e i doveri e i diritti della famiglia. Primavera quando i popoli, i governanti, i legislatori si decidono a credere nella verità dell’uomo, a difenderlo, a rispettarlo, e le leggi inique e micidiali sono sostituite da leggi al servizio della famiglia e dei bambini, perché il bene più prezioso, i bambini, sia amato, difeso, rispettato come un tesoro, futuro dell’umanità.. I coniugi vedono nei figli "il coronamento del loro reciproco amore. Li desiderano per la famiglia, quale preziosissimo dono" (Gratissimam sane, 9). Va ricordato che questa espressione è tratta da Gaudium et spes (n. 18). Ecco perché, secondo la Gaudium et spes, la "valorizzazione della dignità del matrimonio e della famiglia" è "un compito sia della Chiesa che dello Stato" (Gratissimam sane, 11).

Questa primavera non appartiene alla retorica. È possibile, anzi, possiamo vedere i segni dovunque: nell’impegno pastorale della Chiesa, nelle Conferenze Episcopali, nelle Diocesi e Parrocchie, nei Movimenti Apostolici, e molto particolarmente in quelli di crescente dinamica della famiglia e dei Movimenti pro Vita. È una nuova forza impressionante, molto di più di quella della prepotenza di coloro che sono essi stessi le prime vittime del male che scatenano.

Il Pontificio Consiglio per la Famiglia ha preparato, nel mondo, queste celebrazioni con delle Catechesi, tradotti in tante lingue, per riflettere sul tema. Vediamo in tanti luoghi modellarsi il volto di una nuova umanità, nei focolari, nelle Chiese domestiche e nei Santuari della vita.

Nuovamente cari giornalisti, vi invitiamo a continuare la vostra generosa collaborazione per questa nobilissima ed urgente causa che spiega l’importanza storica del III Incontro Mondiale. Pienamente persuasi che "in realtà solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell'uomo" (Gaudium et spes, 22), e che "Con l'incarnazione il Figlio di Dio (nato nella famiglia di Nazareth ) si è unito in certo modo ad ogni uomo" (Gaudium et spes, 22). Dalla Chiesa per tutta l’umanità, dalla Piazza di San Pietro, il Successore di Pietro, proclamerà di nuovo che crediamo nella famiglia, che crediamo nell’uomo, nei bambini, meraviglioso dono di Dio. Così, con il Concilio, "si può pensare legittimamente che il futuro dell'umanità sia riposto nelle mani di coloro che sono capaci di trasmettere alle generazioni di domani ragioni di vita e di speranza" (Gaudium et spes, 31).

INTERVENTO DI S.E. MONS. CRESCENZIO SEPE

Nel 1994, l'anno della famiglia, il Santo Padre così scriveva nella sua Lettera apostolica Tertio Millennio adveniente, al n. 28:"Nel Concilio Vaticano II la Chiesa ha riconosciuto come uno dei suoi compiti quello di valorizzare la dignità del matrimonio e della famiglia... E’ perciò necessario che la preparazione al Grande Giubileo passi, in un certo senso, attraverso ogni famiglia. Non è stato forse attraverso una famiglia, quella di Nazareth, che il Figlio di Dio ha voluto entrare nella storia dell'uomo?". Oggi, a sei anni di distanza, al Giubileo giunto ai suoi ultimi mesi, e alle porte della giornata giubilare dedicata proprio alle famiglie, possiamo dire che le famiglie sono state non soltanto le protagoniste della fase preparatoria dell'Anno Santo del 2000, ma anche di tutto il Giubileo nel suo insieme.

E’ facile dimostrarlo osservando, da una parte, il calendario giubilare, dall'altra i milioni di pellegrini che varcano ogni giorno le Porte Sante delle Basiliche.

Recependo la volontà del Santo Padre, la programmazione del calendario si presenta con una caratteristica fortemente "familiare", offrendo uno spazio di preghiera e di riconciliazione prima ad ogni componente del nucleo familiare ed, ora, alla famiglia stessa nel suo insieme e a coloro che, attraverso il Sacramento del Matrimonio, formano nuove famiglie. Per primi sono venuti i piccoli e i più deboli, i più vicini a Gesù Salvatore: i bambini e i malati. Poi i lavoratori delle varie categorie, dato che è dalla fatica quotidiana del lavoro che ogni famiglia trae i mezzi del suo sostentamento; quindi i giovani, che sono l'avvenire delle famiglie, e gli anziani, che con la loro esperienza garantiscono il succedersi delle generazioni. Finalmente, dopo tutto questo, ecco altri tre eventi che, in un certo senso, ricapitolano quanto vissuto fin qui: il Giubileo delle Famiglie, che ci apprestiamo appunto a celebrare, il Giubileo dell'Apostolato dei Laici, essendo lo stato laicale quello caratteristico delle famiglie, e infine il Giubileo della comunità con i disabili, che vuole esprimere quel senso di intima unione tra le persone fisicamente sane e quelle sofferenti; realtà, questa, che dovrebbe essere tipica di ogni famiglia, a partire da quella grande famiglia formata da coloro che si riconoscono figli di un Dio, che è Padre, e della Vergine SS.ma, che è Madre di Cristo e Madre nostra.

Fin qui, ho parlato di categorie. Però il Giubileo non è fatto da entità astratte, ma da persone concrete. Tutti i pellegrini si possono identificare con quelle persone che hanno risposto all’invito del Papa a partecipare al banchetto di nozze preparato dalla Chiesa in questo Anno giubilare. Essi hanno dimostrato di essere una sola famiglia in Gesù Cristo. D’altra parte, gli stessi pellegrinaggi, grandi e piccoli, sono composti da famiglie intere o da diversi componenti - giovani, adulti e anziani - di una famiglia. Sicché non c'è giorno, possiamo dire, che le basiliche e i luoghi giubilari non siano pieni di famiglie, rendendo tutto il Giubileo un'immensa festa della famiglia, evidenziata dai tanti riferimenti ai temi della famiglia che il Santo Padre inserisce più volte nei suoi discorsi e nelle sue omelie. E anche nei casi in cui la famiglia non è direttamente in primo piano, credo che non manchi mai quel clima "familiare", creato dalla calorosa accoglienza che quotidianamente viene dimostrata nei confronti di ogni pellegrino e che caratterizza questo grande evento di fede.

Penso che tutto ciò non avvenga per caso. Nel mondo di oggi, malato di individualismo e di relativismo, ognuno sembra pensare solo a sé stesso, rivendicando in qualsiasi occasione i diritti del singolo e i bisogni personali. Il Giubileo delle Famiglie, invece, ci insegna che non siamo soli su questa terra ma siamo stati creati da Dio per amare e per servire il nostro prossimo. Cominciando, appunto, da quello che vive insieme con noi, in famiglia, fino a colui che, pur non essendo nostro parente, dobbiamo considerare come un fratello e una sorella perchè figlio dell'unico Dio, Padre di tutti. Ancora, il Giubileo ci insegna che non esiste solo la felicità dell'individuo, egoisticamente perseguita a danno degli altri, ma che si può e si deve essere felici della felicità di coloro che amiamo; che quindi la realizzazione di sé non consiste nell'avvitarsi intorno al proprio io ma nel cercare il bene comune.

Anche da un punto di vista strettamente spirituale, infatti, il Giubileo può definirsi una riscoperta degli autentici valori cristiani della famiglia, un pellegrinaggio verso la casa di Cristo e verso la Chiesa da Lui fondata. Una Chiesa dove, proprio come in una famiglia, non esistono "primi" ed "ultimi" e nemmeno "servi" e "padroni", ma ogni uomo ed ogni donna possono sentirsi fratello e sorella gli uni degli altri, come a casa propria.

Sono convinto che la celebrazione giubilare delle famiglie sarà vissuta con autentico spirito di servizio e di amore reciproco e darà un grande contributo al cammino della Chiesa nel nuovo millennio, sull'onda di un Anno Santo che sempre più si rivela come una nuova primavera, tanto per la comunità ecclesiale, quanto per la famiglia.

INTERVENTO DI S.E. MONS. FRANCISCO GIL HELLÍN

1. Il tema: In questo Terzo Incontro mondiale delle Famiglie con il Santo Padre la riflessione del Congresso Teologico-Pastorale è centrato sulla figura dei figli. Essi sono la primavera della famiglia e della società. La salute o la malattia di una società e di una famiglia si rispecchia primariamente nei bambini, nei figli. Curare le famiglie è il miglior modo di proteggere i bambini e garantire loro un futuro degno della condizione umana.

2. I partecipanti: Sono delle delegazioni delle Conferenze Episcopali, quindi Vescovi, sacerdoti e coppie incaricate a livello nazionale della pastorale della famiglia. Inoltre i responsabili di movimenti, associazioni e gruppi pro famiglia e pro vita, internazionali, nazionali e locali. Portare avanti questa causa non è tanto questione di entusiasmi passeggeri, ma di fede cristiana ben formata, che consolida i criteri di azione. Si prevedono circa 6.000 partecipanti.

3. I relatori: Sono Pastori, professori e professionisti esperti nelle diverse aree delle scienze che presenteranno, dalle diverse angolature, il tema centrale dei figli. Così nella sessione d’apertura il Cardinale Alfonso López Trujillo farà una panoramica globale; il Cardinale Carlo Maria Martini, la visione biblica: l’immagine di Dio nei figli, tema già trattato nel Convegno su "Nascere e morire" in Lombardia.

Altre relazioni di tipo filosofico-teologico sono quelle del Prof. Pedro Morandé sui figli, dono di Dio per la famiglia e l’umanità, di S.E.R. Mons. Angelo Scola sulla genealogia della persona del figli, del Prof. Francesco D’Agostino sui diritti del bambini e del psicoanalista Tony Anatrella sull’educazione sessuale: verità e significati. Nella relazione di S.E.R. Mons. Francisco Gil Hellín verrà trattato il tema della famiglia, l’amore coniugale e la procreazione, mentre S.E.R. Mons. Carlo Caffarra, primo Preside dell’Istituto Giovanni Paolo II, presenterà l’azione del sacerdote nel rapporto genitori e figli.

Ci sono inoltre relazioni che hanno un profilo più specificamente sociale come quelle della Prof.ssa Janne Haaland Matlary sulla maternità, i figli e servizio alla società, di S.E.R. Mons. Renato Martino sui cinque anni dopo le Conferenze del Cairo e di Pechino, mentre la Prof.ssa Alicja Grzeskowiak parlerà dei diritti dei bambini e il mondo politico. Aspetti sociali vengono trattati anche dalla Sig.ra Kathryn Hoomkwap sulla povertà e la famiglia nel Terzo Mondo e da S.E.R. Mons. Elden Francis Curtiss sui bambini abbandonati.

L’Accademia per la Via presenta un gruppo di relazioni riguardanti i suoi contributi specifici alla causa della vita con interventi di S.E.R. Mons. Elio Sgreccia, il P. Angelo Serra e il Prof. Roberto Colombo.

Riguardo alla trasmissione della fede ci sono relazioni di Chiara Lubich, Kiko Argüello e Salvador Martínez; e sulla cultura della vita e la cultura della morte interverranno Mons. Luigi Giussani, il Prof. Alessandro Zuccari e il P. Marcial Maciel.

Oltre alla presenza dell’Istituto Giovanni Paolo II nella persona del suo Preside ci sarà la partecipazione di altri istituti per la Famiglia sorti sulla scia pastorale di Giovanni Paolo II o prima o dopo la sua elezione a Successore di Pietro: la Dott.ssa Wanda Poltawska parlerà dell’Istituto di Cracovia; sull’Istituto Giovanni Paolo II a Valencia, S.E.R. Mons. Agustín García Gasco; sul Istituto Berit di Madrid la Dott.ssa Lydia Jiménez. S.E.R. Mons. Javier Echevarría tratterà la relazione su Istituti e la Prelatura dell’Opus Dei.

Un intero pomeriggio sarà dedicato alla presentazione delle sette comunicazioni previste. Altre relazioni ci informeranno sul Secondo Congresso di Politici e Legislatori dell’Europa e sul Terzo dell’America, così come il Congresso Europeo di Movimenti per la Vita. Ogni sessione sarà presieduta da un Cardinale. S.E. Mons. Angelo Comastri, Delegato Pontificio per il Santuario di Loreto, e S.E. Mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo, Ausiliare per Nazaret, introdurranno la riflessione per un brano biblico.

Ciascuno di voi, giornalisti accreditati presso la Sala Stampa Vaticana, è invitato a seguire i lavori del Congresso.

È previsto, come risultato dei lavori, l’approvazione delle Conclusioni e delle Raccomandazioni, che serviranno da guida e di orientamento per il lavoro pastorale riguardante la materia svolto dalle Commissioni Nazionali e dai movimenti, aggruppamenti ed associazioni pro-famiglia e pro-vita.

INTERVENTO DI MONS. FRANCESCO DI FELICE

Nell’ambito del Giubileo, uno degli eventi con partecipazione di tutti i fedeli , è costituito dalla pia pratica della VIA CRUCIS DELLE FAMIGLIE ,che si terrà in piazza san Pietro, giovedì, 12 ottobre, alle ore 19.

Si tratta di un momento importante e significativo ,perché la vita familiare si snoda non solo lungo le esperienze della gioia e del gaudio, che sono proprie della intimità del focolare domestico, rischiarato dalla luce del Vangelo, ma anche tra le prove e le visite del dolore. E’ l’esperienza della croce, che la famiglia talora è chiamata ad abbracciare per seguire da vicino le orme del Signore, che ha detto:" Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me , non può essere mio discepolo" (Lc 14,27). Infatti "è in virtù del mistero pasquale entro cui il matrimonio nuovamente si inserisce, che l’amore coniugale viene purificato e santificato" Familiaris consortio, n. 56).

Il clima spirituale di questa devota pratica popolare è, in questo caso, avvalorato dalle stimolanti meditazioni redatte appositamente da Mons. Michel Schooyans, Consultore del nostro Dicastero, allo scopo di mettere in rapporto il mistero della VIA CRUCIS con l’esperienza quotidiana della vita familiare, in cui i figli costituiscono la primavera , la speranza, il futuro della Chiesa e della società.

Un altro elemento che favorisce la contemplazione ci viene dalle immagini-icone, che accompagnano i testi delle singole stazioni. Le dobbiamo al pennello di Kiko Argüello, un artista capace di trasmetterci il dramma di quel mistero tremendo che è il dolore di Cristo, la cui intensità muove il nostro animo a sincero pentimento per il peccato.

Le 14 persone che portano la croce con le loro famiglie e quelle che leggono le riflessioni intendono testimoniare, provenienti come sono dai 5 continenti, la realtà della famiglia cristiana , che vive secondo la Parola del Signore, che ha riportato il matrimonio alla dignità primordiale.

La schola cantorum, diretta dal maestro Pablo Colino, e la fiaccolata serviranno a far interiorizzare sempre più il mistero della croce e della redenzione.

Nella mattina di domenica 15 il Santo Padre presiederà in piazza san Pietro alla concelebrazione con i Cardinali, Arcivescovi, Vescovi e Sacerdoti impegnati, a vario titolo, nella promozione della causa della famiglia. Nel corso di tale concelebrazione, il Santo Padre unirà in matrimonio alcune coppie di sposi novelli. All’offertorio una famiglia presenterà al Papa una ROSA D’ORO, che sarà poi recata in devoto omaggio alla Madonna di Loreto, nel Santuario che ricorda il mistero della Santa Famiglia.

INTERVENTO DELLA DOTT.SSA MARINA MONACCHI 

Programma:

CONGRESSO INTERNAZIONALE TEOLOGICO – PASTORALE
dall’11 al 13 ottobre 2000


Aula Paolo VI (VATICANO)

Sul tema: "I figli, primavera della famiglia e della società".
GIOVEDÌ 12 OTTOBRE 2000
ore 19.00 VIA CRUCIS PER LE FAMIGLIE

Piazza San Pietro
VENERDÌ 13 OTTOBRE 2000
ore 19.00 CONCERTO DEI PUERI CANTORES (di Vienna)

Aula Paolo VI (Vaticano)
SABATO 14 OTTOBRE 2000
ore 9.30

CELEBRAZIONI EUCARISTICHE PER GRUPPI LINGUISTICI NELLE BASILICHE E CHIESE DI ROMA

In pellegrinaggio, secondo i gruppi linguistici, nelle Basiliche ed in alcune chiese nazionali, avrà un carattere di preparazione alle celebrazioni con il Santo Padre e al Giubileo delle Famiglie.

Gruppo Italiano:San Giovanni in Laterano; San Lorenzo fuori le Mura; Regina degli Apostoli (EUR); San Giovanni Bosco; Vaticano. 
Gruppo Inglese:
Santa Maria Maggiore.
Gruppo Francese: Santa Maria degli Angeli e dei Martiri. 
Gruppo Tedesco:
Santa Croce in Gerusalemme; San Clemente al Laterano. 
Gruppo Spagnolo:
San Paolo fuori le Mura; Santi Dodici Apostoli. 
Gruppo Portoghese: Sant’Andrea della Valle. 
Gruppo Polacco:
Santo Spirito in Sassia; Santi Ambrogio e Carlo; San Gregorio VII. 
Gruppo Ungherese:
Santa Maria dell’Orazione. 
Gruppo Filippino:
Santa Pudenziana.

 

ore 17.00

INCONTRO DI TESTIMONIANZA E DI FESTA DELLE FAMIGLIE DEL
MONDO CON IL SANTO PADRE


Piazza San Pietro

Questo incontro sarà un momento di intensa spiritualità, nel quale le famiglie di tutto
il mondo si riuniranno intorno al Papa per ascoltarne la parola e per testimoniargli la
loro fede, con le proprie esperienze e con espressioni artistiche di vario genere.
Sarà trasmesso da RAI UNO in mondovisione, a partire dalle 17.

DOMENICA 15 OTTOBRE 2000
ore 9.30 

CELEBRAZIONE EUCARISTICA PRESIEDUTA DAL SANTO PADRE
GIUBILEO DELLE FAMIGLIE
CELEBRAZIONE DEL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO


Piazza San Pietro

Intorno alla Mensa Eucaristica, le famiglie del mondo celebreranno con il Papa il
loro Giubileo. Sarà celebrato anche il sacramento del Matrimonio. La celebrazione
sarà trasmessa da RAI UNO in mondovisione.

Il Pontificio Consiglio per la Famiglia ha pubblicato e diffuso in tutto il mondo un sussidio dal titolo "I figli, primavera della famiglia e della società", che raccoglie 12 temi di riflessione e dialogo, preparati per il Giubileo delle Famiglie, ma che potranno essere utilizzati anche in seguito.

Il titolo del sussidio è lo stesso motto ispiratore del Giubileo delle Famiglie, come fu annunciato dal Santo Padre Giovanni Paolo II, nell'Angelus del 27.12.1998. La famiglia di Nazaret, disse in quell’occasione Sua Santità, "irradia una luce di speranza anche sulla realtà della famiglia di oggi". A Nazaret "è sbocciata la primavera della vita umana del Figlio di Dio, nell'istante in cui Egli è stato concepito ad opera dello Spirito Santo nel grembo verginale di Maria. Tra le mura ospitali della Casa di Nazaret s'è sviluppata nella gioia l'infanzia di Gesù...". Questo mistero insegna quindi "ad ogni famiglia a generare ed educare i propri figli, cooperando in modo mirabile all'opera del Creatore e donando al mondo, in ogni bambino, un nuovo sorriso".

Il testo è disponibile anche su Internet (www.vatican.va) nelle edizioni: italiana, inglese, francese, spagnola, tedesca e portoghese.

INTERVENTO DI MONS. GREGORZ KASZAK

PROGRAMMA CONCERTO "Pueri Cantores di Vienna e intervento della Soprano Monserrat "

Durante il Congresso Teologico-Pastorale e precisamente il giorno 13 ottobre alle ore 19.00, nell’Aula Paolo VI si terrà il concerto dei Pueri Cantores di Vienna, un coro composto da ragazzi tra i 10 e i 14 anni,divisi in quattro cori da concerto: per l’occasione saranno presenti 30 bambini.

I Wiener Sangerknaben, così si chiamano i Pueri Cantores hanno una propria scuola e un proprio collegio dove ricevono una vasta educazione musicale e generale. I bambini più dotati per il canto, vengono poi selezionati all’età di 10 anni per uno dei quattro cori.

Il Coro è conosciuto in tutto il mondo, in quanto nelle loro tournee visitano quasi tutti gli stati europei, nonché l’Asia e l’Australia, l’America centrale e meridionale, gli Stati Uniti e il Canada.

La direzione artistica è affidata a Gerald Wirth. E saranno eseguiti 3 brani di Henry Purcell, nonché inni sacri di William Byrd, Jakobus Gallus e Anton Dvoràk e alcune mirabili melodie popolari dell’Austria, del Sud Africa e della Slovacchia.

I Pueri Cantores si esibiranno davanti al Papa nell’incontro di testimonianza e di festa del 14 ottobre, in Piazza San Pietro e presenteranno il canto natalizio popolare "Ihr Kinderlein Kommet", elaborato da Gerald Wirth, a ricordo della nascita di Gesù salvatore, al centro dell’evento giubilare.

La famosa soprano spagnola Monserrat Caballé, nota in tutto il mondo per le sue eccezionali esibizioni artistiche, anche di carattere religioso, preferite da un vasto pubblico di ascoltatori anche del mondo giovanile eseguirà il 14 ottobre una composizione popolare catalana " Il Canto degli Uccelli", ispirato alla festa del Natale.

INTERVENTO DEL DOTT. ALBERTO FRISO

L’Incontro di testimonianza e di festa del Papa con le famiglie del 14 ottobre ha in sé due valenze. E’ incontro del Santo padre con i pellegrini del grande Giubileo del 2000 ed è anche il III Incontro mondiale del Papa con le famiglie. Il programma della manifestazione trova ispirazione da questi due grandi significati e si articolerà in una continua attenzione al titolo: "I figli, primavera della famiglia e della società".

In un clima di intensa gioia e partecipazione, testimonianze e contributi artistici prepareranno la venuta del Santo Padre e quindi l’ascolto del nuovo messaggio di cui Egli vorrà fare dono alle famiglie di tutto il mondo. Si aprirà guardando Nazaret, luogo dove il Verbo si è fatto carne e terra dove visse la Sacra Famiglia, modello straordinario a cui ogni famiglia può ispirarsi. Attraverso immagini video originali realizzate appositamente dalla RAI si parlerà dell’iniziativa di un Centro di preghiera di cui il Santo Padre ha benedetto la prima pietra e il plastico del progetto proprio in occasione del suo recente viaggio in Terrasanta.

Le testimonianze di famiglie dei 5 continenti spazieranno dall’impegno più forte e, per alcuni aspetti, profetico, alle dimensioni più comuni della vita quotidiana. Sarà anche l’occasione per conoscere originali esperienze di impegno per l’evangelizzazione attuate proprio in quanto famiglia.

Insieme ad alcune esperienze-flash di vita cristiana, i figli presenteranno una coreografia di vivace contenuto simbolico. Questa sarà spunto anche per conoscere lo stato di attuazione di alcune iniziative a favore dei bambini che soffrono per situazioni di guerra o per altre forma di povertà o di violenza.

A chiudere il ciclo di testimonianze, prima della parola del Santo Padre, sarà l’esempio luminoso di una famiglia speciale: i genitori di Santa Teresa del Bambino Gesù, per i quali è in corso la causa di beatificazione. Su questo alto momento spirituale, ogni famiglia accenderà il suo flambeau a significare, anche in questo modo suggestivo, la sua adesione a quel piano dell’amore di Dio sostanza di ogni chiamata al matrimonio.

Il clima di gioia e di vivacità sarà reso palese dallo sventolio di migliaia di colorati foulard con il logo del Giubileo delle Famiglie; l’entusiasmo e la festa saranno assicurati da più cori che insieme vedono la presenza nel palco di oltre 1.350 piccoli cantanti: dai Pueri Cantores di Vienna, ai bambini del Giubileo di Richmond, al romano Piccolo Coro di Torre Spaccata e altri. Altri numeri artistici scelti anche per l’adesione dei loro brani al contenuto di questa speciale manifestazione, accompagneranno il programma conferendogli anche le caratteristiche per risultare una straordinaria comunicazione in mondovisione, assicurata da un impegno curato con particolare attenzione da RAI UNO. L’orchestra della Diocesi di Roma, diretta dal maestro Marco Frisina sosterrà l’armonia artistica di tutta la manifestazione.

                       

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